Nipotina mia carissima, lo sai che quando ero giovane in Italia non c’erano prefette, ambasciatrici e magistrate?

di Rosa Oliva*

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Rosanna Oliva in una foto scattata il 10 settembre, giorno del suo compleanno.

Vorrei tanto che mia nipote e le sue coetanee crescessero in un Paese dove le donne fossero liberate dalla necessità di scegliere tra lavoro e famiglia, tra avere figli e fare carriera.

Cara Irene,

hai nove anni e presto ti parlerò di questa mia lettera che leggerai tra qualche tempo.

Una sera ti dirò del compito che ti voglio affidare per quando tu sarai una donna e io non ci sarò più. Devo trovare l’occasione giusta, magari uno di quei momenti felici in cui stai per addormentarti ed io accanto a te ascolto le tue domande difficili: “Nonna, ci credi in Dio?”, “Nonna, oggi ho sentito una parolaccia” e non hai il coraggio di dirmi quale, poi la pronunci sottovoce per conoscerne il significato, che io ti spiego, dicendoti che sì, le parolacce sono una cosa brutta e vanno evitate.

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Pari opportunità e orrori mediatici da “fine del mondo”

di Roberta Valtorta

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Apriamo con la foto di Sadiq Kahn, nuovo sindaco di Londra, la riflessione di Roberta Valtorta su stereotipi di genere e ignoranza e inconsapevolezza imperanti su questo delicatissimo tema. Kahn, che tra l’altro è padre di due figlie adolescenti, ha invece subito deciso di vietare l’affissione di manifesti con immagini femminili “dannose” nella metropolitana e sui mezzi di trasporto pubblici. In altre parole: qui si chiacchiera, li si fa.

Nell’ultimo periodo ho pensato di frequente: «Questo è interessante, potrei proporlo a Paola».

Mi sono fermata spesso a riflettere su quello che avrei potuto scrivere, ma ogni volta che aprivo un nuovo file finivo con il guardare per ore la barretta lampeggiante senza riuscire a buttare giù nemmeno una parola. Stavo lì, col vuoto in testa e tra le dita. Il tempo poi passava, io procrastinavo e pensandoci giorni dopo mi sembrava tutto così inutile che lasciavo stare, per buona pace del cestino che si riempiva con le bozze.

Sono passati mesi e ora ho deciso di lanciarmi.

In queste settimane, ho visto cose terribili: orrori mediatici, da social network e linguistici. Ho capito, a mie spese, che purtroppo c’è ancora tanta gente che non comprende, che ci passa sopra, che fa spallucce svalutando sforzi e ricerche.

Qualche tempo fa, nel presentare un lavoro su stereotipi di genere e “donna oggetto”, ho fatto uno dei più grandi errori che si possano commettere in questo mondo: dare per scontato che tutti gli altri la pensino come me. Ero convintissima di ogni parola e per un secondo ho addirittura avuto il dubbio di aver scelto un argomento troppo banale e carico di ovvietà. Non è stato così.

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Il grande business della pubblicità: una città sessista dentro Milano

di Donatella Martini

Donatella Martini intervistata durante un flash mob davanti alla sede Rai di Milano

Donatella Martini intervistata durante un flash mob davanti alla sede Rai di Milano

Rompo gli indugi e dico senza mezzi termini la mia. Contro la pubblicità sessista il Comune di Milano non ha fatto quel che doveva. Non voglio apparire come una guastafeste, né assumere un atteggiamento ipercritico. Intendo spiegare, dati alla mano, perché sono scoraggiata. E il verbo scoraggiare non rende appieno la mia posizione di presidente dell’associazione DonneinQuota, impegnata su questo fronte dal 2008, a partire dalla pubblicazione della Risoluzione del Parlamento Europeo sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini (2038/2008).
Oggi la sensibilità dell’opinione pubblica è cambiata ed è più attenta a questi temi. Lo dimostra l’ultimo caso che ha fatto recentemente discutere (e meno male): quello della pubblicità Sant’Anna, con cui sono stati tappezzati i mezzi pubblici della città con tanto di succo di frutta associato alla gigantografia del sedere di una ragazza. Ma anche la campagna contro la pubblicità sessista che il Presidente dell’Art Directors Club Italiano (ADCI), il pubblicitario Massimo Guastini, ha lanciato nel 2013 e che in breve tempo ha raccolto decine di migliaia di firme.

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Alleno i bambini e le bambine a fare canestro, eliminando gli stereotipi nello sport

di Dario Lovino*

«Ognuno ha il diritto di praticare sport in ambienti sani che garantiscano la dignità umana. Donne e uomini di età differenti e diverse provenienze sociali e culturali devono avere le stesse opportunità di praticare sport. Le organizzazioni  sportive e le istituzioni devono essere responsabili per l’implementazione di politiche di parità di genere e devono trovare strumenti utili alla promozione della partecipazione delle donne nello sport, a tutti i livelli» (dalla Carta europea dei diritti delle donne nello sport).

Dario Lovino con la fidanzata Francesca

Dario Lovino con la fidanzata Barbara

Grazie al prezioso aiuto fornito dalla Carta   europea dei diritti della donna nello sport, e all’esperienza che vivo quotidianamente come allenatore di basket, mi sento di trarre delle considerazioni personali sul rapporto che lega il genere femminile alla pratica sportiva.

