La piccola Jelena persa nella magia del vivere

di Daniela Natale

Annalisa Fantini

Annalisa Fantini

Ci sono  letture che ti appassionano come non t’aspetti: una di queste è La polvere degli angeli (Controluce, 2014) di Annalisa Fantini. In poco più di due giorni ho divorato le 120 pagine del libro ma giurerei che, chi riesce a leggere in momenti della giornata diversi dalla notte, riuscirebbe a finirlo anche prima.
La copertina è delicata e suggestiva: Annalisa, l’autrice, mi racconta come la foto non sia assolutamente casuale, anzi, strettamente legata alla protagonista principale, la piccola e “strana” Jelena, e all’intera storia raccontata nel romanzo. Snjezana, amica di Annalisa e autrice della foto, abita in un villaggio della Slavonia croata (proprio la regione in cui è ambientata la narrazione) e, raccontando ad Annalisa  una vicenda di cento anni fa, ha gettato di fatto le basi per la stesura del romanzo. Dalla storia di un bambino perduto nel bosco è iniziata l’avventura de La polvere degli angeli. Continua a leggere

Vuoi vedere che il Sud batte tutti in fatto di “cultura antisessista”?

di Daniela Natale

Daniela Natale con Ico Gasparri

Daniela Natale con Ico Gasparri

Incontro Ico in un pomeriggio quasi primaverile di gennaio. Temperatura mite, strade piene di gente e vetrine illuminate: Ico Gasparri è a Lecce per esporre “Chi è il maestro del lupo cattivo?” negli spazi del MuSt, una mostra (ma anche un libro) che raccoglie oltre 300 fotografie di cartelloni pubblicitari in cui il corpo femminile è deumanizzato e oggettivato.

Già nel 2011 la mostra era approdata da queste parti, evidenziando un serie di criticità riguardanti la comunicazione che fino ad allora nessuno aveva fatto notare. Chiedo a Ico se, a distanza di due anni, la semina ha portato qualche frutto e se la qualità dei cartelloni pubblicitari di Lecce e provincia è migliorata. La risposta è negativa, molto negativa. Non solo perché la pubblicità sessista è ancora lì, più diffusa che mai, ma perché al degrado creativo di alcuni addetti ai lavori si è aggiunta l’assoluta cecità delle istituzioni. Come non condividere appieno questa considerazione? Sono sempre di più, infatti, i comuni salentini che sottoscrivono provvedimenti e norme per la “corretta” comunicazione pubblicitaria, puntualmente trasgrediti.  Continua a leggere

Il “male” DRIVE IN e l’autoassoluzione dei suoi inventori (tutti maschi)

di Daniela Natale

drive_inLa prima messa in onda me l’ero persa. La seconda, meno di un mese dopo, proprio non me la potevo far scappare. “Drive In – L’origine del male” è il documentario di Luca Martera che Canale 5 ha trasmesso alla fine del 2013, al termine di un anno ricco di festeggiamenti per i trent’anni del programma. Striscia la Notizia ci ha tediati per settimane con dvd, ospitate e sketch patetici con le vecchie glorie dello show. Festeggiamenti, poi: di cosa parliamo? Del compleanno di uno show che non va più in onda dal 1988! Non si festeggia il compleanno di qualcosa o qualcuno che, in effetti, è vivente e ogni anno ha un anno in più? Continua a leggere

Lecce, aree di sosta per mamme che allattano

di Daniela Natale

locandina milk 2-01È ora che le mamme vadano in giro per la città, con il loro piccolo al seguito, senza lambiccarsi il cervello alla ricerca di un posto tranquillo dove allattare. È ora di sensibilizzare la collettività sull’importanza dell’allattamento al seno e sui suoi innumerevoli vantaggi (di natura personale, familiare e sociale). È anche ora che una tetta esposta in pubblico, allo scopo di cibare un bambino, smetta di essere un oltraggio al pudore pubblico e diventi un gesto naturale, condiviso dalla società.

A Lecce, per adesso, è l’ora del latte: dal 20 settembre scorso è attiva l’iniziativa sociale e culturale Milk Hour, ideata da Chiara Armillis, esperta nella relazione d’aiuto e nella gestione creativa dei conflitti attraverso la fruizione dell’arte. Promosso dall’associazione culturale Bicinema, il progetto risponde all’appello del sesto punto del documento Unicef Sette passi per la comunità amica dei bambini per l’allattamento materno Continua a leggere

Mia mamma non mi ha lasciato. Mia mamma è morta

di Daniela Natale

Abstract speaker silhouette with lettersNon capisco cosa ci sia di tanto difficile nel dire che una persona è morta. Ci si arrampica sugli specchi, si cerca di trovare le parole giuste, partono voli pindarici infiniti per arrivare poi alla sostanza, a quella parola. Morta.

