Spaghetti, un fiasco di Chianti e Fausta Cialente con Palmiro Togliatti a Zamalek

di Maria Serena Palieri*

Fausta Cialente (Cagliari, 29 novembre 1898 – Pangbourne, Regno Unito,12 marzo 1994). Foto da festivaletteratura.it

“«Mi domando se d’italiano ho solo la lingua. E anche quella per caso. Mi sento straniera dappertutto» scriveva Fausta Cialente, introducendo nel 1976 una riedizione dei suoi racconti di Interno con figure. Se richiesta poi, in televisione, di parlare di sé in quanto scrittrice, eludeva l’occasione e obiettava: «Mi sono sentita nella vita, con più forza, una madre». Civetteria di un’autrice tra le più grandi del nostro Novecento? Fausta Cialente è stata un’artista capace di utilizzare in modo magistrale la nostra lingua. Ma ha praticato anche – con identico virtuosismo – il talento di scomparire”.

L’edizione 2023 di Festivaletteratura, in programma a Mantova dal 6 al 10 settembre, dedica quattro incontri ad altrettante scrittrici italiane del ‘900: Alba de Céspedes, Dolores Prato, Fabrizia Ramondino e Fausta Cialente. Nel libro Donne della Repubblica (Il Mulino, 2016, introduzione di Dacia Maraini) la giornalista Maria Serena Palieri le ha dedicato un intenso ritratto, di cui proponiamo tre passaggi.

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Shamsia Hassani: «Eccomi con il nuovo murale»

di Paola Ciccioli

Da Amburgo, dove ha appena realizzato l’ultima opera, fino a Lecco, dove sono in mostra 50 foto dei suoi lavori: in dialogo con l’artista afghana che grida con i graffiti contro l’oppressione delle donne nel suo Paese.

«Eccomi con il mio nuovo murale ad Amburgo, in Germania», scrive Shamsia Hassani su Instagram, mostrando il graffito realizzato per Millernton Gallery, l’affollato Festival internazionale delle arti che, iniziato giovedì, si chiude oggi – domenica 16 luglio 2023 – nello stadio Millernton del quartiere St. Pauli della città tedesca.

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Capolavori e disegni in dialogo per Fernanda

Testo e foto di Paola Ciccioli

Fernanda Wittgens. Museo Vivente.

Francesco Hayez, “Malinconia” (1841 – 1842), olio su tela.

Ho trascorso quasi tutto il pomeriggio del 12 luglio nella Pinacoteca di Brera. Ho voluto dedicare tempo e attenzione all’omaggio che il museo milanese, luogo di intense emozioni, ha promosso mercoledì scorso in memoria di Fernanda Wittgens, la direttrice partigiana che – «intrecciando stretti rapporti con la società civile e intellettuale e caratterizzando la sua azione con un’apertura internazionale» (qui) – tornò a far risplendere i tesori artistici del museo voluto da Napoleone, dopo i bombardamenti, specie quelli dell’agosto 1943, che distrussero Milano durante la seconda guerra mondiale.

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Nel segno di Fernanda Wittgens

Testo e foto di Paola Ciccioli

«Perché Brera non è l'”hortus conclusus” del collezionista, il museo delle “preziosità”: Brera è una galleria nazionale di ampio tessuto storico, creata da Napoleone ad “educazione del popolo” secondo un profondo pensiero illuministico che noi, eredi, non possiamo tradire» (Fernanda Wittgens, 1957).

Brera, 12 luglio 2023: siamo nella sala XXIV del magnifico museo milanese e accanto alla “Pala di San Bernardino” di Piero della Francesca è stato sistemato un cavalletto con un disegno di Roberto Sambonet, quasi uno studio del volto del duca di Montefeltro. “Madonna col Bambino e Santi, angeli e Federico da Montefeltro” è il titolo del capolavoro che Piero della Francesca dipinse tra il 1465 e il 1470 con la tecnica della tempera e olio su tavola. Si trovava nella chiesa di San Bernardino dell’amata Urbino, nelle Marche, ma dal 1811 la sua casa è a Brera.

James M. Bradburne ha scelto le parole di Fernanda Wittgens riportate sopra per sintetizzare lo spirito con cui ha guidato per due mandati la Pinacoteca e la Biblioteca Braidense di Milano che – dal 1° ottobre 2023 – visiterà da cultore dell’arte ma non più da direttore

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Chi gh’è la moda, chi gh’è el design… “Ma l’è Milan?”

di Luca Bartolommei

Amiche e amici, ciao. Ho da poco attivato sulla piattaforma Spreaker un podcast intitolato “Milano, dicono di te”. L’episodio numero zero è dedicato alla “Gagarella del Biffi Scala“, cui abbiamo destinato un intero numero di “Donne della realtà Giornale” (qui), il numero uno alle cicliste del quartiere milanese Isola , (qui), nostra base operativa per tanto tempo, il numero 2 ad alcune considerazioni su Milano. Considerazioni sul fatto che forse si è persa qualche parte importante della milanesità, dell’essere milanese, venduta alla banca di turno, al fondo sovrano mediorientale, a chi ha soldi, anche da ripulire, a chi ha il potere.
A chi ha tutte ‘ste belle cosette ma non ha più una visione etica della vita, una parvenza di umanità, a chi scoppia di soldi ma non vede il disagio e lo svantaggio di tanta gente. Illuminati ghe n’è puu, al massimo qui si gode della metro blu che finalmente arriva in San Babila, stazione inagurata l’altroieri 4 luglio 2023. Proprio in quella piazza dove la gente dorme sui o sotto i cartoni. Da qui la domanda “Ma l’è Milan?”.

Me raccomandi semper su bej alegher, ma proppri alegher, che…

La canzone sarà scaricabile a breve dalla piattaforma Bandcamp, dove potete invece trovare i due album di mie canzoni già pubblicati. È possibile però ascoltarla sul mio profilo Soundcloud.

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