Il mio ghetto era un quadro che non riconosco più (o quasi)

di Mariagrazia Sinibaldi

Gaspar van Wittel, “Il Tevere a Castel Sant’Angelo, visto da sud” (1700 – 1715). L’opera è esposta fino al 25 giugno 2017 al Museo Civico Ala Ponzone di Cremona nell’ambito della mostra “Lo sguardo sul mondo. Vedute, capricci, paesaggi” ( http://www.artgate-cariplo.it/)

Ecco… così ho fatto, stavolta, proprio così: ho dato le spalle all’antico portone di casa e, come sempre, prima di attraversare ho guardato a sinistra e poi a destra. Sì, a sinistra il Campidoglio è ancora lì: a destra il traffico delle città di oggi, non quello pacato e quasi silenzioso della mia giovinezza, rumoreggia.

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L’amore ai tempi della guerra

di Miriam Mafai

Parigi

«Au moins 129 personnes ont perdu la vie après les attentats du vendredi 13 novembre à Paris et Saint-Denis. 117 d’entre elles ont été identifiées a annoncé Christiane Taubira, mardi 17 novembre». http://www.lemonde.fr

Luciana che partorisce in un basso di Napoli nell’intervallo tra due bombardamenti; Bianca che con i figli il grammofono e la cassetta dei gioielli attraversa a piedi l’Abruzzo; Marisa che a Roma occupata dai tedeschi impara a sparare; Sofia che da Milano si rifugia con le sue provviste di tè e la sua biblioteca in un paesino al confine con la Svizzera; Zita, la mondina di Cavriago che ha il fratello partigiano e il fidanzato nell’esercito repubblichino; e ancora la confinata Cesira, Lela che comanda le ausiliarie di Salò nel Veneto; Carla che durante tutta la guerra fa la postina aspettando il ritorno del marito; Lucia che impara a guidare il tram a Milano e il marito non lo aspetta più, la Biki che continua imperterrita a preparare le sue collezioni di abiti da sera…; queste e tante altre sono le donne che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui a un certo punto ho avuto voglia di scrivere la storia.

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Il licenziamento della vergogna voluto dal direttore di Panorama: Mondadori sconfitta anche in appello

di Paola Ciccioli

Paola Ciccioli fotografata dal suo compagno Luca Bartolommei

Paola Ciccioli fotografata dal suo compagno Luca Bartolommei

«Abbiamo vinto! appello respinto e Mondadori condannata a pagarmi le spese. Sentiamoci dopo».
Questo il testo dei due sms che mi ha inviato il mio avvocato, Livio Neri, comunicandomi l’esito del processo di secondo grado (tenutosi giovedì 12 novembre a Milano) sul mio licenziamento in tronco da Panorama.
Dovrò tornare sull’argomento e rendere pubbliche le singolari proposte avanzate dal legale della casa editrice per evitare il giudizio d’appello, peraltro voluto dalla stessa Mondadori dopo la sentenza di primo grado a loro sfavorevole.

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Parole che oltrepassano i muri

di Angela Giannitrapani

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Angela Giannitrapani (al centro) con: da sinistra, Vittoria Longoni, Filomena Rosiello, Maria Alice Tagliavini, Martina De Santis, Laura Viganò, Francesca Amoni, Ornella Bonventre, Irene Quartana, Pasqualina Gullo, Anna Mazza. Lo scatto è di Giancarlo Viganò

La kermesse letteraria e culturale milanese BookCity 2015 si è da poco conclusa. La città si è animata di centinaia di eventi e ha visto fiumi di persone fluire da un sito all’altro, da un incontro all’altro. Lettori accaniti e meno accaniti hanno riempito le sale e vivacizzato il Castello Sforzesco. Si dice che non si legge abbastanza. Sarà vero? Eppure, durante questi eventi c’è partecipazione, curiosità, contiguità tra pubblico, di età anche avanzata, e le occasioni di riflessione, i confronti con i temi caldi, le questioni di coscienza e, anche, la lettura. Non è una fiera del libro, è una festa in cui letture e curiosità vanno sotto braccio.

Nelle scorse edizioni mi sono felicemente persa anch’io nelle strade e nelle sale decorate, seguendo i fili dei miei interessi e, benché non mancassero banchetti con libri da vendere, la voglia di comunicazione e confronto era prevalente a qualsiasi altra pressione meramente commerciale.

Quest’anno ho dovuto rinunciare a vagabondare come avrei voluto perché sono stata impegnata a preparare, insieme alle mie compagne di gruppo, uno degli eventi di BookCity. La Casa delle Donne di Milano infatti ha partecipato, per la seconda volta nei suoi due anni di vita, alla festa letteraria. Il gruppo Libr@rsi, che ne è parte, ha organizzato una lettura, curando e scegliendo brani da libri, in maggioranza romanzi. Il titolo dell’incontro è stato “Donne tra due mondi. SconfinamentiOltre i confini, le vite e le parole per dirle di scrittrici africane e mediorientali”.

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Calixthe Beyala, autrice di “Come cucinarsi il marito all’africana”, romanzo nel quale la protagonista Aissatou per conquistare il vicino di casa Bolobolo «deve sfoderare tutte le sue arti e armi segrete, le pozioni magiche e i misteriosi “mix” afrodisiaci, trasmessi a lei da sua madre». Fonte: http://www.shikamana.org/

In tempi di barriere, divieti e confini si assiste sempre più all’impatto di una marea umana che li oltrepassa e li travolge, dimostrando che non esistono recinzioni solide a sufficienza contro la fame, la violenza e i sogni. Le donne, poi, da sempre murate, confinate, ristrette in ambiti fisici e spirituali, ne hanno sperimentato la sofferenza. Hanno attraversato deserti e montagne con le loro famiglie profughe e hanno sempre tentato di creare di nuovo famiglia oltre lo sconfinamento. Spesso hanno migrato, senza neanche muoversi, da una cultura all’altra, da una appartenenza all’altra. Quale sarà stato il prezzo di un tale attraversamento? Cosa avrà voluto dire per loro oscillare tra territori diversi? Questo ci siamo chieste nella Casa delle Donne. E abbiamo tentato di trovare le risposte nei libri di scrittrici che provengono da terre straziate dalle guerre e dalle sopraffazioni, costrette a patirle senza muoversi o fuggendo; oppure ancora costrette a lasciare la propria terra e la propria cultura. Tra tante, ne abbiamo scelte otto nell’area africana e mediorientale. Ma abbiamo scoperto che ognuna va oltre confine a modo proprio; spesso in modo imprevedibile e, a volte, senza rinunciare al sorriso e all’ironia.

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