Hillary, commander in chief of all stereotypes

by Roberta Valtorta

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Hillary Clinton and her double. The democrat candidate President of the United States of America, here attending “Saturday Night Live” on NBC, together with actress Kate McKinnon, her imitator                                       (from http://www.chicagotribune.com/)

Is it possible to write a few reflections about a political candidate apart from your personal opinion? I’ll try to.

My intention on this post is to put any kind of ideology apart: I neither want to guess who will be the winner between Hillary Clinton and Donald Trump, nor shoot zero about who’s better or worse. The final aim is to share some observations which this long, unusual and sometimes grotesque campaign inspired me, nothing more, nothing less, but let’s start from the beginning.

A few weeks ago, during the second presidential debate, Hillary Clinton was in the middle of answering one of Anderson Cooper‘s questions when a fly landed on her face. She didn’t instinctively react, didn’t flinch and continued speaking, and shortly after landing the bug flew away.

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Hillary, la comandante in capo di tutti gli stereotipi

di Roberta Valtorta

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Hillary Clinton e il suo doppio. In questa foto la candidata democratica alla presidenza degli Stati Uniti d’America in uno sketch della trasmissione “Saturday Night Live” della NBC con l’attrice comica, e sua imitatrice, Kate McKinnon (immagine da http://www.chicagotribune.com/)

È possibile scrivere una riflessione su un candidato politico prescindendo dalla propria opinione personale? Ci proviamo. L’obiettivo che mi sono posta per questo pezzo è quello di accantonare momentaneamente qualunque ideologia: non voglio azzardare pronostici su chi vincerà tra Hillary Clinton e Donald Trump, né tantomeno sparare a zero su chi sia meglio o peggio tra i due. Il fine ultimo è condividere i pensieri innescati dallo spettacolo, a tratti grottesco, di questa lunga campagna elettorale, niente di più e niente di meno, ma partiamo dall’inizio.

Diverse settimane fa, durante il secondo dibattito tra i due candidati alla presidenza degli Stati Uniti, mentre Hillary Clinton aveva la parola, una mosca le si è posata sulla fronte; lei, impassibile, ha continuato a parlare. Pochi secondi dopo, l’insetto è volato via.

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24 scatoloni Mondadori

Testo e foto di Paola Ciccioli*

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-Salvatore Boemi, ‘Ndrangheta. Origini, natura e ramificazioni nell’economia del terzo millennio. Autografato. (Si tiene).

La vendetta della Pantera Rosa. Dvd (si tiene, si tiene…)

Icon (bidone della differenziata)

Cucina no problem, Sale&Pepe, Cucina Moderna, Guida Cucina ( Rossana. Maria?)

A prova di morte di Quentin Tarantino (lo si tiene)

Rommel, La volpe del deserto (figlio della vicina con passione per la storia)

Fuga di mezzanotte, versione integrale, Vhs (lo si tiene)

Star Trek, serie classica (chi è che lo collezionava?). Ah, c’è anche Star Trek Voyager, Star Trek deep space nine, Star Trek the next generation, Star Trek enterprise (Urca!)

Angeli e demoni, un nuovo mistero sta per essere svelato (cognato).

ER, medici in prima linea (Carlo? Ma gliene ho già girati una caterva…)

Gassman legge i poeti italiani dell’Ottocento e del Novecento (lo si tiene)

Julie&Julia di Nora Ephron con Meryl Streep e Amy Adams (lo si tiene, urca se lo si tiene)

Nightmare4, il non risveglio. Il male non muore mai (sì, per il titolo)

-invito al Cointreau Cocktail & Photocall, con l’esclusiva partecipazione di Dita Von Teese, martedì 11 ottobre 2011 (lo si tiene, come segnalibro)

Quella sporca dozzina, i capolavori del cinema di guerra (Matteo)

Grandi imperi della storia, i Maya e gli Aztechi (si tiene)

Hannibal Lecter di Thomas Harris (in valigia per cognato)

L’esorcista, versione integrale (può sempre servire) Continua a leggere

Due cromosomi X e la storica barriera dei talenti

rita-levi-montalcini-1di Rita Levi-Montalcini 

«De tous les Préjugez on n’en a point remarqué de plus propre à ce dessain que celuy qu’on a communément sur l’Inegalité des deux Sexes… Après avoir examiné cette opinion suivant la regle de verité, qui est de n’admettre rien pour vray qui ne soit appuyé sur des idées claires et distinctes; d’un costé elle a paru fausse, et fondée sun un Préjugé, et sur une Tradition populaire et de l’autre on a trové que les deux Sexes sont égaux: c’est à dire, que les Femmes son aussi Nobles, aussi parfaites et aussi capables que les hommes. Cela ne peut estre étably qu’en refusant deux sortes d’Adversaires, le Vulgaire, et preseque tous les Sçavants.» *

François Poulain De La Barre, De l’égalité des deux sexes, Paris, 1673

A quattro anni non conoscevo il piccolo trattato sull’uguaglianza dei sessi scritto da questo illuminato filosofo francese Continua a leggere

«Le grandi donne d’Italia che sfidano gli stereotipi»

Il nostro Paese visto dagli altri. Newsweek e le grandi donne d’Italia: «Loro non sono le ragazze di Berlusconi». Da Rita Levi Montalcini ad Anna Magnani, da Oriana Fallaci a Miuccia Prada: icone contro gli stereotipi.

