«Responsabilità»

– Con respecto a la emergencia sanitaria causada por la difusión en Italia del Corona Virus, el día 5 de marzo el Presidente de la República, Sergio Mattarella, se ha dirigido al País con un discurso transmitido por todos los canales televisivos. 

– With respect to the health emergency caused by the defense of the coronavirus in Italy, on 5 March, the President of the Republic, Sergio Mattarella, spoke to the Country with a speech broadcast on all television channels.

 

Dichiarazione del Presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella

Care concittadine e cari concittadini,

l’Italia sta attraversando un momento particolarmente impegnativo. Lo sta affrontando doverosamente con piena trasparenza e completezza di informazione nei confronti della pubblica opinione. L’insidia di un nuovo virus che sta colpendo via via tanti paesi del mondo provoca preoccupazione. Questo è comprensibile e richiede a tutti senso di responsabilità, ma dobbiamo assolutamente evitare stati di ansia immotivati e spesso controproducenti. Siamo un grande Paese moderno, abbiamo un eccellente sistema sanitario nazionale che sta operando con efficacia e con la generosa abnegazione del suo personale, a tutti i livelli professionali.

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«Sia la voce dei popoli più forte di quella delle armi»

di Carla Nespolo*

Carla Nespolo, presidente nazionale ANPI

Davanti al precipitare della situazione in Medio Oriente va fatto ogni sforzo per evitare una guerra dalle conseguenze imprevedibili.

Bene hanno fatto il presidente del Consiglio Conte a telefonare al Presidente iracheno per ribadire la vicinanza dell’Italia al suo Paese e il ministro della Difesa Guerini a smentire il coinvolgimento della base di Sigonella nell’assassinio del generale Soleimani, commesso al di fuori di un contesto bellico, in uno stato terzo, l’Iraq, e per di più orgogliosamente rivendicato.

Auspichiamo che l’UE, troppe volte reticente, divisa e per ciò stesso sostanzialmente ininfluente, assuma una posizione chiara e determinata e svolga un ruolo autonomo e responsabile per garantire la pace in Medio Oriente e nel mondo. È il momento di un’ampia e unitaria mobilitazione per la pace e per richiamare tutti al rispetto del diritto internazionale e delle norme più elementari che regolano i rapporti fra gli Stati e la convivenza stessa della comunità umana.

La pace nel mondo è a rischio. Sia la voce dei popoli più forte di quella delle armi.

* Presidente nazionale ANPI – 7 gennaio 2020

(a cura di Paola Ciccioli)

La storia di una maestra dentro la grande Storia italiana

di Paola Ciccioli

La mente e la sensibilità delle bambine e dei bambini sono scrigni dove alcune immagini, parole ed emozioni si depositano per poi accendersi e indicare la strada agli incroci della vita. A me è successo con la Maestra Antinori, io l’ho sempre chiamata così, la mia maestra delle elementari. La osservavo mentre ci educava a un’altra esistenza possibile e mi dicevo: “da grande voglio assomigliare a lei”. Perché “un’altra esistenza possibile”? Perché noi, i miei amici ed io, venivamo da famiglie dove si parlava quasi esclusivamente il dialetto marchigiano, e la Maestra ci insegnava invece l’italiano. E che bell’italiano.  E perché noi, le mie amichette ed io, eravamo per legge non scritta destinate a studiare lo stretto necessario, abbandonare sul nascere aspirazioni a diplomi o lauree per maritarci assolutamente e quanto prima. E la Maestra, proprio perché maestra, dunque con un titolo di studio, ci dimostrava che invece i limiti e i divieti si potevano oltrepassare, eccome. Ho sempre portato con me il ricordo della Maestra Antinori: io ormai stabilita a Milano e lei nella sua casa alla periferia di Macerata che nei miei pensieri era sempre avvolta nel rosso dei tulipani che avevo visto un giorno passando accanto al suo cancello.

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“Voglio vivere così”, una serata al Museo del cinema con l’Associazione Donne della realtà

di Paola Ciccioli

Solitamente non pubblichiamo comunicati, ma questa volta sì! Lo abbiamo trasmesso agli iscritti dell’Associazione Donne della realtà e adesso lo offriamo a chi ci segue in giro per l’Italia (e non solo) con innegabile soddisfazione e tanta gioia. Ci vediamo a Milano il 15 novembre prossimo al Mic – Museo Interattivo del Cinema, che ringraziamo per l’ospitalità, per la «magica serata» dedicata a Giovanni D’Anzi.

