El Pelé el va in television

di Luca Bartolommei

Esterno dopomezzdì. La via della Chiesa Rossa è già diventata via Pavese e il naviglio ci scorre accanto. Siamo a Rozzano Vecchio. Il Pelé è lì, al centro della ringhiera, seduto, stringe amorevolmente tra le mani il suo tollòfono, che quando ha fretta di scaricarlo dalla macchina chiama semplicemente tollòn, così come quando lo cerca dopo qualche concerto “ohei, dov’e che l’è el tollòn, l’è no che me l’hann ciollaa?“. Finora non è successo. Quel bizzarro strumento lo segue da una vita, ha subito modifiche ed evoluzioni nei materiali, l’ultima versione, ad esempio, ha addirittura le lucine multicolori in cima al manico, volendo anche a intermittenza.

L’intervista di Enrico Rotondi, firma storica del TG3 lombardo, a Giancarlo Peroncini comincia proprio con qualche domanda sul tollòn. Sì, perché domani mattina, mercoledì, il Pelé sarà in television, in su la Rai, e ci sarò anch’io.

Il nostro amico Giovanni Manzari, dialettologo-ricercatore-organizzatore di incontri e altro, è anche lui lì a montar la guardia nell’attesa dell’evento e condivide con poca fatica e molta partecipazione di papille e ganasce il bendiddio che la Rosanna (moglie del Pelé) ci ha preparato. Sembra domenica, infatti durante il pranzo parlo di famiglia allargata. Barbera de rigueur, ma senza esagerare. Continua a leggere