di Maria Serena Palieri*
“«Mi domando se d’italiano ho solo la lingua. E anche quella per caso. Mi sento straniera dappertutto» scriveva Fausta Cialente, introducendo nel 1976 una riedizione dei suoi racconti di Interno con figure. Se richiesta poi, in televisione, di parlare di sé in quanto scrittrice, eludeva l’occasione e obiettava: «Mi sono sentita nella vita, con più forza, una madre». Civetteria di un’autrice tra le più grandi del nostro Novecento? Fausta Cialente è stata un’artista capace di utilizzare in modo magistrale la nostra lingua. Ma ha praticato anche – con identico virtuosismo – il talento di scomparire”.
L’edizione 2023 di Festivaletteratura, in programma a Mantova dal 6 al 10 settembre, dedica quattro incontri ad altrettante scrittrici italiane del ‘900: Alba de Céspedes, Dolores Prato, Fabrizia Ramondino e Fausta Cialente. Nel libro Donne della Repubblica (Il Mulino, 2016, introduzione di Dacia Maraini) la giornalista Maria Serena Palieri le ha dedicato un intenso ritratto, di cui proponiamo tre passaggi.