dal Vangelo di Luca 2,1 – 14

Gabriel è un alunno di terza elementare. Ha mamma e papà filippini, ama andare in giro a esplorare Milano, si diverte un sacco in bicicletta, nei musei va a dare “sbirciatine” in ogni dove, andare al cinema gli fa fare salti di gioia, parla un inglese seducente, ha un animo gentile e dopo i compiti si mette a cantare. Qui è alle prese con una lettura in italiano, la lingua del Paese dove è nato 8 anni fa. La foto è stata scattata con il cellulare da sua madre. (P.S. Dice con un po’ di rammarico che è sempre l’ultimo a compiere gli anni perché è nato a dicembre…)
«In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’alloggio.