“Chiama forte il mio nome e verrò da te”

di Luca Bartolommei

Dedicato all’amica musicista Emma. Ne parlavamo giusto ieri, vero?

La copertina di un album banalmente straordinario. 12 brani di cui almeno 4 o 5 sono stati successi internazionali. Oggi parlerò di uno solo di loro, You ‘ve got a friend. Ma vorrei tanto parlare del gatto… Foto da http://www.dotsmusiccamden.co.uk

Anche questa l’abbiamo cantata e suonata infinite volte, soli o insieme ai nostri amici, magari cercando di incontrare con lo sguardo due occhi a cui mandare messaggi rassicuranti, di solito si cominciava così, da amici. Vabbè, erano altri tempi, non era poi così facile rompere il ghiaccio e se poi riuscivi a imitare anche la voce di James Taylor, l’arpeggio non era poi così complicato, eri già un pezzo avanti…

Ma la canzone l’ha scritta Carole King (questo lo sapevano in pochi) ed è una delle tante perle che si possono trovare in quello stupendo album che si intitola Tapestry.

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I segreti delle Regine e dei gatti (secondo Mary Poppins)

di P. L. Travers

Gatto e Gattino fotografati da Paola Ciccioli

Michele ha un gran mal di denti ed è rimasto in camera, mentre seduta su una vecchia poltrona Mary Poppins dipana una matassa di lana. Il bambino si mette a fissare il gattino di porcellana sulla mensola del camino, dono che gli ha fatto la zia Flossie il giorno prima. È in quel momento che la fantasia della magica governante si mette in azione e fa nascere la storia del Re che sapeva ogni cosa tranne una, la più importante. Il brano che segue è stato tratto da Paola Ciccioli da una edizione datata 1961 di Mary Poppins apre la porta. Buone feste e buone letture.

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Volevo imparare una lingua e, scartate le altre seimila, ho scelto quella dei segni

di Giorgia Farace

Ho letto recentemente che nel mondo esistono circa 6.000 lingue. E che ne muore una ogni quattordici giorni. Ritengo che una lingua non sia solo una serie di parole e regole grammaticali, ma che racchiuda in sé una fondamentale parte della cultura di un popolo. Ci sono alcuni termini per cui non è possibile trovare un corrispettivo in due lingue diverse. Penso ad esempio alla parola siblings, che in inglese indica i fratelli, senza distinzione di genere. Nella nostra lingua non esiste nessun termine che la traduca, poiché la parola fratelli porta in sé una sfumatura maschile. Allora vado a scavare più a fondo cercandone l’etimologia e scopro che la radice sibb significa amore, amicizia, relazione e che la radice di una parola porta con sé la storia del suo utilizzo, la profondità del suo significato. E se per caso l’inglese, per assurdo, dovesse sparire, con esso perderemmo l’anima di molte parole che in altre lingue non esistono. È quanto accade, in realtà, molto più spesso di quanto noi possiamo pensare.

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I fiordi, un gruppo di amiche calabresi e un bergamasco solitario: chi vince?

di Adele Colacino

Sì, viaggiare. Un’Adele Colacino in gran forma (prima da destra) ci racconta questa volta di una crociera con le sue non silenziosissime amiche. Sembrava dovesse finir male e invece… (la suspense è d’obbligo e spiega perché la cronaca di questo viaggio in Norvegia arriva a distanza di mesi…)

«Spenderò tutti i miei soldi in viaggi», dice qualcuno in una chat, ed io approvo e condivido.

Ho sempre avuto l’idea che andare in crociera fosse una cosa da anziani abbastanza agiati e, quando mi hanno proposto “L’incanto dei fiordi”, ho pensato che era troppo per me. Ho detto No.

Ho prenotato una visita nell’isola di Malta.

Poi Rosa mi richiama, «si è liberato un posto ed io sarei sola in cabina, vieni!».

Malta e i Fiordi nello stesso mese, una pazzia.

Se non ora quando?, mi sono detta, e l’ho fatto!

9-18 giugno 2017 – Crociera l’Incanto dei Fiordi – Costa Magica.

