“Il terrorista, lui guarda”

di Wisława Szymborska*

La bomba esploderà nel bar alle tredici e venti.
Adesso sono appena le tredici e sedici.
Alcuni faranno in tempo a entrare,
alcuni a uscire.

Il terrorista ha già attraversato la strada.
Questa distanza lo protegge da ogni male,
e poi la vista è come al cinema:

Una donna con il giaccone giallo, lei entra.
Un uomo con gli occhiali scuri, lui esce.
Ragazzi in jeans, loro parlano.

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A Ellis Island, dove i nomi della mia famiglia sono stati “abitati” da altre persone

Testo e foto di Alba L’Astorina da New York

Statua Libertà Ellis Island

Anche se può suonare strano da una napoletana come me, ma la mia visita a New York durante il periodo di Pasqua 2014 ha molto a che fare con i ricordi della mia infanzia. Il legame più importante è di certo con mio padre, che per anni ha lavorato come civile presso il Comando delle Forze Alleate del Sud Europa di Bagnoli, una delle più grandi basi NATO d’Italia. Attraverso la mensa ufficiali, dove mio padre prestava servizio, arrivavano a casa nostra i sapori e le tradizioni tipiche degli americani che frequentavano la base. Ma in questa immersione in emozioni del passato che è diventato il mio soggiorno a New York, molto c’entra anche il versante materno, con le sue storie di emigrazione da Napoli verso l’Inghilterra, prima, e l’America poi. Milano Napoli NY andata e ritorno, 16-28 aprile 2014

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