MILANO – Tempi duri per le donne che vivono nel Belpaese. Non bastavano le periodiche classifiche che confermano come l’Italia resti il fanalino di coda dell’Europa nel garantire lavoro e benessere al gentil sesso. Negli ultimi tempi, soprattutto a causa degli scandali che hanno coinvolto il premier Berlusconi, i giornali internazionali hanno focalizzato la loro attenzione sull’intramontabile maschilismo italico e sul ruolo apparentemente sottomesso delle donne nostrane. Ma come racconta in un recente reportage Newsweek, non tutte le donne italiane sognano di diventare veline o modelle. L’autorevole magazine americano celebra le grandi donne della nostra storia recente e afferma che queste prominenti figure mettono completamente in discussione gli stereotipi della società berlusconiana. Loro, spiega Newsweek, non sono le ragazze del premier.

DALLA LOTTE FEMMINISTE AL CINEMA – Una delle prime grandi italiane che compare nel reportage è Anna Maria Mozzoni. Pioniera del femminismo italico, la Mozzoni, che visse tra la metà dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, è considerata la prima donna italiana a essersi battuta affinché anche il gentil sesso potesse votare alle elezioni. Nel 1878 rappresentò l’Italia a Parigi nel “Congresso internazionale per i diritti delle donne” e l’anno seguente fondò a Milano la “Lega promotrice degli interessi femminili”. Segue una delle più grandi attrici del cinema neorealista italiano: Anna Magnani. Per rendere chiara la distanza che separa la grandezza e la fierezza femminile di “Nannarella” dagli stereotipi italici odierni il settimanale statunitense riprende una vecchia frase che il premio Oscar amava ripetere al suo truccatore: «Le rughe non me le coprire. Ci ho messo una vita a farmele venire». Tra le grandi donne presenti in rassegna c’è anche Isabella Rossellini. La figlia del grande regista Roberto Rossellini e dell’attrice svedese Ingrid Bergman recentemente ha presentato “Green Porno”, brevissimi cortometraggi che in maniera ironica e seducente raccontano la vita sessuale degli insetti.

DALLA SCIENZA AL GIORNALISMO – Nella lista delle grandi italiane non poteva mancare Rita Levi Montalcini. Premio Nobel per la medicina nel 1986 e senatrice a vita dal 2001 , la Montalcini, nonostante abbia superato i 100 anni, continua a partecipare alle sedute di Palazzo Madama. La rassegna continua con Sofia Villani Scicolone, in arte Sofia Loren, una delle donne del Belpaese più conosciute nel mondo grazie alle sue indimenticabili interpretazioni cinematografiche che le hanno garantito ben due Oscar: «Il suo nome – scrive Newsweek – è sinonimo di cinema italiano, di bellezza e rappresenta l’ideale della donna forte del Belpaese». Ma le donne italiane si sono distinte anche nel mondo del giornalismo locale e internazionale. È il caso di Oriana Fallaci e Rosaria Capacchione. La prima è stata una dei più grandi reporter della storia. «Le sue interviste – dichiara Newsweek, riprendendo un vecchio articolo del Guardian di Londra – divennero oggetto di un’autentica venerazione in America». La seconda, esperta di cronaca giudiziaria, è uno dei simboli odierni della lotta contro la criminalità organizzata. Più volte minacciata di morte dai Casalesi, la giornalista vive da anni sotto scorta e nonostante le continue minacce, continua il suo apprezzabile lavoro di cronista per “Il Mattino” di Napoli.

DALLA POLITICA ALL’INDUSTRIA – Nel corso del tempo l’Italia non solo ha avuto grandi donne nella politica nazionale, ma le ha anche esportate in altri paesi. Ne è un esempio Sonia Gandhi, nata a Lusiana in Veneto e vedova di Rajiv Gandhi, già primo ministro indiano. Recentemente Sonia è divenuta presidente del Partito del Congresso, formazione politica al governo nel subcontinente indiano e quest’anno è stata definita da Forbes la nona persona più influente del mondo. Seguono due autentici miti della moda: Miuccia Prada e Donatella Versace. La prima ha trasformato l’azienda paterna in uno dei brand di moda più importanti al mondo, la seconda invece ha preso le redini del marchio “Versace” dopo la tragica morte del geniale fratello Gianni, nel luglio del 1997. Uno dei prodotti italici più famosi nel mondo è il vino. Le tre sorelle Allegra, Albiera e Alessia Antinori hanno contribuito a rendere il proprio marchio unico nel pianeta e continuano con eleganza il mestiere che la famiglia fiorentina porta avanti da più di 600 anni. Chiudono la lista altre due famose donne: Emma Marcegaglia e Carla Bruni. La prima è l’unica donna a essere riuscita a diventare Presidente di Confindustria. La seconda dopo una lunga carriera da modella e cantante, è ormai conosciuta da tutti, dopo il matrimonio con Nicolas Sarkozy, come la Première Dame di Francia.

Francesco Tortora
dal Corriere della Sera – 16 novembre 2010