“Il meglio dei Fiordi norvegesi in dieci giorni. La lenta navigazione all’interno dei fiordi consente una immersione completa nella natura incontaminata e prorompente che stupisce con cascate, ghiacciai, picchi rocciosi e grandi distese di alberi dal verde intenso, così come le numerose escursioni permettono di svolgere attività all’aria aperta in paesaggi di fiaba”.

Non avevo idea di cosa mettere in valigia, sono diventate due valigie su consiglio delle amiche esperte.

Io vivo nel piede dello Stivale e come sempre occorre già un viaggio per raggiungere il crocicchio di partenza.

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«…in quella bellezza ferma, senza tempo»

di Erica Sai

Giorgia ha deciso di riprendere a danzare, la sua amica Erica è andata a vederla: ecco cosa ne è nato.

Illustriamo la poesia di Erica Sai con una foto di Meg Stuart alla quale la Biennale di Venezia ha attribuito il Leone d’Oro alla carriera, che la danzatrice e coreografa americana riceverà il 22 giugno 2018 (http://www.labiennale.org/it/news/i-leoni-la-danza-2018) Foto da: http://blog.calarts.edu/2009/10/15/photo-gallery-choreographer-meg-stuart-at-the-school-of-dance/

BALLERINA

 

Lo sguardo si irrigidisce serio

insieme al collo, alla schiena

a tutto il corpo

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Mercedes Sosa, la sua voce per le donne e il nostro giornale di carta

di Paola Ciccioli*

Pubblichiamo l’articolo di fondo e l’immagine di apertura del secondo numero del trimestrale cartaceo dell’Associazione Donne della realtà. Arrotolato come fosse una pergamena e tenuto insieme da un bellissimo nastro di raso, questa volta di colore blu, il “foglio” è interamente dedicato alla celebre cantante argentina Mercedes Sosa che, addirittura quasi mezzo secolo fa, ha inciso un disco con otto brani che portano un nome femminile. Uno struggente omaggio, il suo e il nostro, a tutte le mujeres, cioè le donne, che hanno lottato, lavorato e testimoniato il proprio amore per un Paese «ai confini del mondo». Evviva!

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“El Aleph” di Borges, un vinile di Cat Stevens e il ritorno da Vigo con frammenti di destino

di Romain Valentino

Gli alfarrabistas stanno risentendo negativamente del massiccio afflusso turistico in Portogallo e in particolare a Porto. Alcuni di questi collezionisti-rivenditori di libri usati sono costretti ad abbandonare le loro caratteristiche attività a causa dell’aumento degli affitti. Spiega l’autore del post Romain Valentino: «I movimenti “O Porto não se vende” e “Habita Porto” sono tra i più impegnati a rendere lo sviluppo turistico realmente un bene a lungo termine per la città e i suoi abitanti». (https://www.facebook.com/portonaosevende/) La foto del post è tratta da https://www.dn.pt/portugal/interior/outra-livraria-ameacada-em-lisboa-ulmeiro-em-risco-de-fechar-5021819.html

Riprendiamo il viaggio in Portogallo con il filosofo musicista Romain Valentino che, in compagnia della sua amica (della quale conosciamo l’iniziale del nome: “L.”), arriva in un alfarrabista di Vigo per poi tornare a Porto con due libri e un universo di ricordi.

L. era, più che una frequentatrice di alfarrabistas, una compratrice compulsiva quasi patologica di libri usati, con conseguenti problemi di spazio in casa, necessità di inventari, e lunghe code di lettura. L. ha amato molto a suo tempo Il favoloso mondo di Amélie, ha adorato passare lunghi pomeriggi a leggere tra gli antichi scaffali parigini della libreria Shakespeare & Co. (di fronte ai famosi bouquinistes di bordo Senna), ha bevuto molte cañas e copas ascoltando rock dal vivo nella molto rock Vigo, della cui età d’oro rimangono i tossicodipendenti sopravvissuti a elemosinare per le strade e i negozi di vinili usati. In uno di questi negozi, un po’ libreria alfarrabista e un po’ mercatino delle pulci, seguii L. durante un giro turistico molto personale della città. Continua a leggere

