“Stuprare la Italia”: l’attualità nell’invettiva di Carlo Emilio Gadda

In cinque passaggi il libro di Carlo Emilio Gadda Eros e Priapo (Adelphi), scritto tra il 1944 e il 1945, cioè durante la Repubblica Sociale Italiana e l’occupazione nazista, e pubblicato soltanto nel 1967.
Luca Bartolommei, estimatore dello scrittore milanese e delle sue invenzioni linguistiche, condivide con noi questa sua lettura e noi ne approfittiamo per ricordare che al Piccolo Teatro Grassi di Milano il 10 novembre 2023 andrà in scena lo spettacolo “G.A.D.D.A. – Galline Autolesioniste Declamano Dubitazioni Amletiche” di e con Fabrizio Gifuni. 

《In copertina: Luciano Bonacini, “Impera… è il sandalo che fa per voi” (1939 circa). Collezione Salce, Mibac, Sopritendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso, in deposito presso i Musei Civici di Treviso》.

Orbacevestiti, stivaluti, speronati, tripputi, incrostati di medaglie-marcia e di medaglie alla medaglia, insigniti di laurea fasulla più o meno corporativa o scienzepolitichesca, furono eroi magnanimi e magnanimi federali e prefetti: centurioni dell’ideale magna magna: imprenditori-grattugia: militi del ciai una sigaretta. Coltello alla cintola: mille contr’uno.
Per lo più tentavano, e taluni felicemente espressero nella propria fortuna, quello che io chiamo il «cortocircuito politico della carriera professionale». Esso consiste nello scavalcare i gradi d’obbligo, massime quelli di più penoso e macerante alunnato, di disciplina preparatoria, di sperimentata maturazione, di abilitante esercizio, spendendo la moneta magica, e falsa, dei cosiddetti «meriti politici», che, in realtà, l’è la moneta delle aderenze e delle ammanigliature politiche. I meriti politici resultano, pressoché in ogni caso, d’una forma verbiloquente-basedowica* di zelo simulato con agitazione, battitura dei tacchi sull’attenti, strabuzzamento dei globi oculari, a chi l’Italia, a noi! alalà, saluto romano e se n’annamo: spaghettacci.

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Questo ispirarsi alle cosce, ai calzoncini corti, a’ bei deretani mantegneschi degli òmini e de’ cavalli, è Eros ginnico e pittorico, non Logos politico. Amo il Mantegna e i suoi paggi, ma non provocherei una guerra per aver la soddisfazione sadica ed omoerotica di buttarvi a morire i figli di quelle… a cui si è largito il premio nuziale perché facessero figli: figli, figli, figli, tanti figli, infiniti figli, da mandarli a morire nella guerra, guerra, guerra, guerra, guerra contro i delitti delitti delitti della Inghilterra Inghilterra Inghilterra, Inghilterra. Eros arriva al regno di demenza. Eros è ben brutto quando lo spirocheta gli sguazza nel liquor. E basti questo a significare la giustezza, la verità psicologica del mio asserto. Una lubido, una foja ha gestito l’Italia durante il catastrofico ventennio, non una ratio, una coscienza etica, uno spirito religioso.

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Chi gh’è la moda, chi gh’è el design… “Ma l’è Milan?”

di Luca Bartolommei

Amiche e amici, ciao. Ho da poco attivato sulla piattaforma Spreaker un podcast intitolato “Milano, dicono di te”. L’episodio numero zero è dedicato alla “Gagarella del Biffi Scala“, cui abbiamo destinato un intero numero di “Donne della realtà Giornale” (qui), il numero uno alle cicliste del quartiere milanese Isola , (qui), nostra base operativa per tanto tempo, il numero 2 ad alcune considerazioni su Milano. Considerazioni sul fatto che forse si è persa qualche parte importante della milanesità, dell’essere milanese, venduta alla banca di turno, al fondo sovrano mediorientale, a chi ha soldi, anche da ripulire, a chi ha il potere.
A chi ha tutte ‘ste belle cosette ma non ha più una visione etica della vita, una parvenza di umanità, a chi scoppia di soldi ma non vede il disagio e lo svantaggio di tanta gente. Illuminati ghe n’è puu, al massimo qui si gode della metro blu che finalmente arriva in San Babila, stazione inagurata l’altroieri 4 luglio 2023. Proprio in quella piazza dove la gente dorme sui o sotto i cartoni. Da qui la domanda “Ma l’è Milan?”.

