Cartoon by cartoon, watch what’s inside young girls TV advertising

di Gianluca Suanno*

The guy with dreadlocks who is watching cartoons is Gianluca Suanno, the author of this post. Next to him was supposed to be his girlfriend (the reason will be explained later on), but she left the couch in the meantime.

The guy with dreadlocks who is watching cartoons is Gianluca Suanno, the author of this post. Next to him was supposed to be his girlfriend (the reason will be explained later on), but she left the couch in the meantime

«I can not enter in the homes of all families around the world, but it is common thought that children are placed in front of the TV when, especially in times of high stress, parents can not handle their requests. The gesture is certainly not the best, in fact it has been found that individuals, especially children, are more susceptible to the messages of the television when they are just looking at it alone, while the presence of others resets the pressure of the message and reinforces the desire to express what they think. (Hansoon and Jones 1981 cited in McGuire, 1985)».

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She is a prostitute, then “his own” property: Italian sheets and newspapers drifting

 by Roberta Valtorta*

Valtorta 1

The author of the post has analyzed the use of words in the prostitutes’ murder chronicles.

«Maybe due to the heat or to a sudden hormone derangement, but the blameless and good guy achieved the Guinness World Records in a few hours. It would have been the particularly engaging and pleasant appearance of the young girl, the first to be approached, to provoke a real insanity act by that guy who defined the girl as “very cool with the miniskirt”». Il Giornale

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Mattone su mattone, viene su una grande discriminazione

di Gianluca Suanno*

pasticceria

All’inizio dell’anno, precisamente dal 4 al 10 gennaio 2014, ho deciso di registrare e analizzare tutte le pubblicità di giocattoli che io e i miei nipoti vedevamo trasmesse sui canali dedicati ai cartoni animati del Digitale terrestre: Boing, Cartoonito, Rai YoYo, Rai Gulp, Super!, Frisbee, K2. Ammetto che il periodo di ricerca sia stato senza dubbio limitato, ma ha alle spalle una pluriannuale visione di cartoni (e quindi di pubblicità) con i miei nipoti Continua a leggere

È una prostituta, dunque di “sua” proprietà: fogli e quotidiani italiani alla deriva

di Roberta Valtorta*

prostituta

L’autrice del post ha analizzato l’uso delle parole nelle cronache sull’omicidio di una prostituta

«Saranno stati il caldo oppure un’improvvisa tempesta ormonale, fatto sta che il ragazzino, incensurato e di buona famiglia, nel giro di poche ore è praticamente entrato a far parte del Guinness dei primati. A scatenare in lui quello che a tutti gli effetti è definibile come un raptus di follia sarebbero state le forme particolarmente gradevoli e accattivanti dell’adolescente, la prima ad essere stata adescata, che lui stesso ha definito «una fighissima, con la minigonna».

“Tenta di stuprare tre ragazze: «Erano belle…”, Il Giornale (1)

Questo è un esempio di ciò che è possibile trovare sui giornali che sfogliamo ogni giorno. Sempre più spesso, infatti, capita di leggere articoli che, nel descrivere un fatto di cronaca, altro non fanno che giustificare il carnefice colpevolizzando la vittima. L’immagine dell’uomo che ne traspare è così quella di un primitivo totalmente incapace di controllare i propri impulsi di fronte a una donna che, stando a quanto si legge, per il solo fatto di indossare una minigonna suscita reazioni “da stupro”. Ecco che allora la vittima del reato diventa, nella maggior parte dei casi, l’istigatrice e la responsabile della violenza. Partendo da queste osservazioni, il mio lavoro vuole analizzare il linguaggio utilizzato da alcuni quotidiani del nostro Paese, con lo scopo di rilevare il modo in cui viene presentata l’immagine della donna in relazione a un fatto di cronaca.

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E cartone dopo cartone, guarda cosa passa nelle pubblicità per le bambine

di Gianluca Suanno*

Gianluca Suanno apertura

Il ragazzo con i dread che sta guardando i cartoni è Gianluca Suanno, l’autore di questo post. Accanto a lui avrebbe dovuto esserci la fidanzata (il perché è spiegato nel testo) che però nel frattempo ha lasciato il divano.

