Primo Marzo 2010: Sciopero degli stranieri – le promotrici sono quattro donne

Sono quattro donne le promotrici del primo sciopero degli immigrati italiano indetto per lunedì 1° marzo. Lo sottolinea un articolo di Giulia Cerqueti nel numero di Famiglia Cristiana in edicola.

Hanno cominciato in quattro. Stefania Ragusa, Nelly Diop, Daimarely Quintero, Cristina Seynabou Sebastiani: quattro donne con vite e storie differenti, due italiane, una cubana e una senegalese, tre di loro con doppia cittadinanza, nessuna con appartenenze a partiti politici, tutte accumunate dalla sensibilità verso il tema dell’immigrazione e dell’integrazione. Continua a leggere

“L’immagine femminile: informazione, educazione, responsabilità” – Donne della Realtà nelle scuole l’1 e il 5 marzo a Garbagnate

Donne della realtà tra gli alunni della scuola secondaria di primo grado “Galilei-Morante” di Garbagnate Milanese in due incontri che si terranno nella mattinata di lunedì primo marzo.

L’immagine femminile: informazione, educazione, responsabilità”, questo il titolo dato all’iniziativa dalla dirigente scolastica Gianna Biliero promotrice, insieme con l’assessorato alle Politiche educative del comune dell’hinterland milanese, di una serie di dibattiti nell’ambito del progetto “Scuola Aperta”.

«Nessuno può dirsi estraneo all’educazione dei giovani cittadini, tutti hanno la responsabilità della loro formazione. Ciascuno con le proprie scelte diventa esempio per le future generazioni», è sottolineato nel programma.

Dopo il confronto di lunedì mattina con i ragazzi, Donne della realtà sarà di nuovo a Garbagnate il 5 marzo alle ore 20,45 per un confronto con gli adulti e le famiglie.

Il prezzo della maternità

Il Corriere della Sera dedica ampio spazio al caso della responsabile marketing milanese della Red Bull Italia che ha dichiarato di essere stata spinta alle dimissioni al rientro dalla maternità. Sul prezzo in termini di occupazione che le donne italiane pagano per avere dei figli lo stesso giornale ha svolto un’inchiesta il 9 febbraio. Ve la proponiamo qui di seguito. Continua a leggere

Womenomics: hai potere e non lo sai?

L’Espresso parla, nel numero in edicola, di “Womenomics“, il libro di successo di due giornaliste televisive, Claire Shipman e Katty Kay. In sintesi, Antonio Carlucci, autore dell’articolo, (“Ragazze Womenomics”, L’Espresso 20/2/2010) scrive che il libro «fotografa perfettamente la svolta: sempre più donne scelgono la flessibilità nell’orario di lavoro e usano ogni ora di tempo guadagnata per dedicarla a se stesse, ai figli, alla famiglia, ai propri passatempi. E sempre di più vengono accontentate perché le aziende, gli studi professionali, i giornali, sanno che lavoreranno meglio e con maggiore serenità. E alla fine daranno molto più valore al loro lavoro». Ma tutto questo succede in America dove «l’ultimo dato di inizio febbraio dice che gli occupati negli Usa sono per il 50,1% donne e per il 49,9% uomini».  A riportarci alla nostra diametralmente opposta realtà è l’intervento dell’economista Irene Tinagli, docente di Economia delle imprese all’Università Carlos III di Madrid. Ve lo proponiamo qui di seguito. Continua a leggere

“Come mi batte forte il tuo cuore” di Benedetta Tobagi

Benedetta Tobagi - Come mi batte forte il tuo cuore - Einaudi

di Sandra Covre

«Era una delle firme più prestigiose del Corriere della Sera. Aveva trentatre anni. La figlia Benedetta aveva tre anni. Era lì. Oggi Benedetta vuole capire. Con forza, con delicatezza, ricostruisce la figura pubblica e privata del padre in un racconto che intreccia spietate vibrazioni intime ad analisi storiche lucide e rigorose. Cercando di comprendere cos’erano gli anni Settanta». Roberto Saviano

Benedetta Tobagi ci ha messo molti anni per riuscire a scrivere questo libro. Per elaborare il dolore e per completare le ricerche necessarie per scriverlo. Ricerche pignole, lunghe, fatte di letture di moltissimi documenti, di tutti i verbali tratti dalle testimonianze degli assassini del padre, di interviste ai protagonisti di allora. Continua a leggere

