Ave Michela

Testo e foto di Paola Ciccioli

«Della donna kamikaze che ha fatto saltare un autobus non sapremo mai il nome, mentre abbiamo memorizzato perfettamente quello dell’adultera Sakineh minacciata di lapidazione, o quello di Neda, la ragazza iraniana uccisa tra la folla mentre protestava contro la dittatura teocratica nel suo paese. Qualunque sia la variante, la trama del racconto della morte femminile non cambia: con la morte la donna non è mai in un rapporto di protagonismo, ma sempre in quello di passiva conseguenza».

Già da queste poche righe emerge la portata “politica” – ancora una volta dalla parte delle donne – della scelta di Michela Murgia di parlare pubblicamente del cancro che l’ha aggredita e dei mesi che le restano da vivere (qui).

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Amministrative: ma le donne non dovevano stare a casa e pensare a far le mamme?

di Erica Sai

patrizia bedori da repubblica

Patrizia Bedori ha ritirato a marzo la propria candidatura a sindaca di Milano per il Movimento 5 Stelle, dichiarando tra l’altro di essere stata definita “brutta e obesa”. Bene fa la nostra Erica Sai a ricordarci quanto sessismo (e quanta retorica) continui a dominare nella politica italiana. Patrizia Bedori è comunque stata eletta ed è una delle 20 consigliere comunali del capoluogo lombardo (immagine da http://milano.repubblica.it/)

Le amministrative sono alle spalle, ma polemiche e sparate varie l’hanno fatta da padrone e continuano a proliferare. Non intendo alimentare questo mercato già saturo ma sfiorare l’arena portando il focus su un altro punto, ben diverso dalle dinamiche delle campagne elettorali e dei risultati. Bisogna tornare indietro nel tempo di circa tre mesi e considerare tre nomi, allora tutti protagonisti delle cronache.

Giorgia Meloni “deve fare la mamma” e Patrizia Bedori “è brutta e grassa”. Ebbene sì, siamo proprio qui: fermi, con i piedi ben piantati nel fango.

Risulta quasi fastidioso mettersi a scrivere di questo ma pare sia necessaria l’ennesima riflessione.

Guido Bertolaso, all’epoca candidato del centrodestra per le comunali di Roma (o in quei giorni così pareva, perché si faticava a stare al passo con dichiarazioni, smentite, alleanze, voltafaccia e via dicendo), dice a Giorgia Meloni, allora possibile candidata della destra, che farebbe bene a pensare alla propria maternità al posto di dedicarsi ad una campagna elettorale. Una corsa di Meloni (uscita poi al primo turno con il 20,62 dei voti, ndr) avrebbe potuto forse dare fastidio a Bertolaso dal punto di vista politico, perché avrebbe sottratto voti, e per attaccare la donna politica non si è trovato niente di meglio dell’antico (quanto mai attuale) attacco alla donna mamma. Certo, poco prima Bertolaso aveva altresì dichiarato (se non erro) che la politica si fa con “gli attributi”, un disgustoso modo di dire che centra tutto sul binomio forza-uomo.

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La maestra «infelice con classe» e l’allievo che vuole essere lei

di Maria Elena Sini

Milano, 22 marzo, 2017. Michela Murgia coordina nella Sala Alessi di Palazzo Marino l’affollata conferenza stampa di presentazione di “Tempo di libri”, la prima Fiera dell’editoria italiana che si terrà nel capoluogo lombardo dal 19 al 23 aprile. «Il libro è un attivatore di relazioni», ha felicemente sintetizzato la scrittrice sarda (http://www.tempodilibri.it/it/)

Da tempo mi sono messa sulle tracce di Michela Murgia perché, al di là delle sue doti di scrittrice, ne ammiro l’energia, la chiarezza espositiva, la capacità di comunicare, la forza con la quale conduce le sue battaglie, l’originalità che è in grado di sprigionare anche partendo dalle cose semplici. In questo solco si inserisce la modalità innovativa con la quale ha lanciato sul mercato Chirù, il suo ultimo romanzo edito da Einaudi. La pubblicazione del libro infatti è stata preceduta dalla creazione di un profilo Facebook del personaggio che dà il titolo al libro. Io sono una di quei lettori che sono entrati nell’orbita creata dall’autrice prima della pubblicazione della sua opera attraverso le vicende di Chirù, un adolescente studente del Conservatorio, che dal suo profilo raccontava le sue pene d’amore, i suoi rapporti con gli amici, la relazione con la sua città, Cagliari, l’incontro con l’altra protagonista del romanzo.

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Ornella, la ricercatrice che si è reinventata con la street art

di Alba L’Astorina

Zilda, "Eva", Napoli 2014

Zilda, Eva, Napoli 2014

«Ci sono cose che avvengono per strada, che sono impresse sui muri delle città, scalfite nelle pietre delle vie che attraversiamo. Ci sono cose che, a volte, è possibile definire street art, perché hanno un valore estetico e un’impronta creativa, trasmettono emozioni e comunicano percorsi interiori, e, soprattutto, sono esposte al pubblico, per strada.» Sono queste testimonianze di street art che Ornella Massa raccoglie e racconta da alcuni anni nel suo blog, Non copritemi di bugie – intorno all’arte di strada, scoperto curiosando per le strade della rete alla ricerca di nuove forme espressive.