«Non posso entrare nelle case delle famiglie di tutto il mondo, ma è pensiero comune che i bambini vengano messi di fronte alla Tv quando soprattutto in momenti di alto stress i genitori non riescono a gestire le loro richieste. Il gesto non è certamente dei migliori, infatti è stato constatato che gli individui, in particolare i bambini, sono più sensibili ai messaggi della televisione quando sono da soli a guardarla, mentre la presenza di altri ridimensiona la pressione del messaggio e rafforza la voglia di esprimere ciò che si pensa. (Hansoon e Jones 1981, citato in McGuire 1985)».

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Appunti da Scampia: “Basta crederci e trovi un mare di bene”

Testo e foto di Giorgio Antoniazzi

Scampia, benevenuti

Il messaggio in inglese che accoglie i nuovi arrivati, una volta usciti dalla stazione della metro, è questo: BENVENUTI A SCAMPIA. BASTA CREDERCI E TROVI UN MARE DI BENE.

Penso al fatto che il capolinea sia proprio a Scampia, quasi un’indicazione che oltre non si va, che oltre quel degrado, di cui si ha subito un assaggio camminando verso l’uscita, oltre quelle violazioni, oltre quei non diritti… Insomma, quella fermata segna un limite: bisogna rimanere fermi oppure tornare indietro. Peccato però che lì ci viva tanta gente: ci sono donne, uomini e bambini che vorrebbero invece andare avanti.

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Alleno i bambini e le bambine a fare canestro, eliminando gli stereotipi nello sport

di Dario Lovino*

«Ognuno ha il diritto di praticare sport in ambienti sani che garantiscano la dignità umana. Donne e uomini di età differenti e diverse provenienze sociali e culturali devono avere le stesse opportunità di praticare sport. Le organizzazioni  sportive e le istituzioni devono essere responsabili per l’implementazione di politiche di parità di genere e devono trovare strumenti utili alla promozione della partecipazione delle donne nello sport, a tutti i livelli» (dalla Carta europea dei diritti delle donne nello sport).

Dario Lovino con la fidanzata Francesca

Dario Lovino con la fidanzata Barbara

Grazie al prezioso aiuto fornito dalla Carta   europea dei diritti della donna nello sport, e all’esperienza che vivo quotidianamente come allenatore di basket, mi sento di trarre delle considerazioni personali sul rapporto che lega il genere femminile alla pratica sportiva.

Prima della stesura di questo elaborato non ero a conoscenza dell’esistenza di un documento ufficiale che trattasse il tema dei diritti  della donna nello sport. Per questo motivo ringrazio la professoressa Paola Ciccioli per avermi consigliato, all’inizio del corso di Psicologia delle influenze sociali, di consultare la Carta europea che si è rivelata uno strumento molto utile per analizzare le condizioni attuali della presenza della donna in questo specifico settore Continua a leggere

Donne e uomini su Facebook, corpi e volti

di Marco Biella*

Marco Biella

Marco Biella

Che cosa mi rappresenta meglio? Le mie idee o il mio aspetto? Chi vince nell’eterna lotta tra essere e apparire? Queste domande, spesso lasciate a una filosofia approssimativa, possono trovare risposta se chi se le pone indaga con metodo.

Negli ultimi anni sono apparsi alcuni studi su come le persone si presentano e sugli effetti che le varie strategie hanno su chi si presenta (Saguy e colleghi 2010) e su chi osserva. Ciò ha riportato in luce strumenti che possono tornare utili per determinare se un soggetto, nella presentazione di sé attraverso le immagini, attribuisce maggior importanza al viso (nel quale vengono generalmente rappresentati i tratti propri delle idee e degli stati mentali) o al resto del corpo (generalmente legato all’aspetto fisico). L’indice di prominenza facciale relativa ideato da Archer nel 1983 è quello che ho scelto per questo lavoro in quanto si adatta perfettamente all’ambiente e al materiale esaminato.