Dita di dama – un libro di Chiara Ingrao

Chiara Ingrao - Dita di dama - La Tartaruga Edizioni (2009)

di Chiara Volpato

Dita di dama” di Chiara Ingrao parla di noi, donne della realtà, di come siamo state, di come siamo. È un romanzo intenso, che si legge tutto d’un fiato e si rilegge poi, con più calma, per inseguire i passi che hanno fatto riaffiorare un momento, una sensazione, un profumo.
Gli studiosi ci dicono che la memoria collettiva funziona a cicli. Che ci vogliono trenta o quaranta anni perché il vissuto di un periodo torni a impregnare il presente, plasmandone immaginario e pensiero. È quello che sta succedendo con gli anni Settanta. E il libro di Chiara Ingrao contribuisce in modo originale a restituirci l’incredibile vitalità di quel periodo. Il racconto narra l’amicizia tra due ragazze, cresciute nello stesso cortile, destinate a intraprendere una la via dello studio, l’altra quella del lavoro in fabbrica. E proprio la fabbrica è al centro del libro. Una grande fabbrica della periferia romana, nella quale l’eco delle lotte dell’autunno caldo muove le operaie a prendere coscienza della loro condizione e a non accettare più di delegare ai sindacalisti uomini diritti e rivendicazioni. Continua a leggere

Chiediamo scusa a Elvira, alle donne albanesi, alle vittime della tratta da qualsiasi paese provengano

La battuta di Berlusconi sulle belle ragazze albanesi ha provocato in noi rabbia e indignazione, che si sono trasformate in profonda vergogna quando abbiamo letto la lettera di Elvira Dones sul sito di Repubblica.

Noi, donne italiane non rassegnate alla miseria morale, civile, politica che ci circonda, chiediamo scusa a Elvira, alle donne albanesi, alle vittime della tratta da qualsiasi paese provengano. Vogliamo dire loro che, anche se la nostra voce è soffocata e facciamo fatica a esprimere tutta la nostra indignazione per chi tanto indegnamente ci governa, proviamo rispetto, solidarietà, empatia per chi soffre sulla propria persona, nel modo più violento, le storture di questo paese.

Ogni giorno, negli scenari che ci competono, cerchiamo di segnalare la nostra resistenza. Da oggi lo faremo con un’urgenza in più.

Chiara Volpato
Anne Maass
Angelica Mucchi Faina

Donne della realtà

Donne e Tv: il Presidente Giorgio Napolitano risponde all’Appello per una nuova rappresentazione delle donne in televisione

La prima e più importante risposta istituzionale all’appello lanciato dal mondo femminile sul problema della rappresentazione delle donne nell’ambito dei media e espresso attraverso la campagna “Donne e TV”, viene dalla Presidenza della Repubblica, con una lettera pervenuta alla Presidente del Comitato Pari Opportunità del Ministero dello Sviluppo Economico, Mirella Ferlazzo, prima firmataria dell’appello a sostegno della proposta di emendamenti presentati da Gabriella Cims, responsabile Osservatorio servizi di media audiovisivi  presso il Dipartimento Comunicazioni.

L’appello inviato alle istituzioni sollecita, come è noto, sostanziali modifiche al Contratto di servizio pubblico con la Rai, con la richiesta dell’adozione di un codice di regole,  simili a quelle adottate dagli altri paesi europei in materia, atte a rispettare la dignità umana, culturale e professionale delle donne. Continua a leggere

Elvira Dones su la Repubblica parla in nome delle belle ragazze albanesi: “Signor Berlusconi, basta battutacce”

da la Repubblica del 15 febbraio 2010

La lettera. Elvira Dones, scrittrice e giornalista albanese replica alla battuta di Berlusconi

“Quelle donne le ho incontrate. Mi hanno raccontato le loro vite violate, strozzate, devastate”

In nome delle belle ragazze albanesi

“Signor Berlusconi, basta battutacce”

di ELVIRA DONES *

Dalla scrittrice albanese Elvira Dones riceviamo questa lettera aperta al premier Silvio Berlusconi in merito alla battuta del Cavaliere sulle “belle ragazze albanesi”. Durante il recente incontro con Berisha, il premier ha attaccato gli scafisti e ha chiesto più vigilanza all’Albania. Poi ha aggiunto: “Faremo eccezioni solo per chi porta belle ragazze“. Continua a leggere

City intervista Gabriella Cims: “Basta condire la tv con pezzi di donne”

Gabriella Cims Consulente del ministero delle Comunicazioni, propone un codice per evitare che le donne in tv siano usate come “pezzi di carne”.

di Elena Tebano

Lei ha scritto una proposta per modificare il contratto di servizio della Rai. Perché?