Alfarrabista: la parola che mi riporta alle librerie di Porto e a una gentile donna solitaria

di Romain Valentino

Mani in tasca, mentre vaga con lo sguardo nelle bellezze e i colori di Porto, Jean Marie Valentino è fotografato dalla moglie Marie-Paule Bernard. Lo scatto è del 2015, quando i genitori dell’autore di questo post sono andati a trovare Romain che per ragioni di studio era nella “capitale del Nord”. Intanto, sono sempre di più gli italiani che vanno a vivere in Portogallo (anche per godersi una pensione esentasse): http://quifinanza.it/pensioni/portogallo-nuovo-eden-dei-pensionati-italiani-ecco-perche/58231/

Cresce in modo esponenziale il numero di italiani che si trasferisce in Portogallo per motivi fiscali. Romain Valentino, filosofo e musicista, ci è andato invece per fare l’Erasmus ed è stata la città nella quale ha vissuto un anno, Porto, a “trasferirsi” nel suo cuore. Appare evidente da questo racconto che pubblichiamo in due parti.

“Alfarrabista”. Alfa come ‘α’, un accenno di deserto incastonato al centro: le prime volte che lessi questo termine nel settembre del 2015 su vecchie insegne di negozi polverosi della baixa di Porto (per me allora esotica e misteriosa) stimolava fortemente la mia fantasia, e, prima di scoprirne l’effettivo significato, lasciai passare abbastanza tempo da dover fare ancora oggi un piccolo ma significativo sforzo per ripescarlo dietro quei prodotti vaghi dell’immaginazione che il termine continua a richiamare alla mia mente. Ma se questa parola non si riferisce direttamente ad un mondo di alchimisti e antichi saggi da mille e una notte, il suo significato si mantiene in un ambito alquanto letterario, affascinante e perfino iniziatico.

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«Lucio Fontana mi disse di leggere adagio le mie poesie, e intanto lui disegnava»

di Lina Angioletti*

Lucio Fontana, “Ambiente Spaziale”, 1967. E “Ambienti/Environments” è il titolo della mostra «che raccoglie per la prima volta nove Ambienti spaziali e due interventi ambientali, realizzati da Lucio Fontana tra il 1949 e il 1968 per gallerie e musei italiani e internazionali». Dal 21 settembre 2017 al 25 febbraio 2018, Milano, Pirelli HangarBicocca, in collaborazione con la Fondazione Lucio Fontana (http://www.hangarbicocca.org/)

Un altro amico illustre è stato Lucio Fontana.

La prima volta che illustrò una mia raccolta di poesia fu attraverso l’Editore Arturo Schwarz; la seconda volta fu per la mia raccolta Discorso a Sergio, Edizioni del Triangolo, e fu dopo la morte del nostro Sergio.

Ricordo che io, che ero un pezzo di dolore e basta, andai dietro pressione affettuosa di Roberto Sanesi nello studio di Fontana; ero seduta da un lato del suo tavolone e lui dall’altro nel suo bellissimo studio di Milano, in corso Monforte.

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I versi di Michelangelo all’amica poetessa Vittoria Colonna

di Laura Bartolommei

Nota a margine alla visita alla Pietà Rondanini di Michelangelo che ieri, 11 giugno 2017, Laura Bartolommei ha fatto “scoprire” al Castello Sforzesco di Milano ai soci e agli amici dell’Associazione Donne della realtà: grazie!

C’è una poesia di Michelangelo che ieri non ho letto per non dilungarmi troppo, in piedi con quel caldo, ma che vale la pena conoscere per aggiungere un tassello alla comprensione del grande artista. Mi pare che in questi pochi versi si possa rintracciare tutto l’amore di Michelangelo per la sua arte, un bel sentimento di amicizia e il solito drammatico conflitto tra anima (spirito, ideale, infinito, eternità) e corpo (materia, caducità, imperfezione, morte).

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Ad Antigua sulle tracce di una vera amicizia

di Simona Zucconi

Antigua, Guatemala © Vincent Ko Hon Chiu (http://whc.unesco.org/en/list/65)

Terminata la lettura del libro: “Antigua, vida mia” di Marcela Serrano, consigliatami da Paola Ciccioli.
Lettura molto coinvolgente ed appagante soprattutto in giornate estremamente malinconiche, dovute a un improvviso e non gradito cambio di stagione… Da qualche giorno, infatti, sembra essere tornato l’autunno, quindi poca voglia di uscire e tanta voglia di leggere e spaziare con la mente…