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Dentro il trauma di un abbraccio negato dalla madre

Robert Wyatt - Sea Song  (illustrazione da Marss)

Robert Wyatt – Sea Song
(illustrazione da Marss)

«Il fenomeno del suicidio in età adolescenziale si è configurato negli ultimi anni come un vero e proprio problema di sanità pubblica. I dati presentati dall’Organizzazione mondiale della sanità (2012) mostrano come il suicidio sia la seconda causa di morte per i giovani di età compresa tra i 14 e i 24 anni e divenga la prima causa di morte nei Paesi ad alto reddito per la fascia d’età tra i 15 e i 19 anni. Queste cifre già sconcertanti non tengono in considerazione l’insieme dei tentati suicidi, dei parasuicidi, degli atti di autolesionismo e delle morti “lente” (come ad esempio l’anoressia nervosa), fenomeni che interessano la popolazione adolescenziale anche in maggior misura rispetto all’autoinfliggersi intenzionalmente la cessazione della vita». Continua a leggere

Tre università unite per non consegnare all’oblio gli “anni di piombo” e le loro vittime

di Paola Ciccioli

Sabina, figlia del sindacalista Guido Rossa che fu ucciso dalle Brigate Rosse a Genova il 24 gennaio 1979

Sabina, figlia del sindacalista Guido Rossa che fu ucciso dalle Brigate Rosse a Genova il 24 gennaio 1979

Come sono stati raccontati gli Anni di piombo? E cos’è rimasto, nella memoria collettiva, di quel decennio insanguinato dal terrorismo? L’Italia ha fatto fino in fondo i conti con la stagione della «violenza sociale di massa» che continua a pesare sul nostro presente, oppure l’onere di ricordare è stato lasciato alle famiglie, alle vedove, alle figlie e ai figli delle vittime?

Tre grandi atenei – la Sapienza di Roma, l’università di Padova e la Cattolica di Milano – hanno costituito un gruppo di ricerca intorno a queste domande e per tre anni hanno raccolto testimonianze e documenti per dare risposte indispensabili alla comprensione della nostra storia recente.

Martedì 3 giugno, nella capitale, in presenza del presidente del Senato Piero Grasso, si parlerà di “memoria e oblio” sulla “ferita aperta” degli Anni del terrorismo in un incontro promosso dalla sezione di Psicologia sociale dell’Associazione italiana psicologi, in collaborazione con l’Associazione vittime del dovere.

È previsto anche l’intervento di Arie Nadler, dell’università di Tel Aviv, «tra i più importanti studiosi odierni dei processi di elaborazione delle memorie sociali violente e della riconciliazione tra gruppi» Continua a leggere

Con le “militanti della memoria”, per restituire l’identità alle vittime della dittatura argentina

Nunca Más! Mai Più!
Argentina 1976-1983

Franca Jarach, desaparecida all'età di 18 anni

Franca Jarach, desaparecida all’età di 18 anni

L’università di Milano-Bicocca sostiene la campagna per il diritto all’identità promossa dall’ambasciata della Repubblica argentina in Italia, con il sostegno della CRUI (Conferenza dei rettori delle Università italiane), per «restituire l’identità» a chi ne è stato derubato durante il regime dittatoriale in Argentina (1976-1983) e per continuare a tenere viva la memoria. Durante la dittatura, infatti, i militari fecero scomparire 30 mila persone e tra queste centinaia di bambini, figli dei desaparecidos. Da allora le Abuleas de Plaza de Mayosono alla ricerca dei loro nipoti ancora vivi, alcuni dei quali potrebbero trovarsi in Italia, cittadini argentini o italiani nati in Argentina in quei terribili anni.

All’incontro – informa una nota dell’ateneo – partecipano il rettore dell’università di Milano-Bicocca Cristina Messa, l’ambasciatore Gustavo Moreno console generale argentino a Milano, Alberto Giasanti, sociologo del diritto della Bicocca, Claudio Tognonato sociologo e curatore del libro Affari nostri. Diritti umani e Rapporti Italia – Argentina ’76-’83, Giuliano Turone, magistrato emerito della Corte di Cassazione, che fu giudice istruttore nell’inchiesta che portò alla scoperta della loggia massonica P2, e la sezione italiana di Amnesty International. Continua a leggere

La depressione e i nostri bambini: la medicina è la convinzione di sapersela cavare a scuola e con gli amici

Prof. Patrizia Steca

La professoressa Patrizia Steca

I bambini consapevoli di saper fare saranno anche bambini più sereni e con minori probabilità di soffrire di depressione. Lo rivela uno studio dei  ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca, condotto su un campione di 600 bambini, pubblicato sul Journal of Abnormal Child Psychology.

La convinzione di saper gestire bene le attività scolastiche e le relazioni con i compagni di classe contrastano la depressione. È il risultato al quale sono arrivati i ricercatori del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Milano-Bicocca, dopo uno studio condotto su circa 600 bambini di seconda e terza elementare.  Insomma, a  parità di competenze è la convinzione del saper far qualcosa a fare la differenza. Lo studio (Patrizia Steca, J. R. Z. Abela, D. Monzani, A. Greco,N. A. Hazel, B. L. Hankin Cognitive Vulnerability to Depressive Symptoms in Children: The Protective Role of Self -efficacy Beliefs in a Multi-Wave Longitudinal Study DOI: 10.1007/s10802-013-9765-5), condotto in collaborazione con alcune Università statunitensi, è stato pubblicato sul Journal of Abnormal Child Psychology.  Continua a leggere

