«Una lingua cristallina, tanta freschezza e un cuore caldo»

di Laura Bartolommei

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Laura Bartolommei all’università Statale di Milano il 6 luglio scorso, giorno in cui si è laureata in Storia dell’arte. Con volontà, sacrificio e amore per la ricerca e lo studio, Laura (che è anche campionessa di tennistavolo) è riuscita a portare a compimento il percorso universitario dopo una lunga interruzione

Ciao Paola, ieri ho letto il libro di Mariagrazia Sinibaldi, in un lampo. Che bella sorpresa per una lettrice difficile e sempre affamata come me.

Una prosa piana, una lingua cristallina, tanta freschezza, eppure, un cuore caldo (una lava) si affaccia tra le maglie fitte dell’autocontrollo, della disciplina, dell’autoironia e dell’umorismo.

Bello l’impasto tra passato e presente, l’alternanza tra la prima e la terza persona, tra l’io dei ricordi, degli affetti e il lei della cronaca, lucida e attenta ma sempre leggera. Un soffio che è un fiato.

Tanti complimenti davvero, tienimene una copia da parte.

Un bacio.

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«Grazie per aver fermato sulla carta momenti che altrimenti sarebbero andati perduti»

di Margherita Gallo

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Margherita Gallo, amica anche sul Web di Mariagrazia Sinibaldi, commenta “È come vivere ancora”, il libro della nostra senior blogger

Cara Mariagrazia,

ho finito da poco il tuo libro di ricordi, i “pezzetti”, come li chiami tu, e non posso che farti tanti complimenti per il modo grazioso e accattivante con cui hai raccontato tanti episodi recenti e passati della tua vita; ma devo anche ringraziarti per aver fermato sulla carta momenti che altrimenti sarebbero andati perduti, vicende che spesso fanno sorridere, soprattutto quando intervengono i tuoi figli, descritti perfettamente per come li conosco anch’io nella loro creatività ed originalità.

Sono certa che questi ricordi ti facciano molta compagnia e spero di rivederti presto nelle Marche o, se capiterò io a Milano, nella “Longobardia”.

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«Amato smart, di notte quanto ti butterei dalla finestra…»

di Mariagrazia Sinibaldi

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Camera di Mariagrazia, interno notte. Concentratissima, la nostra amata senior blogger ha superato varie traversie ed è tornata a raccontarci le avventure del suo alter ego. E, proprio ieri, è arrivato un bastimento carico di altre cento copie fresche di stampa di “È come vivere ancora”, il libro curato dall’Associazione Donne della realtà che raccoglie una selezione dei “primi” post di Mariagrazia Sinibaldi. Appuntamento sabato 3 dicembre 2016 nella Biblioteca civica di Cologno Monzese per la presentazione (questo bel ritratto è di Francesco Cianciotta, suo figlio)

La signora Vecchiottina raggiunse il suo letto barcollando dopo 24 ore vissute in maniera non proprio rocambolesca ma certamente difficile difficile difficile. Oh Dio, siamo giusti, la nostra Signora tendeva sempre ad esagerare un po’… anzi un po’ più che un po’, ma questa volta la signora Vecchiottina sentiva di avere ragione: e che diamine! «Vorrei vedere – disse la nostra dentro di sé (ché non sentisse il figlio nella stanza accanto) – Sì, vorrei proprio vedere un’altra vecchietta come me, attraversare indenne 24 ore come queste ultime mie!». Si arrestò perplessa! Era certo la prima volta che si autodefiniva con una parolaccia di tal genere ma era così maledettamente stanca da non avere nemmeno la forza di ribellarsi a sé stessa. Guardò il letto comodo e bello che suo figlio le aveva messo a disposizione. In un lampo, in un flash, le si ripresentarono vivide le ultime 24 ore.

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Quando Mozart fingeva di essere la sorella Nannerl

di Mario Chiodetti

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Recensione d’autore: il musicofilo Mario Chiodetti ci presenta “Il diario di Nannerl Mozart”, a cura di Olimpio Cescatti (immagine dal film “La soeur de Mozart” di René Féret http://blog.ritacharbonnier.com/)

«Nella rossa sua veste bordata/ e me ne duole assai/ la Nannerl non fa bella figura/ né da presso né da lungi», scrive Wolfgang Amadeus Mozart intervenendo di straforo nelle pagine di diario della sorella maggiore Maria Anna Walburga Ignatia, nata a Salisburgo nel 1751 e scomparsa, assai anziana per l’epoca, nel 1829.

