di Paola Ciccioli*
«Milano 9 dicembre 1959
Caro papà,
forse ti stupirà ricevere questa mia a Stoccolma, ma sento il dovere di avvertirti che la mamma ha preso la decisione di chiarire la sua posizione coniugale con te.
Io non posso certo interferire sulla sua volontà, né permettermi di giudicarla. L’avvocato scelto dalla mamma ti scriverà, se già non lo ha fatto.
Con rammarico, affettuosamente.
Sandro»

La lettera spedita a Salvatore Quasimodo dal figlio Alessandro il giorno prima che il poeta venisse insignito a Stoccolma del Premio Nobel per la letteratura 1959
Dicembre d’uragani e mare avvelenato: allora come ora.
10 dicembre 1959: Salvatore Quasimodo sta per ricevere dal re di Svezia il Premio Nobel per la letteratura. In Italia sono in parecchi a storcere il naso e a rendere più gelida la già fredda aria di Stoccolma che il poeta raggiunge in treno in compagnia della sua segretaria, con la quale ha una relazione intima. Da Milano, mentre il viaggio della consacrazione e della fama è ancora in corso, parte una lettera Urgente all’indirizzo della “Fondazione Nobel, Reale Accademia Svedese, Stoccolma”.