Wislawa Szymborska, l’ironia polacca che trascina i giovani italiani

52e778f192e0b_Programma-1Nel nostro paese la Szymborska ha rappresentato (e rappresenta) un vero e proprio fenomeno culturale, testimoniato dalle decine di ristampe e altissime vendite delle sue raccolte (pubblicate da Scheiwiller e Adelphi), dalle dichiarazioni entusiastiche di molte personalità della cultura e infine dall’affluenza agli incontri poetici con lei di centinaia e centinaia di persone (nel maggio 2007 è stata ospite dell’Università di Pisa e ha tenuto un intervento in una Sala degli Stemmi gremita fino all’inverosimile; due anni più tardi, quando la scrittrice è stata invitata dal Collegio Superiore dell’Università di Bologna, l’Aula Magna di Santa Lucia della capienza di 1500 persone non è riuscita ad accogliere tutti i convenuti). Continua a leggere

Una rete europea in difesa dei diritti civili

*Ciao a tutte,

la rete dei Comitati di Se Non Ora quando? e altre associazioni territoriali che da oltre un anno lavorano sulla 194 (Coordinamento difesa 194), dopo la bocciatura della risoluzione Estrela e dopo il  tentativo di modifica della legge spagnola sull’aborto, hanno intenzione di costruire una rete europea di donne per arrivare a una manifestazione o evento per l’8 marzo contemporaneamente in tutta Europa Continua a leggere

Il nostro blog, la memoria di un Paese

di Paola Ciccioli
Il blog di Donne della realtà è cresciuto, così, sotto i nostri occhi. Ed è diventato il punto di riferimento di chi, senza farsi avanti con il biglietto da visita, vuole raccontare di sé, di ciò che vive, delle proprie passioni e indignazioni. Allora abbiamo pensato di ridisegnarlo, di organizzare la memoria di questi quattro anni vissuti intensamente (e anche un po’ pericolosamente), di farne un taccuino indispensabile per chi voglia capire quanta  fatica hanno fatto, fanno e continuano a fare le donne in Italia. Uno spazio sarà riservato anche agli uomini amici, quelli che ci sostengono, ci leggono, scrivono di noi e per noi.

I lavori sono in corso.

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Insegniamo alle bambine e ai bambini a parlare di emozioni (così saranno più intelligenti)

Pubblichiamo questa nota dell’Università Bicocca di Milano, nella convinzione che interesserà madri e non, aspiranti tali e non.

?????????Rabbia, paura, colpa, felicità e tristezza. Se i bambini ne parlano, in piccoli gruppi e sotto la guida di un adulto, riescono a essere più empatici e migliorano le loro capacità cognitive. È il risultato di uno studio (Veronica Ornaghi, Jens Brockmeier, Ilaria Grazzani Enhancing social cognition by training children in emotion understanding: A primary school study DOI:10.1016/j.jecp.2013.10.005) condotto dai ricercatori del Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione dell’Università di Milano-Bicocca e pubblicato sul “Journal of Experimental Child Psychology”, nell’ambito del progetto PRIN del 2008 Star bene a scuola: il ruolo della teoria della mente nel favorire lo sviluppo socio-motivo e cognitivo nella scuola primaria Continua a leggere

Ridefinire se stessi e la propria vita dopo la separazione

Lunedì 11 novembre 2013, ore 17.45

presentazione del ciclo

Ridefinire se stessi e la propria vita dopo la separazione

Il ciclo “Ridefinire se stessi e la propria vita dopo la separazione” è promosso dall’Unione femminile nazionale per venire incontro alle necessità manifestate dall’utenza dello Sportello legale. Da più di dieci anni lo Sportello dell’Unione offre consulenza principalmente in materia di diritto di famiglia fino ad arrivare alla stesura del ricorso per separazione consensuale.

Gli incontri si terranno nelle seguenti date:

20 gennaio 2014, ore 17.45-19.30 Istruzioni per essere infelici

3 febbraio 2014, ore 17.45-19.30Il mio stile di comunicazione

17 febbraio 2014, ore 17.45-19.30Promuovere il mio stile assertivo: né agnello né tigre

Durante gli incontri sono previsti esercizi pratici e riflessioni di gruppo dei partecipanti.

Il ciclo sarà condotto dalle psicologhe Claudia Caprin e Rossella Morrone, con la partecipazione degli avvocati dello Sportello: Anna Brambilla, Liliana Busnelli, Carmen Schettini Continua a leggere

“Le donne nell’economia italiana. Quote di genere e rappresentanza nei consigli di amministrazione” – Un seminario a Milano

ABCD – Centro Interdipartimentale per lo Studio dei Problemi di Genere

 DEMS – Dipartimento di Economia,

Metodi Quantitativi e Strategie d’Impresa

 Mercoledì  23 ottobre, ore 12.00

AULA SEMINARI – Edificio U6 III piano

 “Le donne nell’economia italiana. Quote di genere e rappresentanza nei consigli di amministrazione”

 “In Italia, nonostante i progressi degli ultimi anni, restano ampi i divari tra uomini e donne nell’accesso al mercato del lavoro, a tutti i livelli, ma in modo particolare a quelli apicali Continua a leggere