Mi baci egli coi baci della sua bocca
ché migliore del vino è il suo amore
Soave è il tuo profumo
il tuo nome è profumo diffuso
per questo le ragazze ti amano
Trascinami dietro di te corriamo
mi conduca il re nelle sue stanze
godremo gioiremo in te
esalteremo il tuo amore migliore del vino
a ragione ti amano
Nera io sono eppure bella
figlie di Gerusalemme
come le tende di Kedar
come le cortine di Salomone
Non badate se sono scura
il sole mi ha abbronzata
in collera con me i figli di mia madre
mi hanno posta a custodia delle vigne
ma la mia vigna
quella davvero mia
non l’ho custodita
Dimmi tu che la mia anima ama
dove pasci le pecore
dove riposi a mezzogiorno?
Perché dovrei essere come una donna velata
dietro il gregge dei tuoi compagni?
Se non lo sai bella tra le donne
esci
segui le orme del gregge
e pascola le tue caprette tra le capanne dei pastori
Una cavalla del cocchio del faraone
sei per me amica mia
Graziose sono le tue guance tra i monili
il tuo collo tra le pietre preziose
Collane d’oro ti faremo
cesellate d’argento
Mentre il re siede al convito
il mio nardo emana profumo
Un mazzo di mirra è il mio amato per me
dimora tra i miei seni
Un grappolo di henné è il mio amato per me
delle vigne di Ein Gedi
Come sei bella amica amica
Come sei bella
come colombe sono i tuoi occhi
Come sei bello amore mio
come sei grazioso
rigoglioso è il nostro letto
Pareti di cedro ha la nostra casa
e di cipressi è il soffitto
2 Io sono il giglio di Sharon la rosa delle valli
Come una rosa tra i rovi
così è la mia amica tra le ragazze
Come un melo tra gli alberi selvatici
così è il mio amato tra i ragazzi
alla sua ombra mi piace sedermi
il suo frutto è dolce al mio palato
Mi ha portata nella casa del vino
e il suo vessillo su di me è amore
Sostenetemi con focacce d’uva
ristoratemi con mele
ché malata d’amore io sono
La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia
Vi scongiuro figlie di Gerusalemme
per le gazzelle o le cerve dei campi
non destate
non svegliate il mio amore
finché non lo vorrà
Sento una voce ecco il mio amato
viene saltando sui monti
balzando sulle colline
Il mio amato è simile a gazzella o cerbiatto
sta dietro alla nostra parete
guardando dalle finestre
sbirciando tra le grate
Parla il mio amato mi dice
Alzati
vieni amica mia bella
esci!
L’autunno è passato
la pioggia è passata
se n’è andata
Le gemme sono apparse sulla terra
il tempo dell’usignolo è arrivato
nel nostro paese si ode la voce della tortora
Il fico ha sparso i suoi verdi frutti
le viti in fiore emanano profumo
Alzati
vieni amica mia bella
esci
Mia colomba
tra le fenditure della roccia
nel segreto delle balze
mostrami il tuo volto
fammi udire la tua voce
perché amabile è la tua voce
e bello il tuo volto
Prendeteci le volpi
le volpi piccoline che guastano le vigne
e le nostre vigne già sono in fiore
Il mio amato mi appartiene e io a lui
lui
che si pasce tra le rose
Finché non spirerà il vento del mattino
e le ombre non fuggiranno
torna amore mio
come cerbiatto o capriolo
per i monti scoscesi
3 Sul mio letto la notte
cercai colui che la mia anima ama
Lo cercai ma non lo trovai
Mi alzerò girerò per la città
per le piazze e le strade
cercherò colui che la mia anima ama
Lo cercai ma non lo trovai
Mi han trovata le guardie
che fanno la ronda per la città
Avete visto colui che la mia anima ama?
Da poco le avevo oltrepassate
quando trovai colui che la mia anima ama
Lo terrò stretto non lo lascerò
finché non l’avrò portato alla casa di mia madre
nella stanza della mia genitrice
Vi scongiuro figlie di Gerusalemme
per le gazzelle o le cerve dei campi
non destate
non svegliate il mio amore
finché non lo vorrà
Chi è colei che sale dal deserto
come colonne di fumo ornate di mirra d’incenso
e di tutte le polveri di un mercante di profumi?
