
Scampia, foto di Davide Cerullo
Per il ciclo di “incontri con la psicoanalisi” organizzati dalla sede di Macerata dell’ICLeS (Istituto di Specializzazione in Psicoterapia) e da FPL (Forum Psicoanalitico Lacaniano) in collaborazione con La Bottega del Libro
Sabato 20 aprile 2013
LACAN A SCAMPIA
Una psichiatria di frontiera
con Laura De Caprariis, Psichiatra ASL NA I, psicoanalista membro EPFCL, Docente ICLeS
e Antonia Imparato, Psichiatra ASL NA I, psicoanalista membro EPFCL, Docente ICLeS
Come la psicoanalisi può orientare efficacemente il legame clinico con soggetti psicotici in un Servizio di frontiera?
Questo incontro offre l’occasione di ascoltare la testimonianza di due colleghe impegnate nella loro pratica clinica con la sfida della psicosi in un contesto (Scampia, Le vele..) divenuto ormai tristemente famoso.
Coordina Marina Severini, psicoanalista AME -EPFCL, Presidente FPL, Responsabile Istituto ICLeS di Macerata
Gli incontri si tengono alle ore 18.30 presso la Bottega del libro, Corso della Repubblica Macerata
Info: tel 329 3841224 icles.mc@teletu.it; http://www.icles-fpl-macerata.com/index.html
http://www.facebook.com/icles.macerata
L’ingresso e la partecipazione sono gratuiti
Il ciclo di incontri che proponiamo è un’occasione di avvicinamento alla psicoanalisi e di riflessione su alcuni temi cruciali del dibattito del nostro tempo, non solo in ambito clinico, ma culturale nel senso più vasto del termine.
La psicoanalisi è nata dall’ascolto e dal trattamento dei singoli soggetti – e di questo continua a occuparsi come pratica clinica. Ma già con Freud si è occupata in modo forte del disagio nella civiltà: per Freud, infatti, la convivenza umana è un’inevitabile fonte di malessere.
Lacan ha ripreso e modificato la tesi freudiana, ribadendo come l’attenzione alla propria epoca sia un compito irrinunciabile per lo psicoanalista.
Questi incontri si propongono di tenere aperto il dibattito su ciò che caratterizza l’attuale disagio nella nostra civiltà, e di ripensare le forme del vivere collettivo ed individuale in una prospettiva che tuteli quanto del soggetto vi è di più prezioso, ovvero il suo desiderio, e ciò che esso permette di umanizzazione in un legame sociale vivibile.