In nome della madre

L’Annunciazione di Lorenzo Lotto (1534/1535) è conservata nel Museo civico Villa Colloredo Mels di Recanati (http://www.lorenzolottomarche.it/)

di Erri De Luca**

«Ero in piedi e l’ho visto contro luce davanti alla finestra. Ho abbassato gli occhi che avevo riaperto.
Sono sposa promessa e non devo guardare in faccia gli uomini. Le sue prime parole sul mio spavento sono state: “Shalòm Miriàm”. Prima che potessi gridare, chiamare aiuto contro lo sconosciuto, penetrato nella stanza, quelle parole mi hanno tenuto ferma: “Shalòm Miriàm”, quelle con cui Iosef si era rivolto a me nel  giorno del fidanzamento.
“Shalòm Lekhà”*, avevo risposto allora. Ma oggi no, oggi non ho potuto staccare una sillaba dal labbro.
Sono rimasta muta.

Era tutta l’accoglienza che gli serviva, mi ha annunciato il figlio. Destinato a grandi cose, a salvezze, ma ho badato poco alle promesse. In corpo, nel mio grembo si era fatto spazio. Una piccola anfora di argilla ancora fresca si è posata nell’incavo del ventre».

*Pace a te.
**Il brano è tratto dal bellissimo libro
In nome della madre di Erri De Luca (Feltrinelli), nel quale una voce di donna – quella di Maria – racconta l’Annunciazione, lo smarrimento e l’amore di Giuseppe, il viaggio e il parto in solitudine in una stalla.

AGGIORNATO IL 7 AGOSTO 2019

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