In questo primo anno di “orfananza” ho parlato con tanta gente, per i motivi più diversi, e dall’altra parte, che fosse il personale di un ufficio, l’operatore di un call center, il fioraio, il marmista o chi vi pare, l’atteggiamento è stato, ed è, sempre lo stesso. Prima o poi, in qualunque discorso, arriva il momento della fatidica domanda Continua a leggere

Alle donne rivoluzionarie che sanno dire: “io”

“Io sono Bellissima”: un progetto di Loredana De Vitis per smontare gli stereotipi della bellezza femminile

di Daniela Natale

Loredana de Vitis

Loredana de Vitis

Tutto ha inizio quando Loredana, scrittrice e giornalista leccese, incontra se stessa allo specchio. Si guarda e finalmente si vede, in tutta la sua bellezza. Una bellezza non appariscente né tanto meno rispettosa dei canoni che i media e la società ci propinano come “giusti”. La stessa bellezza imperfetta che caratterizza tutte le donne ma di cui le donne non sempre sono consapevoli Continua a leggere

Melpignano, la Taranta e la pagnotta (che vuole sempre la sua parte)

testo e foto di Daniela Natale

Melpignano, 24 agosto 2013

Melpignano, 24 agosto 2013

Non ero mai stata al concerto conclusivo della Notte della Taranta. I racconti di chi ci è andato mi hanno sempre scoraggiata, come il pensiero di ficcarmi nel traffico, sudare polvere e vino tra ascelle pezzate e fumi di ignota (o quasi) provenienza. La prospettiva non mi entusiasma. O meglio: non mi entusiasmava. Quest’anno ci sono andata. Perché dopo due anni di permanenza milanese mi è sembrato doveroso firmare il “patto di ritorno” con la mia terra Continua a leggere

Suicida a 13 anni dopo gli stupri: un graphic novel per Carmela Cirella

A sei anni dalla morte ancora nessun colpevole

io-so-carmeladi Daniela Natale

Oggi poteva essere un grande giorno per la giustizia italiana, per la famiglia di Carmela e per tutte le donne. Invece è stato un venerdì di caldo asfissiante, di avvocati in sciopero e udienze rinviate. Una udienza in particolare la aspettavamo con ansia, invece dovremo attendere l’11 ottobre per assistere alla sentenza definitiva, per dare un senso al volo di Carmela che si è suicidata, a Taranto, vittima dei suoi stupratori, che l’hanno violata, e delle istituzioni, che non l’hanno saputa ascoltare Continua a leggere

Il viaggio, quel “segno” nella mia maturità

Nessun viaggio finisce mai, sono i viaggiatori che arrivano alla loro fine. Pensieri e premonizioni alla vigilia degli esami di maturità

di Daniela Natale

cartucceraNon so se si usa ancora la “cartuccera”. Io ne avevo una che in verità era stata cucita due anni prima per mia sorella, poi era passata a mio cugino e, arrivato il mio momento, era diventata mia. Quando Internet non era ancora così diffuso, l’unico modo per farsi trovare pronti davanti a qualunque traccia della prima prova degli esami di maturità era acquistare dei costosi blocchetti di temi già svolti (il più delle volte scritti da cani) che bisognava strappare pagina per pagina e arrotolare, per dentro la cartuccera appunto Continua a leggere

La felpa del fuggitivo e il mio treno-galera. (Racconto a 4 mani, parte seconda)

Daniela Natale (a sinistra) con un'amica

Daniela Natale (a sinistra) con un’amica

di Daniela Natale*

Mica scemo, lui. Il bel maglioncino nuovo, morbido e caldo, costato un occhio della testa, se l’è ben messo in valigia. La felpa grigia, invece, ormai logora e con la macchiolina, mai più andata via, di vernice verde sulla schiena, quella no, non l’ha voluta. È ormai vecchia quella felpa, l’avrà indossata quelle mille e passa volte in casa, nei weekend, quando il mondo spariva e la pioggia di Milano ci invitava a chiuderci in casa e guardare un dvd senza pretese. La indossava pure quando si metteva in testa di riparare i vari rubinetti, interruttori e fili elettrici che con cadenza regolare decidevano di autodistruggersi, sempre di pomeriggio e sempre di domenica. Non chiamava mica un tecnico, lui. Non subito. Svitava, rompeva, tagliava e sbuffava, finché non c’era più nulla da fare se non chiamare qualcuno che aggiustasse quello e l’altro Continua a leggere

Diamoci all’alcol, sotto un cielo affumicato. Un racconto a 4 mani

Paola Ciccioli con Angela Lucrezia Calicchio (foto di Pino Montisci)