Se la letteratura scientifica ha fornito ottimi strumenti per l’implementazione della mia ricerca, ha trascurato il campo in cui essa si muove. Nonostante la proliferazione di lavori di analisi del contenuto proposto dai vari mass-media, ci si è concentrati prevalentemente su quelli più classici come riviste (Hatton e Trautner, 2011), programmi televisivi, immagini pubblicitarie (Archer 1983), e così via trascurando in nuovi e sempre più ingombranti media emergenti i quali sono caratterizzati da una comunicazione bidirezionale e interattiva, a differenza del vecchio sistema che prevede una comunicazione unidirezionale, e non seguono una linea “editoriale” indirizzata da un unico editore di riferimento ma sono costruiti dal basso, grazie alla partecipazione degli utenti. Continua a leggere

Le quote rosa di Vasco Rossi

Le quote rosa di Vasco Rossi

di Giorgio Antoniazzi*

Un’immagine scattata circa trent’anni fa al Fortino Napoleonico di Portonovo (Ancona). La curatrice del blog Paola Ciccioli ha appena terminato un’intervista per il Corriere Adriatico al cantautore di Zocca. Ovviamente “Donne della realtà” è in attesa del concerto del 1° luglio prossimo al Modena Park per il quale sono previsti 220.000 spettatori. L’evento sarà trasmesso in diretta satellitare anche all’Anteo, al Metropol e al Cremona Po spazioCinema (www.spaziocinema.info)

Prima di parlare delle protagoniste femminili cantate da Vasco Rossi, mi sono occupato di quelle che ha incontrato nel corso della propria vita e che avranno probabilmente influenzato la sua produzione artistica; a dimostrazione di questa supposizione, risultano indicativi i primi 45 giri pubblicati dal cantante: il vinile del 1977 sarà composto da due canzoni che, infatti, presentano nei rispettivi titoli due ragazze, Jenny e Silvia; quello dell’anno seguente, poi, contiene altre due canzoni dal titolo emblematico, ovvero La nostra relazione ed E poi mi parli di una vita insieme.

Inizio comunque dalla più ristretta cerchia familiare, a partire dalla mamma Novella che, con una certa lungimiranza, porterà il proprio figlio alle prime lezioni di canto già a dodici anni; madre che, inoltre, si mostrerà altrettanto decisa nel sostenere Vasco nel 1980, proprio agli inizi della sua carriera, quando sarà il bersaglio delle forti critiche seguite a una delle sue prime apparizioni televisive. In risposta al giornalista che lo etichetta come un balordo tossico, la signora Rossi in un’intervista dirà che suo figlio «non è né un santo né un diavolo, ma un ragazzo onesto come suo padre», chiudendo con un «Le auguro che sua moglie e sua figlia lo possano pensare di lei» (Michele Monina, La biografia, Rizzoli, 2007 – pag.62).  Continua a leggere

“Ecco chi è Ico Gasparri, ecco cosa ha fatto contro lo scempio dei corpi femminili in pubblicità”

icodi Zaira Kasongo*

Il 24 gennaio 2013 ho intervistato il fotografo, archeologo e scrittore, Ico Gasparri con l’obiettivo di comprendere com’è nata la sua idea di fotografia e com’è maturata la volontà di raccontare le sue sensazioni nel primo libro “Chi è il maestro del lupo cattivo?” , relativamente all’oggettivazione sessuale nel mondo pubblicitario utilizzando il metodo iconografico per la descrizione delle immagini. La passione per la fotografia nasce nel 1975 (“un bel giorno i miei mi hanno regalato una macchina fotografica e da lì ho capito di avere una dote, potevo guardare il mondo attraverso le immagini”) Continua a leggere

«Sono andata a vedere le detenute di Bollate recitare. Con il mio fidanzato»

teatrobollatedi Cristina Giammella

Mi presento. Sono Cristina Giammella, una studentessa del corso di Psicologia dei processi sociali decisionali e dei comportamenti economici dell’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Questo corso, dal nome così lungo e complesso, è solo una delle possibili opzioni di scelta per le lauree magistrali della facoltà di psicologia Continua a leggere