«Proprio tu, Mara?». Impossibile non interrogare la ministra per le Pari opportunità, Mara Carfagna, sull’annunciata decisione di dimettersi dall’incarico di governo, da parlamentare e da esponente del Pdl. Perché è proprio lei il simbolo, uno dei principali, di una certa politica al femminile promossa e imposta da Silvio Berlusconi. La bellezza, prima di tutto, meglio se accompagnata da precedenti tentativi di farsi strada nel mondo della televisione. Questo il prerequisito per essere accolta nell’inner circle del premier-tycoon e salire la scala del successo che, nell’era berlusconiana, si è confuso con l’assunzione di cariche politiche e di ruoli di responsabilità nella pubblica amministrazione. Il caso Carfagna va per questo seguito con grande attenzione e passo passo. Cominciamo col proporre l’articolo del vice direttore di Repubblica Massimo Giannini apparso oggi su Repubblica (Paola Ciccioli) Continua a leggere →
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