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«Per raggiungere la sua casa di sposa, mia madre dovette soltanto attraversare la strada»

di Eliana Ribes

Lida Bullorini con il fidanzato, e poi marito, Giuseppe Ribes. Eliana dedica ai suoi genitori un omaggio sincero ed è la madre Lida, che ora ha 94 anni, a conquistare il centro di questo racconto che è anche la perfetta descrizione di una generazione di donne semplici e allo stesso tempo straordinarie (entrambe le foto del post provengono dall’archivio privato dell’autrice)

Mamma ha 94 anni, è autosufficiente, tenace, orgogliosa e con tanta voglia di vivere. Abita ancora nella sua casa, quella che l’accolse il giorno delle nozze, settantuno anni fa. Per raggiungerla dovette solo attraversare la strada, perché si trovava di fronte a quella dei suoi genitori, lungo la statale 78, a Maestà di Urbisaglia. Andò in famiglia, come si diceva allora, cioè la famiglia oltre al marito comprendeva la suocera e una zia.

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Caro Zola, viva la gioia! Tuo Cézanne

di Paul Cézanne

“Les grandes baigneuses”, Paul Cézanne (Aix-en-Provence, 1839 – 1906). Philadelphia Museum of Arts (http://www.philamuseum.org/)

Aix, 9 aprile 1858

Buongiorno, caro Zola

 

Prendo la penna infine

E com’è mio costume

Ti dirò innanzitutto

Come nuova locale

Che un forte temporale

Col suo sforzo possente

Fa cadere in città

Un’acqua che fertile fa

Dell’Arc la riva ridente.

Sia la nostra montagna

Che la verde campagna

Sentono la primavera,

Il platano germoglia,

Si corona di foglie

Il verde biancospino dai bianchi fiori.

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“Primavera dintorno” e a Roma va in scena il nostro libro in pantofole

di Sergio Angelo Picchioni

Perché la “Città ideale”? Perché vogliamo fare un omaggio al Centro Studi Marche che affida la propria immagine a questo capolavoro custodito nel Palazzo Ducale di Urbino. E perché il Cesma il 30 marzo 2017 ci ha ospitati nella sua sede di via dei Coronari a Roma per la presentazione del libro “È come vivere ancora” di Mariagrazia Sinibaldi, curato e pubblicato dall’Associazione Donne della realtà

Sarei voluto intervenire ma la mia età non me lo concede, ragion per cui ho raccolto le mie impressioni su un paio di fogli. Presentare un libro non è per me un’esperienza nuova, tanti avendone già recensiti, lodati o a volte anche criticati, sempre però in campo storico, filologico o anche archeologico. Ora dover presentare una raccolta di memorie e di sensazioni redatte in forma letteraria è un impegno nuovo, che mi ha lasciato per un certo tempo perplesso e indeciso.

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Gli intrecci del caso ci portano nella Basilica di San Marco, a Roma

a cura di Giuliano Degl’Innocenti*

Ci prepariamo ad andare a Roma per presentare, il 30 marzo al Centro Studi Marche di via dei Coronari, “È come vivere ancora”, il libro edito dall’Associazione Donne della realtà. E allora uno dei luoghi che vogliamo far rivivere è la Basilica di San Marco in Campidoglio, di fianco a Palazzo Venezia, dove Mariagrazia Sinibaldi, autrice del libro, si è sposata il 28 ottobre 1958. In questa foto, che per l’occasione ha estratto dalla scatola dei ricordi, è con il padre Giorgio: «in questa stessa chiesa ho ricevuto il battesimo e in questa medesima chiesa si sono sposate mia madre, Augusta Marconi, e tutte le mie zie e cugine»

Nel 1451 il cardinale Pietro Barbo arriva a Roma da Venezia. Ha il patriarcato della chiesa di San Marco, che ha accanto la torre degli Annibaldi, ed un piccolo ospedale per i pellegrini veneziani.

Decide di farsi costruire una residenza proprio lì ai piedi del Campidoglio, in una zona quasi disabitata (all’epoca tutto il mondo clericale era a ridosso del Vaticano in costruzione, mentre il Papa risiedeva in Laterano). La sua concezione politica lo spinge a cercare un dialogo tra il potere religioso del Vaticano e il potere civile del Campidoglio.

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