Zanzarella, la giustiziera degli animali abbandonati

di Pier Didoni

Ilustrazione di Riccardo Mazzoli da “Zanzarella salva Ugo il tartarugo dal fosso puzzolente”, una delle favole musicali che hanno come protagonista la zanzara buona, generosa e sensibile nata dalla fantasia del pittore, musicista e compositore Pier Didoni (Music-Milano) http://ferrarididoni.com/index.php/tag/zanzarella/

Ebbene sì, a Milano le zanzare colpiscono ancora, indifferenti al calendario (novembre!) e alla stagione (autunno!). Sono tenaci, sovrappeso, moleste al di là di ogni umana sopportazione. Non come la “Zanzarella” immaginata da Pier Didoni che, in duo con la pianista Emanuela Ferrari, domani 9 novembre 2017 porta in scena lo spettacolo “Quadri in esposizione” al Circolo familiare di viale Monza 140, a Milano. 

“Ci vuole una bella pulizia a questo punto per il nostro povero Ugo”, disse Zanzarella, che ormai si era dimenticata che a casa c’era una torta che l’aspettava.

E chiamò al raduno tutte le zanzare che passavano di là. “Sentite amiche zanzare, dobbiamo ripulire da testa a zampe questo tartarugo puzzolente, e rimetterlo a nuovo”.

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«La mia giornata ha un senso anche se vedo soltanto girare il sole»

di Eliana Ribes

Lida Bullorini Ribes in una intensa immagine della sua gioventù a Maestà di Urbisaglia. Anche adesso, che ha 94 anni, vive nel piccolo centro marchigiano dove è nata, come ha raccontato ieri la figlia Eliana e come leggiamo in questa seconda parte della sua storia (immagini dall’archivio privato della famiglia dell’autrice del post)

Adesso che anche tutti i nipoti sono cresciuti ed è diventata bisnonna, mia madre attende alle cose che gli anni, novantaquattro, e la salute le permettono di fare. Cura, nella bella stagione, il piccolo giardino e la pulizia del cortile, cucina, segue i programmi televisivi a lei più congeniali, un po’ legge e un po’ cuce o lavora a maglia. La coltivazione dell’orto le è stata vietata da noi figli perché la zappa e la vanga non giovano certo alla sua schiena e le procurano sbandamenti di testa; lei, però, a cipolle, agli, sedani, e altre erbe aromatiche non rinuncia e quest’anno ha trasferito le piantine in una striscia di terra adiacente al muro di casa , di cui sorveglia la crescita dalla finestra della cucina. Qualche colpo di testa, veramente, ogni tanto lo fa, come quando d’estate non resiste alla tentazione di cogliere i fichi maturi salendo sulla pianta con una lunga scala, con il pericolo di rompersi l’osso del collo o, più probabilmente, il femore. In quel periodo, allora, è meglio batterla sul tempo, raccoglierli tutti e farne piazza pulita, perché nemmeno le minacce più severe servono a dissuaderla dal piacere di quella operazione fatta in prima persona, con cui ha sempre accontentato parenti e amici.

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L’empatia di Wisława Szymborska e la vita psichica dei cani

di Wisława Szymborska*

Alla Szołayski House di Cracovia resterà aperta fino al 30 dicembre 2020 la mostra Szymborska’s Drawer (La scrivania di Szymborska) che presenta pezzi di arredamento della poeta Premio Nobel e alcuni dei suoi mitici collage che nel 2016 furono esposti a Bologna. 

Collage © Fondazione Wislawa Szymborska

Uno dei collage di Wisława Szymborska: fa parte della mostra ” La fiera dei miracoli”, allestita da Sebastian Kudas nella sala Ercole del Palazzo d’Accursio di Bologna. Da oggi fino al 31 maggio (Collage courtesy Fondazione W. Szymborska http://www.istitutopolacco.it)

In questo libro sulle malattie canine troviamo una trattazione completa di quasi tutti i disturbi umani, dall’anemia all’itterizia. I cani soffrono e muoiono proprio come gli uomini. Si sforzano di tenerci compagnia persino in questo ambito. Naturalmente soffrono in maniera molto più discreta: non ci raccontano ogni dettaglio dei loro malanni, non sono vittima di insopportabili attacchi di ipocondria, e nemmeno si accorciano la vita fumando sigarette o bevendo vodka. Ciò non significa che da un punto di vista statistico la loro salute sia migliore di quella umana, dal momento che, oltre alle malattie comuni all’uomo, i cani sono afflitti anche da morbi specificamente canini. Non per nulla il libro ha più di quattrocento pagine e dà l’impressione di essere un’opera fondamentale al riguardo. Tuttavia non lo è. L’autore ha tralasciato le più frequenti affezioni tra i cani, vale a dire psicosi e nevrosi d’ogni sorta. Un tempo la scienza veterinaria non stava a perdersi dietro a cose del genere, adesso invece la vita psichica degli animali domestici è divenuta oggetto di specifiche ricerche. Peccato che a questo proposito nel libro non troviamo nulla. Verremmo senz’altro a sapere che, al nostro fianco, i vari Fido e Rex non se la passano benissimo. Per tutta una vita tentano di capirci, di adattarsi alle norme di comportamento che imponiamo loro, di cogliere nelle nostre parole e nei nostri gesti ciò che li riguarda. Si tratta di uno sforzo immenso, di una tensione continua.

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Mattone su mattone, viene su una grande discriminazione

di Gianluca Suanno*

pasticceria

All’inizio dell’anno, precisamente dal 4 al 10 gennaio 2014, ho deciso di registrare e analizzare tutte le pubblicità di giocattoli che io e i miei nipoti vedevamo trasmesse sui canali dedicati ai cartoni animati del Digitale terrestre: Boing, Cartoonito, Rai YoYo, Rai Gulp, Super!, Frisbee, K2. Ammetto che il periodo di ricerca sia stato senza dubbio limitato, ma ha alle spalle una pluriannuale visione di cartoni (e quindi di pubblicità) con i miei nipoti Continua a leggere