Ecco il giaciglio di Salomone
sessanta guerrieri lo circondano
sessanta tra i prodi d’Israele
Tutti armati di spada
della guerra esperti
ciascuno con la spada al fianco
contro i pericoli della notte
Un baldacchino ha costruito il re Salomone
con legno del Libano
d’argento ha fatto le colonne
d’oro il pavimento di porpora il giaciglio
e l’interno
tappezzato di un amore più grande
di quello delle figlie di Gerusalemme
Uscite figlie di Sion guardate il re Salomone
con la corona di cui lo cinse sua madre
nel giorno delle sue nozze
nel giorno della gioia del suo cuore
4 Come sei bella amica mia
come sei bella
Come colombe sono i tuoi occhi dietro il velo
Come un gregge di capre
scese dal monte Gilad
i tuoi capelli
Come un gregge di pecore tosate
salite dal bagno
i tuoi denti
tutte hanno gemelli nessuna ne è priva
Le tue labbra sono un filo scarlatto
grazioso è il tuo parlare
come uno spicchio di melograno
è la tua tempia dietro il velo
Come la torre di David il tuo collo
costruita per i trofei
mille scudi vi sono appesi
tutte armi di eroi
Come due cerbiatti i tuoi seni
due gemelli di gazzella
che si pascono tra le rose
Finché non spirerà il vento del mattino
e le ombre non fuggiranno
me ne andrò sul monte della mirra
e sulla collina dell’incenso
Sei tutta bella amica mia
in te non v’è difetto
Con me via dal Libano sposa
con me via dal Libano vieni
guarda dalla cima dell’Amanah
dalla cima del Senir e dell’Hermon
dalle tane dei leoni e dai monti dei leopardi
Mi hai incantato sorella mia sposa
mi hai incantato con uno solo dei tuoi occhi
con una sola delle pietre del tuo collo
Com’è bello il tuo amore sorella mia sposa
com’è bello il tuo amore
più del vino
il profumo dei tuoi unguenti supera ogni fragranza
Miele fluente stillano le tue labbra mia sposa
miele e latte sono sotto la tua lingua
il profumo delle tue vesti è pari a quello del Libano
Un giardino chiuso tu sei
sorella mia sposa
una fonte chiusa una sorgente sigillata
Un giardino di melograni i tuoi effluvi
con frutti squisiti di henné di nardo
nardo croco cannella cinnamomo tutti gli alberi d’incenso
mirra aloe tutti i migliori aromi
La fonte dei giardini tu sei
il pozzo d’acqua viva che scorre dal Libano
Alzati vento del nord
vieni vento del sul soffia
del mio giardino si diffondano gli aromi
Venga il mio amato nel suo giardino
e mangi il frutto prelibato
5 Sono venuto nel mio giardino sorella mia sposa
ho raccolto la mia mirra e le mie erbe odorose
ho mangiato il mio favo e il mio miele
ho bevuto vino e latte
mangiate amici
bevete e inebriatevi d’amore
Io dormo ma il mio cuore è sveglio
Un rumore! È il mio amato che bussa
Aprimi sorella mia amica mia
mia colomba mia perfetta
il mio capo è madido di rugiada
i miei riccioli di gocce notturne
Ho appena tolto la tunica
dovrei rivestirmi?
Ho lavato i miei piedi
dovrei tornare a imbrattarli?
Il mio amato mi porse la mano dal buco
le mie viscere muggivano per lui
Mi alzai per aprire al mio amato
e le mie mani stillavano mirra
le mie dita mirra liquida sul chiavistello
Aprii al mio amato ma era scomparso
se n’era andato
mentre parlava fuggiva via la mia anima
lo cercai e non lo trovai
lo chiamai ma non rispose
Mi han trovata le guardie che fanno la ronda per la città
mi han colpita ferita
mi han strappato il velo le guardie delle mura
Vi scongiuro figlie di Gerusalemme
se trovate il mio amato che gli direte?
Che malata d’amore sono io
Cos’ha il tuo amato più di ogni altro ragazzo
o bella fra le donne
cos’ha il tuo amato più d’ogni altro ragazzo
per scongiurarci così?
Bianco e vermiglio è il mio amato
si riconosce tra mille
Oro puro il suo capo
i suoi riccioli sono onde
neri come il corvo
Come colombi in riva ai torrenti i suoi occhi
si bagnano nel latte
e posano entro castoni
Come un’aiuola di aromi le sue guance
vivai di erbe profumate le sue labbra
rose stillanti mirra liquida
Fusi d’oro le sue mani
tempestati di madreperla
solido avorio il suo corpo
rivestito di zaffiri
Colonne di marmo le sue gambe
su basi di oro fino
come il Libano appare
maestoso come i cedri
Tutto dolcezza il suo palato
tutto delizia
questo è il mio amato
questo è il mio compagno
figlie di Gerusalemme
6 Dov’è andato il tuo amato o bella tra le donne?
Dove si è volto il tuo amato?
Lo cercheremo con te
Il mio amato è sceso nel suo giardino
nelle aiuole degli aromi
a pascere nei giardini
a raccogliere le rose
Io appartengo al mio amato e il mio amato a me
lui
che si pasce tra le rose
Tu amica mia sei graziosa come Tirtzah
bella come Gerusalemme
terribile come insegne issate
I tuoi occhi allontana da me
i tuoi occhi mi turbano
Come un gregge di capre
scese da Gilad
sono i tuoi capelli
Come un gregge di pecore
salite dal bagno
i tuoi denti
tutte hanno gemelle
nessuna ne è priva
Come uno spicchio di melograno
è la tua tempia dietro il velo
Sessanta regine abbia il re
ottanta concubine
e innumerevoli fanciulle
Una sola è la mia colomba
la mia perfetta
unica figlia di sua madre
splendida per la sua genitrice
“fortunata” le dissero
le altre ragazze
regine e concubine la lodarono
Chi è colei trasparente come l’aurora?
bella come la luna
pura come il sole
terribile come insegne issate?