Prima della stesura di questo elaborato non ero a conoscenza dell’esistenza di un documento ufficiale che trattasse il tema dei diritti  della donna nello sport. Per questo motivo ringrazio la professoressa Paola Ciccioli per avermi consigliato, all’inizio del corso di Psicologia delle influenze sociali, di consultare la Carta europea che si è rivelata uno strumento molto utile per analizzare le condizioni attuali della presenza della donna in questo specifico settore Continua a leggere

Stereotipi di genere e Rai: “Fateci vedere il nuovo contratto del servizio pubblico”

Josefa Idem Ministra per le Pari Opportunità

Alla cortese attenzione di:

Ministra Pari Opportunità Josefa Idem

Ministro Sviluppo Economico Flavio Zanonato

Vice-Ministro Sviluppo Economico Antonio Catricalà

Presidente della Camera Laura Boldrini

Presidente RAI Anna Maria Tarantola

Presidente Commissione Vigilanza RAI Sergio Zavoli

Oggetto: la rappresentazione delle donne nella televisione pubblica

Gentili Signore ed Egregi Signori,

apprendiamo dalla stampa che è attualmente in discussione il nuovo Contratto di Servizio Pubblico 2013/2016.

Come organizzazioni che da anni si occupano (anche) del tema della rappresentazione di genere nei media, con la presente Vi chiediamo dunque di poter prendere visione dei relativi articoli del nuovo testo prima che venga approvato dalla Commissione di Vigilanza, per poter eventualmente essere audite in merito Continua a leggere

Milano aderisce alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva”

Il Comune di Milano ha aderito alla campagna “Città libere dalla pubblicità offensiva” promossa dall’Unione Donne in Italia (Udi) a favore della moratoria delle pubblicità lesive della dignità della donna. La campagna prende impulso dal Parlamento europeo che, tramite la risoluzione n. 2038 del 3 settembre 2008, ha evidenziato come la pubblicità contribuisca ad alimentare e a consolidare gli stereotipi di genere, determinando un impatto negativo sulla parità tra i sessi e come la percezione del corpo femminile in quanto oggetto da “possedere” possa incentivare i comportamenti violenti Continua a leggere

Donne e Rai: la risposta della Presidenza della Repubblica

Il 18 febbraio scorso Donatella Martini di DonneinQuota e Paola Ciccioli di Donne della realtà hanno scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e alla ministra con delega alle Pari opportunità Elsa Fornero per chiedere l’applicazione delle norme che prevedono una rispettosa rappresentazione dell’universo femminile nei programmi Rai. Ecco la risposta della presidenza della Repubblica:

Donne e media: incontro al ministero

Incontro a Roma il 6 marzo, al ministero del Lavoro e del Welfare, tra la sottosegretaria Maria Cecilia Guerra e il Comitato Immagine Differente, promotore di una proposta di legge per equiparare l’Italia agli altri Paesi europei in materia di donne e media. Del Comitato Immagine Differente, costituito a Milano nel 2010, fanno parte la Cgil e le associazioni Amiche di abcd e DonneInQuotaContinua a leggere

Sanremo, appello a Fornero e Napolitano

Al Presidente della Repubblica
Onorevole Giorgio Napolitano
Alla  Ministra del Lavoro e Politiche sociale con delega alle Pari Opportunità

Prof.ssa Elsa Fornero

Milano, 18.02.2012

Signor Presidente della Repubblica, Signora Ministra con delega alle Pari Opportunità, finalmente una esponente di governo dà una condanna netta della rappresentazione femminile nella televisione italiana. Questo avviene proprio in contemporanea alla messa in onda del Festival di Sanremo che, forse mai come quest’anno, è platealmente infarcito di contenuti sessisti. Contenuti e allusioni che raggiungono milioni di telespettatori sintonizzati sulla prima rete della Tv pubblica. Continua a leggere

Il rapporto tra etica, scienza e tecnologia: una ricerca in ottica di genere

Giovedì 15 dicembre – ore 9.30-13.30
Aula Magna del Rettorato Università Roma Tre, via Ostiense 159
Saranno presentati i dati raccolti e sarà proiettato un filmato con le interviste alle studentesse e agli studenti
Riflettere sull’etica per i giovani di Roma Tre è utile e interessante. Questo il risultato della ricerca “Il rapporto tra Etica, Scienza e Tecnologia: ricerca in ottica di genere”.
Il progetto, coordinato da Francesca Brezzi, docente di Filosofia morale e delegata del Rettore per le Pari Opportunità dell’Università Roma Tre, ha preso il via nella scorsa primavera Continua a leggere

Chiara, una delle “Brilliant 10”

Una donna made in Italy tra i dieci migliori scienziati under 40 che lavorano negli Usa: Chiara Daraio, a San Diego ha creato “l’ecografia del futuro”. E la rivista Popular science l’ha inserita nella prestigiosa top ten. “Se avessi pari opportunità in Italia? Probabilmente considererei il rientro” – di Luana Silighini

La prima cosa di cui parla è lo sport: “Ero abituata al centro universitario sportivo di Ancona, che offriva solo calcetto e pallacanestro. Qui puoi fare di tutto, ci sono strutture e insegnanti gratuiti per Continua a leggere

Carfagna, che faccia tosta: “L’Unità usa le donne”

di Maria Zegarelli

Nel momento stesso in cui presenta il protocollo d’intesa tra il Ministero e l’Istituto di autodisciplina pubblicitaria contro l’uso di immagini lesive della dignità delle donne, si rende conto che il terreno è scivoloso. Tanto che la ministra per le Pari Opportunità Mara Carfagna premette: «Spero che la presentazione del protocollo non venga strumentalizzata per piccoli fini politici». Continua a leggere

Barbara Berlusconi attacca la Carfagna: “Dovrebbe avere il pudore di tacere”

“Dai Telegatti a ministro, di cosa si lamenta?” dichiara la figlia del premier a Vanity Fair a proposito del ministro per le Pari Opportunità. E se Berlusconi ha portato le showgirl in Parlamento “gli italiani le hanno votate”. Poi Barbara ammette: “Quelle che mio padre chiama ‘debolezze’ hanno inciso sulla sua vita e sulla sua politica” Continua a leggere