di Calogero Barranco
«Per tutto il mondo risuona un solo lungo grido che esce dal cuore dell’artista: consentitemi di fare il meglio che posso!».
Alla presentazione della stagione 2023/24 del Teatro Carcano di Milano (lunedì 5 giugno), per spiegarne l’impostazione l’attrice e condirettrice artistica Lella Costa ha citato la frase che, sopra, abbiamo messo in corsivo: è tratta da Il pranzo di Babette, racconto sublime di Karen Blixen, autrice anche del romanzo La mia Africa. Entrambe le opere della scrittrice danese sono diventate film di grande successo (qui). Proponiamo la sinossi del racconto che ha per protagonista l’eccellentissima cuoca Babette: la firma Calogero Barranco, medico e autorevole coordinatore del Gruppo di lettura di Bellano, che ha appena guidato la discussione delle lettrici – tutte donne salvo rare eccezioni – sul gioiello letterario di Karen Dinesen, poi baronessa Blixen-Finecke, contenuto nella raccolta Capricci del destino.

“Il pranzo di Babette” è stato pubblicato nel 1958 nella raccolta “Anectodes of destiny”, firmata dalla scrittrice danese con lo pseudonimo di Isak Dinese. La prima edizione italiana di Feltrinelli è del 1962, qui la traduzione dall’inglese è di Paola Ojetti. (Foto con Gattino di Paola Ciccioli)
Siamo nella seconda metà dell’Ottocento nel fiordo norvegese di Berlevaag dove vivono due sorelle figlie di un decano e profeta che aveva fondato una setta religiosa alla quale avevano aderito in tanti e il cui credo era quello di rinunciare ai piaceri di questo mondo.