L’universo si rifugia nello stupore di bambine e bambini

di Leonardo Vittorio Arena*

_Bambini BBC

Bambini che scappano dalla guerra e bambini che muoiono durante la fuga: questo documentano i media. Ma in Siria la tragedia più grande si consuma ogni giorno silenziosamente e riguarda oltre 7 milioni di persone: sono gli sfollati che non hanno neppure la possibilità di tentare di raggiungere l’Europa (fonte:http://www.bbc.com/news/world-middle-east-34189117)

Un bimbo si meraviglia dell’esistenza delle cose.

E prova stupore, davanti ad ogni tramonto.

È lui il destinatario ideale di molte dottrine dello spirito, come il Taoismo e lo Zen.

Egli è capace di prestazioni che un adulto non saprebbe effettuare: per esempio, piange per un giorno intero senza diventare rauco, come sottolinea Lao-Tzu.

Questo perché non ha ancora smarrito la spontaneità, ed è assai vicino all’origine dell’universo, il Tao ineffabile, inaccessibile agli intellettuali.

Da qui il monito dei maestri a recuperare mentalmente la condizione della fanciullezza, in cui non si era condizionati da ideali culturali né dalla frenetica ricerca del successo.

Giocando, il bambino manipola il mondo.

Eppure non lo ferisce: non altera l’equilibrio delle cose.

Anzi lo lascia com’è, permettendo all’esistenza di conservare il senso del mistero.

Il lattante che sorride per un nonnulla, lo sciocco che vaga nel mondo senza mèta, il rustico che contempla l’avvicendarsi delle stagioni senza porsi domande…

Sono questi i tipi ideali dello Zen, in stretto contatto con la naturalezza.

Le loro menti sono come tazzine vuote.

Qualsiasi liquido vi si può versare, senza rischio che trabocchino.

alan-kurdi

«The family of three-year-old Alan Kurdi, for example, had tried moving around Syria before they finally decided to leave. They had moved from the Syrian capital, Damascus, to Aleppo and then to Kobane». Come riferisce la Bbc nel servizio che abbiamo linkato sopra, la famiglia del bambino siriano di 3 anni trovato morto su una spiaggia di Bodrum, in Turchia, faceva parte dei cosiddetti rifugiati interni (più precisamente “internally displaced people”, ammassati in gigantesche e inaccessibili tendopoli

* Da “Diario Zen”, a cura di Leonardo Vittorio Arena (Biblioteca Universale Rizzoli, 1995). Un libro che mi ha seguito fin qui e di cui soltanto ora mi sento in grado compiutamente di cogliere e sviluppare le tante sollecitazioni.  Alle bambine e ai bambini abbiamo appena dedicato uno spazio speciale del blog: si chiama “Dalla loro parte” e lo trovate in alto a destra sotto la nostra Agenda “Oggi e dintorni”. Visto che stiamo per costituirci in Associazione, nel nostro statuto inseriremo anche una voce specifica dedicata alle attività a sostegno (e in difesa) dell’infanzia. 

Grazie a Luca Bartolommei che, a distanza, ha recuperato e trascritto questa pagina.

(Paola Ciccioli)

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