David Crosby, la sua voce nel mare

di Luca Bartolommei

David “The Croz” Crosby ci ha lasciati giovedì 19 gennaio all’età di 81 anni. Ha chiuso gli occhi a Santa Ynez CA dopo una lunga malattia. Foto Getty Images

Ecco una morte che mi ha colpito.

His death truly touched me.

Era conscio della malattia, sapeva che non sarebbe durato molto ma ha voluto cercare fino alla fine di comporre musica, magari anche di salire di nuovo su un palco con una delle sue chitarre (alcune bellissime davvero) e cantare, e suonare.

La sua voce era molto morbida, mi piaceva come armonizzava, mi piacevano i suoi testi sognanti e rarefatti, così come quelli più duri e anche a volte crudi.

Ci ha regalato tante belle cose dai tempi dei Byrds in poi, una su tutte “If I could only remember my name” dove ha riunito il meglio del meglio di Laurel Canyon e dintorni per registrare dei brani spettacolari. Ascoltatevi (qui), ad esempio, “Laughing”.

Al timone del suo Mayan, uno spettacolare schooner di 59 piedi (ma c’è chi dice 74) ha navigato per più di 40 anni. Molte canzoni sono nate tra i legni e le vele di quella imbarcazione che è stata sempre anche un rifugio dove poter accogliere gli amici più cari.

Un po’ di ricordi, dai! 4 way street col testo e gli accordi di Triad, Guinnevere (qui), Long time gone, Cowboy movie, Wooden ships col suo (di David) finale che si dissolve, forse, in mare. Mah.

Io l’ho sempre visto come persona gentile, ottimista, non molto attivista, non violento, molto “fatto”, pacifista, insomma un vero hippy da sempre e fino alla fine. Uno dei personaggi-simbolo di quegli anni, e poi tutti li chiamavamo i Crosby quasi dimenticandoci di Steven Stills, Graham Nash e Neil Young.

Una sua frase che ricordo spesso è una riga di Long time gone che dice “… ma tu sai che l’ora più buia è sempre, sempre appena prima dell’alba…

Ciò detto chiudo salutando David Crosby con due parole della sua The lee shore (qui), brano che parla proprio di barche a vela, isole del Caribe, marinai e tramonti che hanno il profumo della cena…

… But perhaps I’ll see you the next quiet place, I furl my sails.

Grazie e addio David Crosby, sei uno di quelli che mi mancherà tanto.

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Aleppo. Bambini. Quasi sorridenti. Potremo mai insegnargli a nutrirsi dei nostri sogni? Chissà quali saranno i loro. Foto http://www.BBC.com

È quasi Natale e siamo tutti buonissimi, quindi pensiamo a cose belle, carine, anche tenere.

Questa canzone è da cantare insieme, con le amiche e gli amici del liceo, allora eravamo figli, ora qualcuno è genitore, e tocca lavorare. Le acustiche, Roberto Nespoli con la 12 corde, la versione di 4 way street, le tre voci, insomma, era un inno. Ma non dimentichiamoci i ragazzi, i bambini, eh no, anche loro devono partecipare al “Teach your children” di Natale, cerimonia che si ripete annualmente, nelle case di qualche nostalgico… così com’era per il “Blue Monk” di fine anno.

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