Proprio il diario di Nannerl, vezzeggiativo che sta per Nannina o Nannarella, è una vera miniera di notizie, curiosità e aneddoti sulla vita del genio e della sua famiglia, e un importante affresco sulla società salisburghese dell’epoca che Leopold Mozart e i suoi due straordinari figli si trovavano a frequentare.

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Hillary, commander in chief of all stereotypes

by Roberta Valtorta

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Hillary Clinton and her double. The democrat candidate President of the United States of America, here attending “Saturday Night Live” on NBC, together with actress Kate McKinnon, her imitator                                       (from http://www.chicagotribune.com/)

Is it possible to write a few reflections about a political candidate apart from your personal opinion? I’ll try to.

My intention on this post is to put any kind of ideology apart: I neither want to guess who will be the winner between Hillary Clinton and Donald Trump, nor shoot zero about who’s better or worse. The final aim is to share some observations which this long, unusual and sometimes grotesque campaign inspired me, nothing more, nothing less, but let’s start from the beginning.

A few weeks ago, during the second presidential debate, Hillary Clinton was in the middle of answering one of Anderson Cooper‘s questions when a fly landed on her face. She didn’t instinctively react, didn’t flinch and continued speaking, and shortly after landing the bug flew away.

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La scoperta dell’America

di Marco Gigli

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Ecco il Gran Canyon che ha riempito di occhi di Marco Gigli, 13 anni-dicasi 13, alunno di terza media ad Ancona. In questo tema, ovviamente premiato con un tondo 10, Marco ha raccontato lo stupore della sua prima volta negli States la scorsa estate, in un viaggio avventuroso con papà Stefano, mamma Margherita (intesa come la giornalista Margherita Rinaldi) e la sorella maggiore Giulia. Le foto del post sono quelle della famiglia Gigli-Rinaldi

La California ci ha accolto calorosamente: con un bell’incendio. Durante le mie vacanze estive ho viaggiato nel sud-ovest degli Stati Uniti: Arizona, Nevada e California. La mia meta californiana era Los Angeles. Io e la mia famiglia ci volevamo arrivare con la macchina che avevamo noleggiato, percorrendo la Highway 15 e un pezzettino della Route 66, che collega Chicago a Los Angeles, cioè l’est degli Stati Uniti all’ovest. C’eravamo quasi, eravamo vicini a San Bernardino, quando mio padre dice: «Ragazzi laggiù c’è un incendio». Così abbiamo conosciuto anche i famosi incendi della California (per fortuna non i famosi terremoti, ma purtroppo il terremoto ci aspettava in Italia). Siamo finiti quasi in mezzo a uno dei più grandi incendi: 35 mila evacuati, abbiamo sentito il giorno dopo dal telegiornale. Nel giro di pochi minuti è scomparso il sole, coperto da una nube nera di fumo. Una macchina della polizia ha fatto da safety car in autostrada, ma mio padre ha subito capito che ci saremmo trovati incastrati in una coda chilometrica, così abbiamo cambiato strada, però in quella che abbiamo scelto c’erano un po’ troppe buche, allora abbiamo deciso: facciamo una sosta per il pranzo e facciamo il punto della situazione davanti alla cartina (e a un bel chili messicano).

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«Pain et baisemain dans mon Canada où tout est grandiose (y compris les réfrigérateurs)»

par Mariagrazia Sinibaldi – de Gatineau (Canada)

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Mariagrazia poursuit son “reportage” du Canada en racontant sa visite à une maison-musée du pain. Dans la photo, elle est en compagnie du gentleman en habit d’époque qui lui a fourni des informations détaillées, après l’avoir accueillie avec le baise-main de coutume. Cet article il etait traduit par le professeur Sergio Angelo Picchioni qui a contribué aussi à la publication de “È come vivere ancora”, premier livre par Mariagrazia Sinibaldi, édité par la présidente de la Association Donne della realtà, Paola Ciccioli

Dans ce pays où est sur une échelle grandiose, des rivières aux arbres dans les rues, aux parcs où jouent les enfants et les adultes, où d’espace disponible il y a en a tant, enfin vraiment beaucoup, où même les maisons qui ressemblent à de minuscules contiennent de grandes choses: réfrigérateurs, machines à laver, bouilloires, chambres et cuisines qui son véritables cuisines, salles de bains immenses (et voilà notre bains tellement peu spacieux). Dans ce pays où le supermarché à la taille d’une usine automobile, où les machines sont presque toujours SUV, dans ce pays, je l’ai dit, il y á un moulin qui moud le blé encore avec des roués en granit. Les annexes sont la maison de maître (1850), maintenant un musée, et une boulangerie avec une infinie qualité de pain, où un vieil homme barbu aimablement vend du pain et de la farine à moulin.

