La depressione e i nostri bambini: la medicina è la convinzione di sapersela cavare a scuola e con gli amici

Prof. Patrizia Steca

La professoressa Patrizia Steca

I bambini consapevoli di saper fare saranno anche bambini più sereni e con minori probabilità di soffrire di depressione. Lo rivela uno studio dei  ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, condotto su un campione di 600 bambini, pubblicato sul Journal of Abnormal Child Psychology.

La convinzione di saper gestire bene le attività scolastiche e le relazioni con i compagni di classe contrastano la depressione. È il risultato al quale sono arrivati i ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, dopo uno studio condotto su circa 600 bambini di seconda e terza elementare.  Insomma, a  parità di competenze è la convinzione del saper far qualcosa a fare la differenza. Lo studio (Patrizia Steca, J. R. Z. Abela, D. Monzani, A. Greco,N. A. Hazel, B. L. Hankin Cognitive Vulnerability to Depressive Symptoms in Children: The Protective Role of Self -efficacy Beliefs in a Multi-Wave Longitudinal Study DOI: 10.1007/s10802-013-9765-5), condotto in collaborazione con alcune Università statunitensi, è stato pubblicato sul Journal of Abnormal Child Psychology.  Continua a leggere

La busta giusta per spedire la parola Amore

Daniele Pugliese

Daniele Pugliese

di Daniele Pugliese*

La busta numero 3090, quella che appunto conteneva la parola Amore, fu deliberatamente scelta diversa dalle altre. Per un istante pensò che sarebbe stato opportuno usare una di quelle listate di nero con le quali si partecipa al dolore di qualcuno per la scomparsa di una persona cara. Ci riflettè e ritenne che sarebbe stato un gesto di pessimo gusto. Ipotizzò allora di servirsi di una busta rossa, fiammante, inesorabilmente significativa del ritaglio che avrebbe contenuto. Ma si ricredette rapidamente. Non solo era scontata, e anche un po’ infantile, ma gli venne in mente che quel colore era un suggello iettato e che così avrebbe corso un rischio: come la lettera scarlatta di Edgar Allan Poe, sarebbe potuta restare introvata per molto tempo, proprio lì in bella evidenza, eppure nascosta come in nessun altro posto la si sarebbe potuta occultare. Fuse le due idee, una busta rossa con il lutto in un angolo, ma scartò anche quella. Continua a leggere

Mia madre Stella, forte per forza

di Adele Colacino

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Adele bambina con sua madre e suo fratello

Ho letto, qualche tempo fa, il ricordo di una figlia della propria madre venuta a  mancare, l’ho letto prima velocemente, come s’ingoia uno sciroppo necessario, ma amaro al palato.

Poi, più volte sono tornata a riprenderlo, come se aperta la scatola, potessi non temere oltre i miei spettri che ne sarebbero saltati fuori.

Stella, mia madre, ebbe il ruolo di donna forte per forza, rimasta vedova dopo circa dieci anni di matrimonio soltanto e tre figli piccoli da crescere.

Ho una sorella e un fratello ed io sono la maggiore dei tre

Ero io quella lontana fisicamente da lei, non esistevano le badanti e il figlio maschio e prediletto aveva il ruolo di figlio maschio e prediletto, che fosse presente o no.

Mia sorella che porta ancora, quasi nella terza età, la cicatrice di un allontanamento forzato dalla madre e dai fratelli in tenera età, fu quella che abitandole  accanto, se ne occupò più costantemente.  Continua a leggere

Impiattate e “fate servire” a tavola

di Mariagrazia Sinibaldi

Mariagrazia a tavola (foto di Francesco  Cianciotta)

Mariagrazia a tavola (foto di Francesco
Cianciotta)

Ho trovato stamattina su Facebook l’invito a mandare una poesia e fare una specie di catena di Sant’Antonio per riempire FB di cose belle. E’ così Maria Elena Sini? Ho capito bene? Dovrei tornare indietro e controllare… ma non mi va, perché, dico io: «E se mi sbaglio? E se non fosse questo il senso del post e fosse un altro che non mi piace?… nell’incertezza rimango nella mia posizione perché  mi sembra bello il desiderio di riempire FB di  buone cose  e di non lasciare spazio alle cattiverie… agli insulti… alle volgarità… Cose d’altri tempi!

Il gioco si svolge così: io ti assegno un poeta e tu ricerchi qualche bel detto di quel poeta. Continua a leggere

Con il mio nome ma non a nome mio!