Il contratto di servizio è quello che stabilisce i doveri della Rai, cioè della televisione pagata con le tasse dei cittadini. Io ho chiedo che venga modificato per evitare di dare un’immagine distorta delle donne.
Si riferisce al cosiddetto “velinismo”?
Mi riferisco al fatto che ogni trasmissione televisiva, in qualsiasi contesto, viene condita con pezzi di carne di donna. Continua a leggere

Memi e Morgan: quando il tragico quotidiano annega in tempeste di effimero

Una lettera pubblicata qualche giorno fa sul Corriere della Sera e firmata da Filippo Caruso. “Morgan e Memi” è il titolo, “Festival di Sanremo” l’occhiello. Noi l’avremmo titolata “Donne della realtà” perché è a storie ignorate come questa che vorremmo dare visibilità, mentre le pagine dei giornali si riempiono (spesso) di sensazionalismo basato sul niente. Tempeste di effimero dentro le quali annegano il vero, il quotidiano, il complesso. Continua a leggere

La Svizzera: anni-luce dall’Italia

«Usciamo dai confini nazionali. Giusto un’ora di macchina da Milano ed eccoci nella Confederazione elvetica dove le tre principali cariche istituzionali sono guidate da altrettante donne. A parte il titolo un po’ usurato, il settimanale L’Espresso racconta questo spicchio di realtà femminile che, vista dall’Italia, sembra lontana anni luce».

FEDERAZIONE ELVETICA / LA SVOLTA ROSA

La Svizzera sui tacchi a spillo

Tre donne siedono sulle poltrone più importanti del Paese. Un fatto storico. Che ha fatto scoprire ai cittadini la politica fatta col cuore

di Federica Bianchi

Doris Leuthard

Occhi scintillanti e sorriso sgargiante. Così, con un tocco di seduzione femminile a mascherare anni di calcolo professionale, le donne in Svizzera hanno conquistato i vertici della politica. E non importa se qualcuno lo giudica un trio debole, incapace di incidere davvero sul tessuto socio-economico del Paese. Perché il 2010 rimarrà comunque un anno storico tra le nevi svizzere: Continua a leggere

«Più gnocche nelle liste». La soluzione di Sabrina Ferilli per la sinistra italiana

«Al motto di “Più gnocche nelle liste. Magari porta bene”, Sabrina Ferilli è ridiscesa nell’agone politico per tifare centrosinistra. Ma con lessico e argomentazioni molto molto discutibili».

dal Corriere della Sera del 4 febbraio 2010

CAMBI DI ROTTA DELL’ICONA DI SINISTRA

Ferilli: ragazze in lista e gay

E il Pd scopre la sua Sarah Palin

L’attrice da un mese esterna su argomenti di politica, costume, memoria storica. Ha cominciato da Chiambretti

«Quanto ce piace chiacchierare…», diceva Sabrina Ferilli in uno spot, anni fa, quando era ancora parecchio simpatica. Allora, i suoi interventi politici erano rari e affettuosi, come quel «Fausto, ripensace» rivolto a Bertinotti che ritirava l’appoggio al governo Prodi. Erano gli ingenui anni Novanta, però. All’inizio dei feroci anni Dieci, la bella attrice di Fiano Romano, figlia di un funzionario Pci, ora con fidanzato di centrodestra, sembra cambiata. Continua a leggere

Ci scrive la prof. Chiaretti da Venezia: “Manca un’assunzione di responsabilità”

Mi ha molto inquietato il manifesto che afferma una linea di continuità tra un’immagine del femminismo, quello del ’68 in particolare, e un’immagine porno del corpo della donna.

Il passaggio dalla rivendicazione “il corpo è mio” alla commercializzazione del corpo femminile mi è sembrato a prima vista assurdo, ma poi mi sono chiesta se non solleciti una riflessione, se non richieda da parte nostra una meditata risposta (non ho cercato nel blog, forse il dibattito è già avviato). Continua a leggere

Ci scrive Irene da Genova: ma cosa insegnano alla scuola di Maria De Filippi?

Ho scoperto il vostro sito cercando qualche persona che la pensasse come me in fatto di immagine della donna in Italia e mi ha dato sollievo avervi trovato, siete molto brave e coraggiose, peccato che siate a Milano. Esiste mica qualche vostro contatto a Genova che è dove io abito?

Per il momento volevo solo segnalarvi che per caso domenica ho visto una scena allucinante durante il programma Amici di Maria de Filippi, esattamente questa:

Purtroppo il filmato si interrompe prima, ma quando la “sfida” finisce, c’è solo una ragazza fuori dal coro che pensa che quelle coreografie siano volgari e che lei si sente a disagio facendole. Questa ragazza viene attaccata dal pubblico e dall’“insegnante”. Continua a leggere