Paola Ciccioli con Angela Lucrezia Calicchio (foto di Pino Montisci)

di Paola Ciccioli*

L’aperitivo da Taveggia è il migliore che ci sia, a Milano. E anche il più maledettamente caro. Venti euro ho speso, ieri sera. Quarantamila lire, io ragiono all’antica anche quando si tratta di soldi. Subito non ho fatto mente locale: quattro cocktail, due a testa dato che ero con Valeria, più – è vero – una serie infinita di tartine, cipolline, cetrioli, scaglie di parmigiano, mandorle salate, bocconcini di pizzette. Va bene, da Taveggia ci si fa del male con qualità, ma per farsi girare un po’ la testa e alleggerirsi delle proprie frustrazioni, bisogna mettere in bilancio l’esborso che di norma è previsto per una bistecca+contorno+calice di vino+, forse, caffè in un ristorante di media qualità Continua a leggere

Omofobia, l’amore va oltre la legge. Una giornata di emozioni a Lecce

17 Maggio 2013, IX Giornata Internazionale contro l’Omofobia. Il messaggio di Agedo Lecce: liberiamo le differenze!

agedo_leccedi Daniela Natale

Mentre i Tg nazionali ricordavano all’Italia intera di celebrare la Giornata contro l’ipertensione arteriosa, a Lecce, e per fortuna in molte altre città della penisola, venivano invece festeggiate le differenze Continua a leggere

Ilaria Ferramosca, segni particolari: sceneggiatrice

Ilaria Ferramosca

di Daniela Natale

Ilaria Ferramosca, scrittrice e sceneggiatrice pugliese, ha vinto molti concorsi nazionali e internazionali. È coordinatrice editoriale per Edizioni Volier e insegna sceneggiatura presso le scuole di fumetto pugliesi Lupiae Comix (Lecce) e Grafite (Taranto e Bari).

La narrativa e la sceneggiatura sono il tuo pane quotidiano: quando hai capito che scrivere sarebbe diventato il tuo mestiere?

«Credo di non poter considerare la scrittura un mestiere. Nel senso che per me è passione ed è così che continuo a viverla; non so neppure, in realtà, se possa ritenerla in senso stretto un “mestiere”. Benché sia l’attività preponderante che svolgo da qualche tempo in qua, infatti, e occupi la maggior parte della mia giornata, credo siano davvero pochi, in Italia, coloro che riescono a vivere di sola scrittura e a farne un mestiere nel vero senso del termine. Se invece intendi dire “Quando hai deciso di cominciare a scrivere?” questo è avvenuto circa sette anni fa, nel momento in cui, sempre per pura passione e divertimento, partecipai ad alcuni concorsi di scrittura vincendoli. Da allora ho continuato, seguendo imperterrita il mio desiderio di raccontare determinate cose e storie» Continua a leggere

Narrativa lesbica: aiuta davvero a combattere i pregiudizi?

la-donna-con-la-bombetta-9788867402205di Daniela Natale

Robin Edizioni ha lanciato da qualche mese “QL2”  (si legge “Quelle due”),  la prima collana nativa digitale della casa editrice romana, che raccoglie testi inediti di narrativa lesbica ed è curata dalla scrittrice Sarah Sajetti. L’intento di QL2 è di abbattere i pregiudizi  legati all’omosessualità e offrire alle lettrici qualcosa di diverso:  libri gialli, fantasy, di viaggio, d’avventura, di fantascienza e ogni altro genere letterario, purché abbia come protagoniste donne omosessuali.
Incuriosita dalle premesse lette in rete, ho acquistato uno dei due libri che, attualmente, compongono la collana, La donna con la bombetta, della scrittrice emergente Loredana Zilioli. Il libro  è composto da 18 storie, brevi e originali, che raccontano l’approccio, l’accettazione e la serena convivenza con la “diversità” della propria natura sessuale Continua a leggere

Renata Fonte, una donna che ripudiava la mafia

Renata Fonte

Renata Fonte

di Daniela Natale

Di donne come lei nel Salento, oggi, non ce ne sono molte. È più facile scegliere la strada della lentezza e dell’apatia, la strada che quasi tutti percorrono, per comodità e perché “se ti piace è così, se no te ne vai”. Lei, Renata, era invece una donna caparbia e determinata, che si distingueva per l’impegno politico e sociale: insegnante alle elementari e con due figlie piccole, era segretario cittadino del Partito Repubblicano Italiano (P.R.I) di Nardò (LE). È il 1982 e Renata Fonte, a 31 anni, si candida alle elezioni amministrative e diventa la prima consigliere e assessore del suo partito Continua a leggere