Testo e foto di Alba L’Astorina da New York

Nei miei ricordi di quando vivevo a Napoli, il giorno successivo a Pasqua, la Pasquetta, è sempre stata una giornata delirante. Bellissima, per carità, salutare! Chiunque decida di uscire dalla propria casa e godere di una giornata di moto all’aria aperta fa una cosa a mio avviso buona. Solo che nel giorno della Pasquetta vigeva per i napoletani una sorta di obbligo a trascorrere la giornata fuori casa che, come è possibile immaginare, rendeva molto affollate le località classiche verso cui tutti si dirigevano: Ischia, Procida, il bosco di Capodimonte, il monte Faito, la spiaggia di Miseno, e intasava di traffico le strade per raggiungerle. Ovunque si andasse, la giornata aveva per tutti un clou comune: il consumo degli avanzi del cibo di Pasqua, che non erano mai parchi: casatielli, tortano, ricotta salata, salame, uova sode, cioccolato e, ovviamente, la pastiera napoletana!
La nostra Pasquetta al Central Park di New York è stata decisamente più sobria e incentrata sul nutrimento dello spirito piuttosto che su quello del corpo; niente pastiera, casatiello e abboffate post feste, al massimo un hot dog o un gelatino presso i venditori ambulanti che si trovano nel parco. E soprattutto niente imbottigliamenti nel traffico, perché New York è una città dove ci si muove con facilità e a costi contenuti con i mezzi pubblici, sia che si vogliano percorrere brevi distanze, sia che ci si voglia spostare verso Long Island, Coney Island o a Brooklyn sull’Est River, ad est di Manhattan. Continua a leggere →
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