Me raccomandi semper su bej alegher, ma proppri alegher, che…

La canzone sarà scaricabile a breve dalla piattaforma Bandcamp, dove potete invece trovare i due album di mie canzoni già pubblicati. È possibile però ascoltarla sul mio profilo Soundcloud.

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Donne in bici per la Libertà

a cura di Paola Ciccioli, con Luca Bartolommei

Al fascismo non piacevano le donne in bicicletta: troppo autonome, non domate, dunque pericolose. Tutti i regimi hanno in odio la libertà, a cominciare proprio da quella delle donne: di ieri e di oggi.
Troviamoci venerdì 14 aprile 2023 (ore 21) al Circolo Arci Pessina di Chiaravalle, Milano: con Luca Bartolommei ne sentiremo delle belle.

L’immagine della locandina è una elaborazione di una scena del film L’Agnese va a morire (qui).

 

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#donnabicilibertà #donnavitalibertà #donnedellarealtà #maipiùfascismo #siscrivedonna

Pink Floyd, il lato oscuro di quelle trenta sterline a Clare Torry

Testo e foto di Luca Bartolommei

Mezzo secolo dalla pubblicazione di un disco dei Pink Floyd che si può definire, come pochi altri, storico. The Dark Side Of The Moon.

Ogni parola che si scriva o si dica sui Pink Floyd suscita polemiche. Il fatto mi sfinisce e chiedo a chi legge di evitare di farlo. Troppa noia mi deriva dai sotuttoìo, dai biografi, dagli esegeti, da chi conosce perfino quale dentifricio usasse Nick Mason nel 1970 e quanti, e se, ne abbia cambiati nel corso degli anni. Se poi si comincia a parlare di David Gilmour entriamo in un girone più che infernale da cui non si esce vivi. Questo è un post tipo “Astenersi perditempo” (e rompiballe). Ciò premesso, nel mese di marzo del 1973 (e anche qui non facciamola tanto lunga) veniva pubblicato l’ottavo album dei Pink Floyd dal titolo The Dark Side Of The Moon. Continua a leggere

Nella Milano di Colaprico il giallo si tinge di rosa

di Luca Bartolommei

«Ho letto un libro!»
«Cos’è che hai letto?»
«Ho letto un libro, un giallo, insomma un noir… »
«Ah beh… sì beh… ah beh… sì beh…»
Non so perché ma mi è venuto di iniziare così a parlare e scrivere di Requiem per un killer, l’ultimo libro di Piero Colaprico, pubblicato nella collana Narratori di Feltrinelli.

Vado alla presentazione in piazza Piemonte, ascolto Piero che parla (poco) e la Sarah Stride che quasi lo accompagna cantando. Marònn’ che voce, che stile!!! A Milano poche come lei, fidatevi.
Accatto il libro, perdo il treno delle 19.20 perché mi necessita (lo voglio, orcocan!) l’autografo dell’autore ma a far la coda siamo tanti, e torno a Bellano. Leggo sul treno, comme d’habitude.

Subito una sensazione strana mai provata, e questo vuol dire che frequento pochi scrittori e leggo pochi dei loro libri, perché non sto leggendo ma è come se stessi ascoltando la voce di Piero Colaprico, e la faccenda mi piace e riesco anche a vedere le espressioni del suo volto mentre racconta. Continua a leggere

David Crosby, la sua voce nel mare

di Luca Bartolommei

David “The Croz” Crosby ci ha lasciati giovedì 19 gennaio all’età di 81 anni. Ha chiuso gli occhi a Santa Ynez CA dopo una lunga malattia. Foto Getty Images

Ecco una morte che mi ha colpito.

His death truly touched me.

Era conscio della malattia, sapeva che non sarebbe durato molto ma ha voluto cercare fino alla fine di comporre musica, magari anche di salire di nuovo su un palco con una delle sue chitarre (alcune bellissime davvero) e cantare, e suonare.

La sua voce era molto morbida, mi piaceva come armonizzava, mi piacevano i suoi testi sognanti e rarefatti, così come quelli più duri e anche a volte crudi.

