La Pietra dove inciampa la sensibilità

di Paola Ciccioli

#GiornodellaMemoria

Fotoriproduzione da schermata di Paola Ciccioli

La sapienza delle bambine e dei bambini è Maestra, anche quando si tratta di comprendere il significato profondo del fare Memoria.

Questo disegno è stato fatto da un bambino autistico che ha partecipato con la sua classe, in Toscana, a un percorso didattico sulla deportazione degli ebrei e degli antifascisti e sulle pietre d’inciampo che li ricordano. Nessuno di noi avrebbe saputo fare di meglio, lo ha sottolineato la presidente dell’Associazione Figli della Shoah, Daniela Dana Tedeschi, che ha mostrato il disegno su un grande schermo il 18 gennaio scorso, durante il seminario promosso dal dipartimento di Pedagogia dell’Università Cattolica di Milano, diretto dalla prof Milena Santerini, e al quale anch’io ho partecipato (qui).

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David Crosby, la sua voce nel mare

di Luca Bartolommei

David “The Croz” Crosby ci ha lasciati giovedì 19 gennaio all’età di 81 anni. Ha chiuso gli occhi a Santa Ynez CA dopo una lunga malattia. Foto Getty Images

Ecco una morte che mi ha colpito.

His death truly touched me.

Era conscio della malattia, sapeva che non sarebbe durato molto ma ha voluto cercare fino alla fine di comporre musica, magari anche di salire di nuovo su un palco con una delle sue chitarre (alcune bellissime davvero) e cantare, e suonare.

La sua voce era molto morbida, mi piaceva come armonizzava, mi piacevano i suoi testi sognanti e rarefatti, così come quelli più duri e anche a volte crudi.

Ci ha regalato tante belle cose dai tempi dei Byrds in poi, una su tutte “If I could only remember my name” dove ha riunito il meglio del meglio di Laurel Canyon e dintorni per registrare dei brani spettacolari. Ascoltatevi (qui), ad esempio, “Laughing”.

Al timone del suo Mayan, uno spettacolare schooner di 59 piedi (ma c’è chi dice 74) ha navigato per più di 40 anni. Molte canzoni sono nate tra i legni e le vele di quella imbarcazione che è stata sempre anche un rifugio dove poter accogliere gli amici più cari.

Un po’ di ricordi, dai! 4 way street col testo e gli accordi di Triad, Guinnevere (qui), Long time gone, Cowboy movie, Wooden ships col suo (di David) finale che si dissolve, forse, in mare. Mah.

Io l’ho sempre visto come persona gentile, ottimista, non molto attivista, non violento, molto “fatto”, pacifista, insomma un vero hippy da sempre e fino alla fine. Uno dei personaggi-simbolo di quegli anni, e poi tutti li chiamavamo i Crosby quasi dimenticandoci di Steven Stills, Graham Nash e Neil Young.

Una sua frase che ricordo spesso è una riga di Long time gone che dice “… ma tu sai che l’ora più buia è sempre, sempre appena prima dell’alba…

Ciò detto chiudo salutando David Crosby con due parole della sua The lee shore (qui), brano che parla proprio di barche a vela, isole del Caribe, marinai e tramonti che hanno il profumo della cena…

… But perhaps I’ll see you the next quiet place, I furl my sails.

Grazie e addio David Crosby, sei uno di quelli che mi mancherà tanto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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Tom Seidmann-Freud, «una vera giovane donna bohème»

di Carine Picaud*

«Ciascuno fa ciò che lo rende felice/ e questa è proprio una bella cosa», scrive Tom Seidmann-Freud nel suo libro illustrato, edito in Italia da Topipittori. (La foto con Gattina è di Paola Ciccioli).

Una vita segnata dal genio artistico e dal dolore, quella di Tom Seidmann-Freud, vero nome Martha Freud, nata il 17 novembre 1892 a Vienna e morta suicida a Berlino il 7 febbraio 1930. Come abbiamo scritto nel post precedente, dal suo libro illustrato Die Fischreise la Pinacoteca di Brera ha tratto Peregrin and the Giant Fish, una Marionette Opera per le sensibilità bambine di ogni parte del mondo. La si può vedere accendendo al canale BreraPlus del sito del museo milanese (qui il trailer).

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