di Mariagrazia Sinibaldi

Mariagrazia alle prese con la convalescenza e i suoi preziosi ricordi (foto di Francesco Cianciotta)
Ba… 18 anni!… Sì, proprio… Erano così da venire i 21! 21, l’anno della maggior età, l’anno del voto, l’inizio della consapevolezza, l’inizio delle responsabilità individuali! E mi era così semplice e leggero vivere l’adolescenza… o meglio quel periodo magico a cavallo tra l’adolescenza e la gioventù.
Noi ragazze, all’epoca, indossavamo la “guêpière” con i lacci, strette schiattate in vita… e la sottogonna immensa orlata di pizzo Sangallo… Mamma dagli Stati Uniti me ne aveva portata una che… beh!… ero sola ad averla! E tra i ricordi di allora ce ne è uno che è tutto mio… di nessun altro, solo mio, perché è fatto di quella cosa impalpabile e inafferrabile che è il suono di una voce. Quando indossavo un vestito che non mi convinceva e mi guardavo perplessa allo specchio, sento ancora la voce di papà che con la sua meravigliosa sottilissima ironia diceva: facci un cigno… mettici un falpalà Continua a leggere