Appello per Sakineh a rischio della vita

Un tribunale iraniano l’ha messa a morte. Ma Amnesty vuole salvarla

di Dacia Maraini
Un caso urgente: si tratta di Sakineh Mohammad Ashtiani, condannata alla lapidazione dal tribunale religioso – che coincide con quello civile – e detenuta nel braccio della morte del carcere di Tabliz, a nord ovest dell’Iran. Non è lei a chiedere solidarietà ma i due figli adulti che supplicano il mondo di intervenire. Già molte organizzazioni internazionali, guidate da Amnesty International, si stanno dando da fare. Continua a leggere

«L’Italia sana deve dire basta»: El Paìs intervista Milena Gabanelli

La giornalista lancia un accorato appello all’Italia migliore sul problema della legalità. «L’opposizione è inesistente e il popolo si fa sentire poco. C’è chi delinque, chi evade – dice la giornalista di Report – ma anche chi vede e non dice nulla» Continua a leggere

Leggiamo, così diventiamo davvero pericolose

Leggiamo che “Le donne che leggono sono pericolose”, come recita il titolo del libro di Stefan Bollmann ed Elke Heidenreich in cui attraverso dipinti, disegni e fotografie viene raccontata la storia della lettura femminile dal Medioevo al XXI secolo. Una citazione-pretesto per riproporre un articolo di Paolo Giordano apparso sul Corriere della Sera su Joyce Carol Oates.

Arriva in Italia l’autrice più volte candidata al Nobel. La sua prosa parte da una sola molecola e si infiltra ovunque

L’ossessione di Joyce Carol Oates (per la madre e per la scrittura) Continua a leggere

Caccia grossa alla vecchiaia, senza alcun pudore

L’Italia invecchia e la televisione commerciale si lancia sul target senza alcun pudore. L’esempio più osceno è senz’altro la trasmissione di Canale 5 “Velone”, dove concorrenti in là con gli anni si prestano a scimmiottare le ragazzine in cerca di visibilità, lasciando sulla scena molta parte della dignità e del senso della loro esistenza. Su questo programma e sulla versione “old” della famigerata “Uomini e Donne” di Maria De Filippi, andata in onda nella stagione invernale, proponiamo due intelligenti interventi: il primo di Donata Righetti e il secondo (nel post qui sotto) di Nanni Delbecchi. Continua a leggere

Ospizio Maria

di Nanni Delbecchi
La vecchiaia è una bestia feroce, dice Philip Roth; troppo feroce perché non ne fosse attratta la più affermata domatrice della nostra televisione, Maria De Filippi. Continua a leggere

Un nuovo modello femminile: la giudice Kagan, icona delle donne che vogliono rispetto

di Maria Laura Rodotà

Quasi nessuno, in Italia, sa chi sia Elena Kagan, giudice della Corte Suprema nominato da Barack Obama. Molti e molte, in Italia e altrove, sarebbero contenti di ascoltare la sua storia recente. Specie se sono avviliti da scelte e/o trattamento delle donne pubbliche (in quanto hanno un ruolo pubblico, non nell’ altro senso, popolarissimo da noi). Perché Kagan è un nuovo modello femminile, e sa farsi valere Continua a leggere

La Presidente che non piace al Presidente

Stando alle cronache, di Giulia Bongiorno il presidente del Consiglio pare abbia detto più volte: «Toglietemela di torno». Fatto sta che la presidente della Commissione Giustizia, dovendo maneggiare una patata bollente come il disegno di legge sulle intercettazioni, si è conquistata la stima di molti (tranne uno, il solito). Ora che l’emendamento del governo al ddl Alfano rende pubblicabili le intercettazioni “rilevanti”, Massimo Giannini su Repubblica di oggi scrive: «La modifica alla legge proposta dalla presidente della Commissione Giustizia, la finiana Giulia Bongiorno, è convincente dal punto di vista culturale e procedurale». Ma lo stesso Giannini avverte: «Rimane l’impianto fortemente limitativo all’uso di questo prezioso strumento di investigazione e di raccolta delle prove, come confermano tutti i magistrati impegnati in prima linea persino nei reati contro le mafie, da Pietro Grasso ad Antonio Ingroia. Questo “danno”, enorme per la sicurezza del Paese e incalcolabile per la difesa della legalità, è stato ridotto. Ma in misura tuttora intollerabile per uno stato di diritto». Dunque, non abbassiamo la guardia. Di seguito l’articolo su Giulia Bongiorno scritto qualche settimana fa da Silvia Truzzi per Il Fatto. Continua a leggere