Ci ha regalato tante belle cose dai tempi dei Byrds in poi, una su tutte “If I could only remember my name” dove ha riunito il meglio del meglio di Laurel Canyon e dintorni per registrare dei brani spettacolari. Ascoltatevi (qui), ad esempio, “Laughing”.

Al timone del suo Mayan, uno spettacolare schooner di 59 piedi (ma c’è chi dice 74) ha navigato per più di 40 anni. Molte canzoni sono nate tra i legni e le vele di quella imbarcazione che è stata sempre anche un rifugio dove poter accogliere gli amici più cari.

Un po’ di ricordi, dai! 4 way street col testo e gli accordi di Triad, Guinnevere (qui), Long time gone, Cowboy movie, Wooden ships col suo (di David) finale che si dissolve, forse, in mare. Mah.

Io l’ho sempre visto come persona gentile, ottimista, non molto attivista, non violento, molto “fatto”, pacifista, insomma un vero hippy da sempre e fino alla fine. Uno dei personaggi-simbolo di quegli anni, e poi tutti li chiamavamo i Crosby quasi dimenticandoci di Steven Stills, Graham Nash e Neil Young.

Una sua frase che ricordo spesso è una riga di Long time gone che dice “… ma tu sai che l’ora più buia è sempre, sempre appena prima dell’alba…

Ciò detto chiudo salutando David Crosby con due parole della sua The lee shore (qui), brano che parla proprio di barche a vela, isole del Caribe, marinai e tramonti che hanno il profumo della cena…

… But perhaps I’ll see you the next quiet place, I furl my sails.

Grazie e addio David Crosby, sei uno di quelli che mi mancherà tanto.

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“Milano tra inferno e paradiso”

di Luca Bartolommei

Questa la locandina distribuita dalla questura relativa allo spettacolo “Milano tra inferno e paradiso” di Piero Colaprico. Il 3 e 4 dicembre prossimi ci faranno uscire dalla prigione di Folsom per cantare, suonare e recitare, ma sotto scorta. Poi ancora tutti dentro. Le foto segnaletiche del Pelé e di Luca Bartolommei le ha scattate il soprasottintendentegenerale Marco Morona, che salutiamo.

E così ci hanno blindati tutti e fotografati “in quel di Filangieri al numer duu”… Usciremo però per lo spettacolare spettacolo “Milano tra inferno e paradiso” di Piero Colaprico. Nel senso che sarà proprio la nostra banda, boss incluso, a cantare, recitare e suonare. Saremo nello splendido ambientino del Teatro Gerolamo di Milano, in piazza Beccaria (vi ricordate i “calzett de seda cont la riga nera”?) ecco, proppri lì, arent al comand dei ghisa…

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“Alle giostre Garibaldi”

Ecco la copertina del nuovo demo-album. Nella foto di e con Paola Ciccioli, Gattone e il suo ghost-writer stanno scrivendo il testo, magari anche la musica, di qualche canzone di quelle che potrete scaricare dalla piattaforma digitale Bandcamp.

di Luca Bartolommei

Dal mio profilo Facebook, ieri 22 novembre, tarda serata.

“Scrivevo stamattina di coincidenze. Bene, tra il quarto anniversario della prima suonata in strada, la prima canzone scritta, Santa Cecilia, il 22.11.22, succede che una decina di minuti fa io abbia pubblicato sulla piattaforma Bandcamp (ringrazio pubblicamente l’amico Musicist. Card. Giulio Cozzuto, lui sa perché) il primo pezzo del nuovo album-demo. Si intitola “La giostra de Milan”, conterrà 11 brani alcuni dei quali scritti come al solito insieme a Paola Ciccioli che ha anche scattato la foto di copertina. Li caricherò un po’ alla volta, ma in fretta, così per le amiche e i miei amici, ma anche per chi mi sopporta poco (ghe mancaria), sarà una grande soddisfazione poter acquistare l’intero album.

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Cineteca e tecnologia: che film!