«Quella di scrivere sui muri è un’arte molto vecchia», scrive Ornella nel suo blog Continua a leggere

Quella voce femminile che mise al tappeto il parroco di Austis

di Michela Murgia*

Era l’8 marzo del 2009.

Michela Murgia

Michela Murgia

Lo ricordo bene perché c’era un freddo di tale intensità che durante la notte abbiamo dovuto sollevare i tappeti di lana dal pavimento per metterli sul letto in aggiunta alle coperte. Il paese di Austis è alle pendici della Barbagia, abbastanza distante dalle spiagge da obbligarti a fare i conti con una faccia dell’isola molto diversa da quella delle cartoline estive; ma io ci stavo andando per affrontare ben altri pregiudizi. La circostanza era tra le più improbabili: la signora Lucia Chessa, sindaco del paese, mi aveva invitata a intervenire a un convegno provocatoriamente intitolato “Donne e Chiesa: un risarcimento possibile?”, tema sul quale dovevano esprimersi anche Marinella Perroni e Cristina Simonelli, due dottoresse teologhe, rispettivamente specializzate in biblistica e patristica. Io, che più modestamente ho frequentato Scienze religiose, supponevo di essere stata invitata a quel tavolo più che altro in qualità di gloria locale Continua a leggere

L’ago e il filo della scrittrice candidata a guidare la Sardegna

di Maria Elena Sini

Michela Murgia

Michela Murgia

Il 16 febbraio, quando i sardi andranno a votare per eleggere il nuovo presidente della Regione, la loro scelta non sarà limitata alle due grandi coalizioni di centrodestra e di centrosinistra, ma si confronteranno anche con un nuovo progetto offerto da Sardegna Possibile che propone la scrittrice Michela Murgia come presidente. La sua candidatura è espressione di un gruppo di movimenti, associazioni, comitati che da anni provano a costruire un’alternativa possibile in Sardegna e rappresenta qualcosa di innovativo e sorprendente che è riuscito a dare valore a idee, risorse, e saperi del territorio Continua a leggere

Riscritture di omicidi estivi

di Michela Murgia 

Un’altra donna morta.

Un altro uomo assassino.

Un altro giornalistico “raptus di gelosia”.

Lo so, sono ossessiva, ma finché non smette di succedere io non ci riesco a smettere di dire che sta succedendo. Faccio un gioco, dai. Loro danno la notizia così, io la riscrivo come dovrebbe essere scritta per essere rispettosa di vittime e lettori.

La scrittrice Michela Murgia, a sinistra di spalle, durante un incontro pubblico. (Foto dalla sua pagina Facebook)

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Donne in piazza il 13 febbraio: “Se non ora, quando?”

Una mobilitazione al femminile per difendere la dignità di chi lavora, si impegna e si sacrifica per la famiglia. Appuntamento in tutte le città italiane contro “la ripetuta rappresentazione come oggetto di scambio sessuale”. Moltissime adesioni, dalle Comencini all’onorevole Bongiorno Continua a leggere

La politica e il silenzio delle donne

La crisi economica e quella istituzionale: le onorevoli spariscono. Altro che quote rosa

di Marina Terragni

Può essere che neanche ci fai caso. Hai tanto da fare e disfare, sei talmente presa dalla vita, che la cosa può anche lasciarti indifferente. Nel mondo-duplex della rappresentazione pubblica tu proprio non esisti. Ci sono le Gheddafi girls: 80 euro e ti sventolo il libretto verde, qualcosina in più e mi islamizzo del tutto. C’è il “vespaio” sul décolleté delle scrittrici e la corona turrita di Miss Italia. Ma di te, la metà abbondante del Paese reale, dal biberon alla womenomics, ben poche tracce. Continua a leggere

Se anche la scrittrice è trattata da velina

di Gad Lerner

Ero seduto anch’io sul palcoscenico della Fenice di Venezia, sabato sera, quando d’improvviso abbiamo visto illuminarsi la faccia di Bruno Vespa: “Assegniamo ora il Premio Campiello opera prima a Silvia Avallone, autrice del romanzo ‘Acciaio’, e prego la regia di inquadrare il suo strepitoso décolleté”. Non pago, quando s’è ritrovato al fianco la giovane scrittrice vestita di chiffon, Vespa ha indugiato sul tatuaggio che ne orna una spalla, gliel’ha cinta e – rivolto alla platea degli industriali veneti promotori del Campiello – ha soggiunto: “La sto toccando e vi assicuro che nonostante il grande successo già conseguito, vibra ancora d’emozione”. Continua a leggere

Dal sito di Michela Murgia: “Maschi, cose del genere”

Il femminismo non è un cappotto vintage: basta col modello di donna come eterna promessa erotica

di Michela Murgia

Io sono sinceramente grata a Silvio Berlusconi. Senza le sue gaffes cialtrone con donne di ogni circostanza, senza l’imposizione televisiva di una estetica femminile da cabina di camion e soprattutto senza l’esiziale senso dell’umorismo di cui Rosy Bindi ha potuto apprezzare in diretta le sottili sfumature, la mia generazione avrebbe continuato a trattare il femminismo alla stregua di un cappotto vintage, convinta che avesse già esaurito la sua ragion d’essere.  Continua a leggere