Donne uccise e giornali, protestare serve

«Ma quale amore!?» ha protestato Valeria Palumbo contro le cronache dei maggiori quotidiani a proposito della scia di assassinii di donne di queste settimane. «Ma come vi permettete di fare in questo modo un lancio di agenzia su un triplice tentativo di stupro?» si è indignata contro l’Ansa una parte della redazione di City. In entrambi i casi i destinatari della protesta (potete leggerlo sul nostro blog) hanno cambiato rotta. Da registrare anche l’intervento su Sky del direttore dell’Europeo Daniele Protti, che si è unito al coro indignato di giornaliste e lettrici. Dunque, far sentire la propria voce serve. Eccome. Il Corriere della Sera, ad esempio, si è affrettato a pubblicare il commento dello psichiatra Vittorino Andreoli che vi riproponiamo. Continua a leggere

Eccolo di nuovo: il signor B cerca di distrarci con la volgarità

Ci è o ci fa? Stavolta il premier la battuta-bis su Rosy Bindi l’ha tirata fuori per guadagnarsi un titolo sui giornali che non evochi inchieste di corruzione, di nuove P2, di collusioni. No, non gli è scappata (questo è il mio parere) l’ennesima avance alla studentessa che potrebbe essere sua nipote. E’ che ha bisogno di un po’ di tregua, mentre Pdl e governo perdono pezzi, mentre i suoi fedelissimi sono sotto scacco da parte della magistratura. Il premier preferisce fare l’arzillo, dare un tocco di volgarità può far tornare a qualcuno la voglia di ridere. Di sicuro non a noi. (p.c.)

BERLUSCONI A STUDENTESSA: BELLA E LAUREATA, NON SOMIGLIA A BINDI
(AGI) – Roma, 19 lug. – Bella e laureata a pieni voti, niente a che vedere con Rosi Bindi. Berlusconi torna a punzecchiare l’ex ministro: Continua a leggere

‘Ndrangheta, la sindaca ci ha visto giusto

Una settimana fa oltre 300 arresti hanno confermato il tentativo della ‘ndrangheta, la mafia calabrese, di infiltrarsi nei lavoro per l’Expo 2015 a Milano. Prendiamo spunto da questo fatto di cronaca per proporvi un altro ritratto di donna del professor Nando dalla Chiesa.

Corsico: Maria rompe l’incantesimo mafia

Eletta a sindaco con la Lista per la legalità

La ‘ndrangheta a Corsico? Ormai ci si fanno le tesi di laurea. Ma per decenni è sembrata l’invenzione di menti allucinate. Ora Maria ha rotto l’incantesimo. Continua a leggere

Ma quale amore?!

Pubblichiamo l’analisi critica della giornalista e scrittrice Valeria Palumbo sul modo in cui i maggiori quotidiani hanno raccontato l’ondata di assassini di donne. L’intervento di Valeria Palumbo, che è caporedattrice dell’Europeo e storica delle donne, è apparso sul sito di Donne in quota, la cui presidente, Donatella Martini è stata di recente premiata per l’attività dell’associazione, impegnata dal 2006 a combattere gli stereotipi di genere presenti sia nei media che nella società.

Sono indignata e preoccupata da come i quotidiani nazionali, a cominciare dal Corriere della Sera e dalla Repubblica (ossia da chi non te l’aspetti), stanno trattando l’ondata di assassinii di  donne. Continua a leggere

Le parole che fanno la differenza

I lettori spesso non lo sanno, ma buona parte dei giornali italiani – di tutti i giornali – è costruita grazie ai lanci di agenzia. Questo vale ancor di più per free press, siti internet, radiogiornali. E l’agenzia più autorevole di tutte, almeno per le cronache italiane, è l’Ansa.

Ieri pomeriggio alle 18 ha battuto un lancio che lasciava basiti. Si intitola «Studente tenta stupro 3 donne, “Alla bellezza non resisto”» e riporta la cronaca di tre tentate a violenze sessuali, nell’imperiese. L’autore delle aggressioni è un minorenne. Il caso è grave, ma il lancio di agenzia è scritto come se fosse quello che in gergo si chiama un pezzo di costume. Che so: «Contro il caldo in città, bagni nelle fontane». Un passaggio, in particolare, è sconcertante: Continua a leggere

Perché gli uomini uccidono le donne

Molti di questi definiti delitti passionali sono il sintomo del declino dell’impero patriarcale. La violenza non è solo di pazzi, mostri, malati. E poco importa il contesto sociale: non si accetta l’autonomia femminile

di MICHELA MARZANO Continua a leggere