Nuove tecnologie da sperimentare in prima persona alla Cineteca Milano – Museo Interattivo del Cinema. Con la Mash Machine, per esempio, possiamo creare effetti speciali combinando suoni, rumori, percussioni e frasi prese da film famosi. Al primo piano del Museo ambienti a tecnologia avanzatissima piuttosto che videogiochi anni ’80. Ideale per un pubblico curioso e anche giovane. La visita al MIC vale il viaggio. Attenzione a King Kong! Foto di Luca Bartolommei

di Luca Bartolommei

Dopo troppo tempo martedì scorso 10 maggio ho nuovamente varcato il cancello della Cineteca Milano – Museo Interattivo del Cinema. Non ho potuto fare a meno di scattare una foto alla sala di proiezione vuota, immersa in una per me evocativa luce blu-azzurra che mi ha fatto sentire una volta in più “a casa”. Insomma, uno dei miei luoghi del cuore.

Conferenza stampa informale nell’ingresso del museo dove il direttore Matteo Pavesi ha presentato un nuovo importante contenuto disponibile al MIC ovvero il corto diretto e interpretato da Alessandro Parrello “Nikola Tesla, l’uomo del futuro” realizzato in partnership con Rai Cinema Channel VR (Virtual Reality). Grazie a questa collaborazione il MIC renderà disponibile mensilmente un prodotto proveniente dalla library Rai dedicata alla realtà virtuale. Continua a leggere

El Pelé el va in television

di Luca Bartolommei

Esterno dopomezzdì. La via della Chiesa Rossa è già diventata via Pavese e il naviglio ci scorre accanto. Siamo a Rozzano Vecchio. Il Pelé è lì, al centro della ringhiera, seduto, stringe amorevolmente tra le mani il suo tollòfono, che quando ha fretta di scaricarlo dalla macchina chiama semplicemente tollòn, così come quando lo cerca dopo qualche concerto “ohei, dov’e che l’è el tollòn, l’è no che me l’hann ciollaa?“. Finora non è successo. Quel bizzarro strumento lo segue da una vita, ha subito modifiche ed evoluzioni nei materiali, l’ultima versione, ad esempio, ha addirittura le lucine multicolori in cima al manico, volendo anche a intermittenza.

L’intervista di Enrico Rotondi, firma storica del TG3 lombardo, a Giancarlo Peroncini comincia proprio con qualche domanda sul tollòn. Sì, perché domani mattina, mercoledì, il Pelé sarà in television, in su la Rai, e ci sarò anch’io.

Il nostro amico Giovanni Manzari, dialettologo-ricercatore-organizzatore di incontri e altro, è anche lui lì a montar la guardia nell’attesa dell’evento e condivide con poca fatica e molta partecipazione di papille e ganasce il bendiddio che la Rosanna (moglie del Pelé) ci ha preparato. Sembra domenica, infatti durante il pranzo parlo di famiglia allargata. Barbera de rigueur, ma senza esagerare. Continua a leggere

Il fascismo e la guerra nel “Quaderno” di una sarta

di Paola Ciccioli

La copertina di “La mia Guerra. Urbisaglia nel buio del fascismo” di Edda Moretti. Foto di Francesco Cianciotta. Progetto grafico di Paolo Rusconi – Grafiche Rusconi, Bellano

Edda era una sarta ed era andata a scuola soltanto fino alla quinta elementare. Per molti anni ha pensato che quel titolo di studio non fosse sufficiente per poter raccontare cos’erano stati il fascismo e la guerra per lei, la sua famiglia e il suo paese.
Quando l’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi invitò gli anziani a trasmettere ai giovani il ricordo di quel tragico periodo storico, Edda Moretti prese la biro e il taccuino e si liberò della pena che portava nel cuore, ritrovando nello stesso tempo la gioia provata per il ritorno alla libertà dopo la dittatura.

Curato da Donne della realtà Editrice, il “Quaderno” di Edda Moretti è anche un omaggio che i figli dell’autrice – Riccardo, Rossella e Antonella Pagnanelli – hanno inteso fare alla gente del paese natale della loro amata madre, in questo modo mantenendo fede alla sua espressa volontà. Continua a leggere

“La sbagliada” è quella giusta

di Luca Bartolommei

L’avventore-cantautore Luca Bartolommei sta studiando con apparente circospezione la cotoletta “sbagliata” di fronte a lui al tavolo di ANCHE, Isola – Milano – Italia. La prima versione della canzone era già stata abbozzata. Paola Ciccioli ha scattato questa foto all’invenzione gastronomica di Matteo Stefani il 4 giugno 2021. Su Instagram @anche.it

Sappiamo quanto gli argomenti delle canzoni possano essere infiniti, quindi non la farò lunga, certo che scrivere di una cotoletta è qualcosa di particolare, forse ci vuole del coraggio. Di certo ce ne vuole anche di più nel proporre nella carta del proprio ristorante un piatto “sbagliato”, con la totale consapevolezza di quello che si sta facendo.