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Hillary, la comandante in capo di tutti gli stereotipi

di Roberta Valtorta

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Hillary Clinton e il suo doppio. In questa foto la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti d’America in uno sketch della trasmissione “Saturday Night Live” della NBC con l’attrice comica, e sua imitatrice, Kate McKinnon (immagine da http://www.chicagotribune.com/)

È possibile scrivere una riflessione su un candidato politico prescindendo dalla propria opinione personale? Ci proviamo. L’obiettivo che mi sono posta per questo pezzo è quello di accantonare momentaneamente qualunque ideologia: non voglio azzardare pronostici su chi vincerà tra Hillary Clinton e Donald Trump, né tantomeno sparare a zero su chi sia meglio o peggio tra i due. Il fine ultimo è condividere i pensieri innescati dallo spettacolo, a tratti grottesco, di questa lunga campagna elettorale, niente di più e niente di meno, ma partiamo dall’inizio.

Diverse settimane fa, durante il secondo dibattito tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, mentre Hillary Clinton aveva la parola, una mosca le si è posata sulla fronte; lei, impassibile, ha continuato a parlare. Pochi secondi dopo, l’insetto è volato via.

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«How, after wandering about villas and houses, the police helped me to find my way back home»

by Mariagrazia Sinibaldi – from Gatineau (Canada)

 Mariagrazia during her stay in Canada

Mariagrazia during her stay in Canada. Our senior blogger wrote about her holidays in the book “È come vivere ancora”, cured by Paola Ciccioli and published by Associazione Donne della realtà

The number 17, as you know, is a despicable number: coward, untrue and traitor. What would it have cost it to stay home and wait for the return of the signora Vecchiottina whom, with her 80 (and counting) years of age, had decided to travel across the ocean for her granddaughters’ graduation, already eighteen years old, but for her, signora Vecchiottina, always her “PIZZIRICCHIA”, her sweetie pie. Besides, just across the ocean, his cousin 17 served as a good luck charm!

But no sir! Her 17, stealthily, maliciously, had glued himself to her, and had arrived with her in Canada and when best he pleased, not caring about the local customs, struck mercilessly…

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Surprise! Le Trio des Alpes rend hommage aux grandes compositrices méconnues

par Mario Chiodetti

(Traduction en français par Romain Valentino)

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Rebecca Clarke (Harrow, 27 aout 1886 – New York, 13 octobre 1979)

C’est un disque riche en surprises, ce “20th Century Women Composers” publié par la génoise Dynamic et ayant pour protagonistes le Trio des Alpes e la soprano Lorna Windsor. La première d’entre elles concerne les contenus, l’oeuvre de trois femmes musiciennes: l’anglaise Rebecca Clarke (1886 – 1979), la française Lili Boulanger (1893 – 1918) et l’américaine Amy Beach (1867 – 1944). La seconde réside dans l’incroyable qualité de l’interprétation du pianiste Corrado Greco, de la violoniste Mirjam Tschopp et du violoncelliste Claude Hauri, membres du trio italo-helvétique fondé en 2010 et occupé aujourd’hui par une intense activité de concerts en Europe et aux États-Unis, ainsi que de celle de la soprano italo-britannique Lorna Windsor, élève du grand basse Hans Hotter, et d’une des légendes du vingtième siècle en matière de chant, Elisabeth Schwarzkopf.

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E quindi uscimmo a riveder… le parole del cambiamento

di Chiara Pergamo

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Illustrazione di Marcella Brancaforte da “Donne, grammatica e media. Suggerimenti per l’uso dell’italiano” di Cecilia Robustelli e con la prefazione di Nicoletta Maraschio, presidente onoraria dell’Accademia della Crusca (Gi.U.Li.A. Giornaliste, 2014) http://giulia.globalist.it/

Io e Virginia Raggi abbiamo un problema in comune. No, non parlo di un taglio di capelli che non ci valorizza (quello comodo, che gli dai solo una spuntatina), ma di una questione linguistica. È ormai chiaro che i telegiornali, le testate online, le radio e la gente in genere non sa più come chiamare questa donna: dal momento che tiene lei le redini del Comune di Roma, si dice che è il sindaco o, essendo lei femmina, è una sindaca? O vogliamo optare per un più ibrido la sindaco?

Da dove nasce il parallelismo con me: siccome ho ottenuto la presidenza dell’associazione di cui faccio parte, sono il presidente o la presidentessa o la presidente, che persino Word me lo sottolinea come errore?

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