El Pelé el va in television

di Luca Bartolommei

Esterno dopomezzdì. La via della Chiesa Rossa è già diventata via Pavese e il naviglio ci scorre accanto. Siamo a Rozzano Vecchio. Il Pelé è lì, al centro della ringhiera, seduto, stringe amorevolmente tra le mani il suo tollòfono, che quando ha fretta di scaricarlo dalla macchina chiama semplicemente tollòn, così come quando lo cerca dopo qualche concerto “ohei, dov’e che l’è el tollòn, l’è no che me l’hann ciollaa?“. Finora non è successo. Quel bizzarro strumento lo segue da una vita, ha subito modifiche ed evoluzioni nei materiali, l’ultima versione, ad esempio, ha addirittura le lucine multicolori in cima al manico, volendo anche a intermittenza.

L’intervista di Enrico Rotondi, firma storica del TG3 lombardo, a Giancarlo Peroncini comincia proprio con qualche domanda sul tollòn. Sì, perché domani mattina, mercoledì, il Pelé sarà in television, in su la Rai, e ci sarò anch’io.

Il nostro amico Giovanni Manzari, dialettologo-ricercatore-organizzatore di incontri e altro, è anche lui lì a montar la guardia nell’attesa dell’evento e condivide con poca fatica e molta partecipazione di papille e ganasce il bendiddio che la Rosanna (moglie del Pelé) ci ha preparato. Sembra domenica, infatti durante il pranzo parlo di famiglia allargata. Barbera de rigueur, ma senza esagerare. Continua a leggere

Ho giocato col Pelè

di Luca Bartolommei

Il Pelè, Giancarlo Peroncini, con il suo tollofono. Alla chitarra Nadir Scartabelli. Pelè e Nadir, un duo che fa parte della storia della musica milanese e che tanta ne ha scritta. Foto di Luca Bartolommei

Questa è la cronaca di una domenica di fine estate passata a cantare, ridere, ascoltare aneddoti vari tra amiche e amici più nuovi che vecchi al circolo Arci Pessina di Chiaravalle, a due passi dalla bellissima omonima abbazia, estrema periferia di Milano verso sud, vicino a Metanopoli e altri posti che si chiamano Sorigherio, Macconago piuttosto che Sesto Ulteriano.

Co-organizza Giuliano Mistrangeli, cultore della milanesità che trovate tutti i giorni sul ponte di comando dell’edicola di piazzale Lagosta. Si festeggia il compleanno di un amico, convocazione a mezzo Whatsapp con poche spiegazioni, un po’ tipo La Stangata, insomma bisogna che ci vada, tra l’altro non ci vediamo da un po’… Treno e poi metrò, a Turro saliamo in macchina con Giovanni Manzari (il festeggiato organizzatore) e Riccardo Cingottini. Entrambi li conoscerete meglio via via che la giornata scorrerà. Durante il tragitto si parla di dialetti vari, Giovanni sta facendo un dottorato tardivo sulla lingua pugliese e derivati ma sul milanese è un’enciclopedia, quando arriva una telefonata il cui tono è più o meno questo: «Ohei Giuliano, in dove l’è che te set?», «Siamo verso corso Lodi», «Va ben, però moeves perché el Pelè el gh’ha famm…».

Continua a leggere