Da milanese dico, ma è possibile cucinare la cotoletta (ma proprio quella lì, quella con la e aperta, quella che a volte, siccome che sèmm de Milan, di e ce ne scappano due, quindi cotelètta, quella fritta in del buttér, santamadònna, quella de l’austriaungheria e del pan grattaa, quella della nostra tradizon meneghina, che insèmma al risott hinn storia e gloria de nun buseccon…) usando il maiale al posto del vitello?

E la risposta in italiacano contemporaneo è: anche sì. Anche sì, e ho detto tutto, credetemi. Ho detto , perché è successo ed è quindi possibile, e ho detto anche, e qui la faccenda si complica. Continua a leggere

«L’era bella, la Rosetta: io ho visto la fotografia sui giornali»

di Laura Pariani*

Il 15 gennaio 2022 Paola Ciccioli e Luca Bartolommei tornano con #iocantoeleggomilano (questa volta nella Biblioteca Harar), un recital letterario e musicale nato come omaggio al Gruppo #ioleggomilano nel quale vengono discussi esclusivamente libri sul capoluogo lombardo. Come Milano è una selva oscura di Laura Pariani (Einaudi, 2010) di cui – con il consenso dell’autrice – possiamo offrirvi un estratto riguardante la canzone popolare La povera Rosetta.

“La povera Rosetta” cantata da Nanni Svampa

Guidato dal suono di una fisarmonica, il Dante gira il cantone. Sotto la pergola accanto al circolo «Libertà», sta il Gazzella, un senzagambe che il Dante ha incontrato spesso a suonare agli angoli delle strade con un repertorio di mamme in gramaglie, capinere a mezzanotte, care piccine e balocchi… Fa una certa impressione guardarlo sulla sua tavoletta a rotelline: pare venir su dal marciapiedi come da una botola, un Farinata nanetto con le gambe imprigionate sottoterra. Oggi, con la sua bella voce da tenore, canta:

Il tredici d’agosto,

in una notte scura,

commisero un delitto

gli agenti di questura.

Han ammazzato un angelo

di nome la Rosetta,

era di piazza Vetra,

battea la colonnetta.

Ohèla, ‘l mè Gazzella, ma lo sai che ai mè tempi questa l’era ‘na canzôn proibida?

Epperché? Mica l’è sconcia.

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Leggere e cantare sono le nostre vitamine del cuore

di Paola Ciccioli

Foto di Paola Ciccioli

Ciao, buon fine settimana, qui a Bellano con l’inquietudine che ci ha lasciato addosso la scossa di terremoto di questa mattina.

Voglio salutare e ringraziare con la mia foto di un punto speciale di via Manzoni le amiche e gli amici che sono stati con me e con Luca ieri pomeriggio nella Biblioteca Sicilia di Milano dove ho letto alcuni brani da 7 libri scelti da Pietro Esposito e Lucia Faini, inventori del Gruppo #ioleggomilano, interamente dedicato alle scrittrici e agli scrittori che hanno trasformato in letteratura l’unicità del capoluogo lombardo. Io ho letto e Luca Bartolommei ha suonato e cantato le canzoni nascoste tra le righe dei 7 testi (a dire il vero, un po’ ho cantato anch’io) di: Alberto Savinio, Giovannino Guareschi, Carlo Castellaneta, Antonio Scurati, Carlo Emilio Gadda, Alessandro Manzoni e Laura Pariani.

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Noi ti cantiamo e leggiamo, città

di Paola Ciccioli e Luca Bartolommei

Oggi torniamo nella Biblioteca Sicilia con un nostro omaggio di parole e musica al Gruppo di lettura #ioleggomilano, nato da un’idea condivisa tra Pietro Esposito (già alla guida della sezione di storia locale del Sistema bibliotecario milanese) e Lucia Faini, responsabile della biblioteca di via Sacco dove abbiamo già portato il nostro recital La Gagarella e le altre sulle donne nelle canzoni di Giovanni D’Anzi, l’autore dell’inno cittadino O mia bèla Madonina.

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