La strage di Madrid in 192 scatti

di Alba L’Astorina

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Le stazioni ferroviarie si assomigliano tutte un po’. Ovunque binari, treni, panchine, sale d’attesa, cartelloni, e passeggeri che partono, arrivano, sostano, si affrettano.
La mattina, poi, nelle stazioni ferroviarie, si ripetono rituali comuni a milioni di persone nel mondo. Donne e uomini “della realtà” abbandonano le loro case, dopo aver salutato genitori o figli, e diventano pendolari che incrociano altri pendolari, studenti, professionisti, operai.
E’ questo rituale della vita che la mattina dell’11 marzo del 2004, tra le 7:36 e le 7:42, è stato spezzato, impedito nel suo ripetersi. Quattro convogli ferroviari delle linee regionali spagnole, un treno fermo e uno in arrivo verso la stazione di Atocha, un treno nella stazione di Santa Eugenia e uno in quella di El Pozo, sono saltati in aria a seguito dello scoppio di diversi ordigni piazzati nei loro vagoni[1]. Continua a leggere

La piccola Jelena persa nella magia del vivere

di Daniela Natale

Annalisa Fantini

Annalisa Fantini

Ci sono  letture che ti appassionano come non t’aspetti: una di queste è La polvere degli angeli (Controluce, 2014) di Annalisa Fantini. In poco più di due giorni ho divorato le 120 pagine del libro ma giurerei che, chi riesce a leggere in momenti della giornata diversi dalla notte, riuscirebbe a finirlo anche prima.
La copertina è delicata e suggestiva: Annalisa, l’autrice, mi racconta come la foto non sia assolutamente casuale, anzi, strettamente legata alla protagonista principale, la piccola e “strana” Jelena, e all’intera storia raccontata nel romanzo. Snjezana, amica di Annalisa e autrice della foto, abita in un villaggio della Slavonia croata (proprio la regione in cui è ambientata la narrazione) e, raccontando ad Annalisa  una vicenda di cento anni fa, ha gettato di fatto le basi per la stesura del romanzo. Dalla storia di un bambino perduto nel bosco è iniziata l’avventura de La polvere degli angeli. Continua a leggere

Cortigiano: gentiluomo di corte. Cortigiana: mignotta

Elisabetta Baccarin

di Elisabetta Baccarin

Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso

Donna disponibile: mignotta

Cortigiano: gentiluomo di corte

Cortigiana: mignotta

Massaggiatore: chi per professione pratica massaggi, kinesiterapista

Massaggiatrice: mignotta Continua a leggere

La donna è cuoca, l’uomo (invece) è chef

di Elena Novati*

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Anna Hansen

“When you think about food,
it’s often seen as a female domain,
but as soon as it becomes something
where you can win a crown,
then the boys move in, right?”

Anna Hansen, chef del “The Modern Pantry”, Londra

Prenderò in esame un aspetto rilevante sugli stereotipi di ruolo legati al genere, ovvero quello della visione culturalmente più comune e accettata che vorrebbe la donna in cucina per soddisfare i palati dei familiari e l’uomo nelle grandi cucine internazionali, attorniato da un’aura di creatività ed estro ben lontana dalla tradizione familiare, che porta a mio parere a una differenza di attribuzione di titolo non trascurabile: la donna è cuoca, l’uomo è chef. Continua a leggere

Sono in fibrillazione da laurea. E i figli mi dicono: «Ma’, sei forte!»

di Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Non sto nella pelle! La fibrillazione mi sale fino in gola, pulsa, bussa, freme… Devo far presto: il lavoro, la strada che percorro ogni giorno, le buche da evitare…il fango, la pioggia! Ma dopotutto ne vale la pena se ad un certo momento mi si para innanzi il mio monte, non di certo l’ermo colle che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude, ma il mio gigante buono, che maestoso e solitario si erge, guardiano delle dolci vallate.

Ogni mattina ha un umore diverso. Ora ha la testa fra le nuvole, ora indossa una sciarpa di nubi. Ora strisce di luci s’adagiano sui fianchi poderosi, come di donna fiorente, smerlando i crinali sino allo sfumare, ora l’arcobaleno s’inarca fra le sette cime. Quel monte è la mia forza.  Continua a leggere

Quella voce femminile che mise al tappeto il parroco di Austis

di Michela Murgia*

Era l’8 marzo del 2009.

