La mia tesi di laurea, i sogni audaci e io siamo stati premiati

di Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Ogni nuvola prima o poi si dissolve in pioggia, oppure un vento passeggero la soffia via. Dalla mia, un bel momento, ho deciso di scendere, per lasciarla andare incontro al suo destino. Ricordate? La nuvoletta sulla quale mi ero posata dal giorno della mia laurea. Sentivo che era giunto il momento di agire.

«Ai miei sogni, a quelli realizzati a quelli che verranno come la neve d’inverno come il raggio stizzito a primavera», scrivevo sulla prima pagina della tesi. E la primavera era ormai inoltrata, e i miei progetti scalpitavano! Ripensavo al mio lavoro finale, per l’appunto, all’argomento trattato, che mi dischiudeva un mondo che da sempre mi ha affascinato, che da sempre ho desiderato conoscere. L’incanto antico, di genti e terre lontane, dispersi nella notte dei tempi, quella misticità, quei colori sgargianti, capaci di scandagliare il mistero della vita che è, in fondo, in ognuno di noi, nell’essere uomo. Avevo intrapreso un viaggio nel viaggio, quello dalla Tradizione sino ai giorni nostri. Il viaggio infinito dell’uomo che si ripete nelle vite di ognuno, che siano cicli, di ere o di samsara, ossia rinascite.

Donne indiane davanti ai Taj Mahal

Donne indiane davanti ai Taj Mahal

Continua a leggere

Sono in fibrillazione da laurea. E i figli mi dicono: «Ma’, sei forte!»

di Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Rosalba Griesi

Non sto nella pelle! La fibrillazione mi sale fino in gola, pulsa, bussa, freme… Devo far presto: il lavoro, la strada che percorro ogni giorno, le buche da evitare…il fango, la pioggia! Ma dopotutto ne vale la pena se ad un certo momento mi si para innanzi il mio monte, non di certo l’ermo colle che da tanta parte dell’ultimo orizzonte il guardo esclude, ma il mio gigante buono, che maestoso e solitario si erge, guardiano delle dolci vallate.

Ogni mattina ha un umore diverso. Ora ha la testa fra le nuvole, ora indossa una sciarpa di nubi. Ora strisce di luci s’adagiano sui fianchi poderosi, come di donna fiorente, smerlando i crinali sino allo sfumare, ora l’arcobaleno s’inarca fra le sette cime. Quel monte è la mia forza.  Continua a leggere