Nel giardino dei noci sono sceso
per vedere i teneri virgulti della valle
per vedere se è sbocciata la vite
se han messo le gemme i melograni
Senza che me ne avvedessi
mi ha posto su nobili carrozze
7 Torna torna Shulamit
Torna torna fatti guardare!
Che guarderete in Shulamit
mentre volteggia
nella danza delle due schiere?
Come sono belli i tuoi piedi nei sandali
figlia di principe
come monili le curve dei tuoi fianchi
opera delle mani di un artista
Una coppa rotonda è il tuo ombelico
il vino mescolato non vi manca
un covone di grano il tuo ventre
circondato da rose
Come due cerbiatti i tuoi seni
due gemelli di cerva
Come una torre d’avorio è il tuo collo
come le piscine di Kheshbon
presso la porta di Bat-Rabbim
i tuoi occhi
come la torre del Libano
che guarda verso Damasco
il tuo naso
Come il Carmelo è il tuo capo
come porpora i tuoi capelli
dalle tue trecce un re resterebbe avvinto
Come sei bella e piacevole amore
tra le delizie
Una palma la tua figura
grappoli i tuoi seni
Ho detto
salirò su quella palma
ne afferrerò i rami
come grappoli di vite saranno i tuoi seni
come mele il tuo respiro
Come vino buono è il tuo palato
Sì, un vino buono che va diritto al mio amato
e fa parlare le labbra dei dormienti
Io appartengo al mio amato
per me è il suo desiderio
Vieni amore mio
usciamo nei campi
pernottiamo nei villaggi
Ci alzeremo presto per andare nelle vigne
vedremo se è sbocciata la vite
se si sono dischiusi i fiori
se i melograni han messo le gemme
là ti darò il mio amore
Le mandragole effondono profumo
sulle nostre porte c’è ogni delizia
frutti acerbi e maturi
mio amato
ho serbato per te
8 Ah se tu fossi mio fratello
allattato al seno di mia madre!
Incontrandoti potrei baciarti
e nessuno mi disprezzerebbe
Ti condurrei
ti porterei nella casa di mia madre
m’insegneresti l’amore
Ti farei bere vino speziato
il succo del mio melograno
La sua sinistra è sotto il mio capo
e la sua destra mi abbraccia
Vi scongiuro figlie di Gerusalemme
non destate
non svegliate il mio amore
finché non lo vorrà
Chi è colei che sale dal deserto
appoggiata al suo amato?
Sotto il melo ti ho svegliato
là dove ti concepì tua madre
là dove la tua genitrice ti partorì
Ponimi come un sigillo sul tuo cuore
come un sigillo sul tuo braccio
perché forte come la morte è l’amore
tenace come l’inferno è la passione
le sue vampe son vampe di fuoco
una fiamma divina!
Grandi acque non possono spegnere l’amore
né i fiumi travolgerlo
Se uno desse tutti i suoi averi
in cambio dell’amore
non ne avrebbe che disprezzo
Una sorella piccola abbiamo
ancora non ha i seni
Che faremo per nostra sorella?
quando se ne comincerà a parlare?
Se fosse un muro
le erigeremmo sopra una fortezza d’argento
se fosse una porta
la sosterremmo con tavole di cedro
Io sono un muro e i miei seni sono come torri!
Così sono ai suoi occhi
come una fonte di pace!
Una vigna aveva Salomone a Baal-Hamon
l’affidò ai custodi
Ciascuno gli doveva
mille sicli per i suoi frutti
La mia vigna
quella davvero mia
mi sta davanti
tieniti Salomone
i mille sicli
e altri duecento per i custodi dei frutti!
Tu che abiti nei giardini
i compagni stanno in ascolto
fammi sentire la tua voce
Fuggi amore mio
come gazzella o cerbiatto
sopra i monti degli aromi!
* Il CANTICO DEI CANTICI: corpo, sensi, natura, religiosità, bellezza. Una ragazza velata che sfida ogni convenzione per uscire di notte a cercare l’amato, lui che la vede in tutto ciò che lo circonda: dagli animali al pascolo, alle spezie, al vento, agli aromi, ai fiumi, ai fiori. «Il primo grande inno all’amore per tutta l’umanità» lo definisce Cesare Segre nella sublime raccolta “Forte come la morte è l’amore. Tremila anni di poesia d’amore ebraica”, pubblicata da Belforte (2007, traduzione di Sara Ferrari, copertina di Emanuele Luzzati).
Il “cantico sublime” «probabilmente non è opera del re Salomone, come vorrebbe l’aggiunta di Salomone nel titolo – scrive ancora Segre – ciò che porterebbe nientemeno che al X secolo a. C. Ma anche accettando le datazioni correnti (IV o III secolo a. C.), troviamo prima di questo testo solo Saffo (sec. VII a. C.) e i lirici greci: grandi poeti, con un impatto però meno sconvolgente».
lunghissima ma molto bella.
Bye da Letychicche
http://letychicche.blogspot.it
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