Michela Murgia

Michela Murgia

Lo ricordo bene perché c’era un freddo di tale intensità che durante la notte abbiamo dovuto sollevare i tappeti di lana dal pavimento per metterli sul letto in aggiunta alle coperte. Il paese di Austis è alle pendici della Barbagia, abbastanza distante dalle spiagge da obbligarti a fare i conti con una faccia dell’isola molto diversa da quella delle cartoline estive; ma io ci stavo andando per affrontare ben altri pregiudizi. La circostanza era tra le più improbabili: la signora Lucia Chessa, sindaco del paese, mi aveva invitata a intervenire a un convegno provocatoriamente intitolato “Donne e Chiesa: un risarcimento possibile?”, tema sul quale dovevano esprimersi anche Marinella Perroni e Cristina Simonelli, due dottoresse teologhe, rispettivamente specializzate in biblistica e patristica. Io, che più modestamente ho frequentato Scienze religiose, supponevo di essere stata invitata a quel tavolo più che altro in qualità di gloria locale Continua a leggere

Wislawa Szymborska, l’ironia polacca che trascina i giovani italiani

52e778f192e0b_Programma-1Nel nostro paese la Szymborska ha rappresentato (e rappresenta) un vero e proprio fenomeno culturale, testimoniato dalle decine di ristampe e altissime vendite delle sue raccolte (pubblicate da Scheiwiller e Adelphi), dalle dichiarazioni entusiastiche di molte personalità della cultura e infine dall’affluenza agli incontri poetici con lei di centinaia e centinaia di persone (nel maggio 2007 è stata ospite dell’Università di Pisa e ha tenuto un intervento in una Sala degli Stemmi gremita fino all’inverosimile; due anni più tardi, quando la scrittrice è stata invitata dal Collegio Superiore dell’Università di Bologna, l’Aula Magna di Santa Lucia della capienza di 1500 persone non è riuscita ad accogliere tutti i convenuti). Continua a leggere

Elogio del margine di una Penelope egiziana

A Milano dall’età di 2 anni, diventa cittadina italiana

di Alba L’Astorina

Daphne Cazalet, "Scritto sulla pelle"

Daphne Cazalet, “Scritto sulla pelle”

“Nonostante il mio velo africano, la faccia da indiana-calabrese, col naso egizio e i capelli neri e crespi, il marito col turbante che da lontano potrebbe sembrare addirittura un po’ talebano, giurerò davanti a un funzionario del comune di Milano di essere italiana, italianissima, “un purosangue d’Arabia”. Verrò “naturalizzata”, cioè, riconosciuta, in termini di immigrazione, come fossi un po’ più naturale, normale, e finiranno i miei incubi più atroci dopo 29 anni vissuti a Milano e 7 di attesa da quando ho presentato la domanda di cittadinanza. 

Quindi, ad esempio, come tutti gli italiani, potrò vivere serenamente la mia disoccupazione, senza il timore di non vedermi rinnovato un pezzo di carta dal quale dipende la mia vita in Italia; oppure potrò migrare in un altro paese ancora, senza la paura di non riuscire a tornare nel posto in cui più ho vissuto, qui. Potrò votare…

Insomma, cosette di questo tipo… Continua a leggere

Il Padron delle ferriere 2, con suspense da vere signore

di Mariagrazia Sinibaldi*

Mariagrazia sempre connessa

Mariagrazia sempre connessa

Non credevo, davvero no, che la cosa avrebbe sortito un effetto così… devastante.

Ma perché dico devastante? Forse perché suona bene… potrei dire anche consolante… Ma che c’entra la consolazione in questo caso? Potrei dire eclatante… ma che c’entra la… come dire… eclatazione? Insomma lasciamo perdere, e diciamo soltanto che non avrei mai immaginato che la cosa avrebbe interessato e incuriosito così tante persone Continua a leggere

L’ago e il filo della scrittrice candidata a guidare la Sardegna

di Maria Elena Sini

Michela Murgia

Michela Murgia

Il 16 febbraio, quando i sardi andranno a votare per eleggere il nuovo presidente della Regione, la loro scelta non sarà limitata alle due grandi coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, ma si confronteranno anche con un nuovo progetto offerto da Sardegna Possibile che propone la scrittrice Michela Murgia come presidente. La sua candidatura è espressione di un gruppo di movimenti, associazioni, comitati che da anni provano a costruire un’alternativa possibile in Sardegna e rappresenta qualcosa di innovativo e sorprendente che è riuscito a dare valore a idee, risorse, e saperi del territorio Continua a leggere