La forza dello stile contro gli stereotipi nella pubblicità, nei libri e nella vita

di Roberta Valtorta

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«Iris Apfel nata Barrel (New York, 29 agosto 1921) è un’imprenditrice e interior designer statunitense riconosciuta dalle cronache specializzate come icona di stile» (it.wikipedia.org/)

Di recente, per motivi di lavoro, mi è capitato di prestare attenzione ad alcune pubblicità trasmesse dalle reti televisive del nostro Paese. Una delle prime cose che mi ha colpito è la quasi totale assenza del mondo over 70; è un’assenza quasi totale perché qualcuno in effetti c’è, ma è inutile negarlo: la presenza degli anziani nella nostra televisione, almeno nella fascia oraria dalle 21 alle 22, è prevalentemente limitata a ricordarci – tra incontinenza, problemi acustici e dentiere traballanti – quanto il corpo, con il passare del tempo, attraversi un inevitabile decadimento.

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“Come una ragazza” non è un insulto, lo spiega lo spot degli assorbenti

di Chiara Pergamo

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Dentro l’amata Tv. Chiara Pergamo è da sempre appassionata di tutto ciò che è televisione, come dimostrano anche i suoi preziosi interventi scritti per il nostro blog. Venerdì 24 giugno è apparsa in prima serata su Canale 5 per la disfida riservata ai campioni del programma “Caduta libera” condotto da Gerry Scotti, dichiarando come se niente fosse di aver dominato per 12 puntate. E adesso, con quel che ha vinto, via alle pratiche per comprare la casa!

Ve lo ricordate lo spot della Lines di qualche anno fa? Vi risparmio un faticoso ravanare nei cassetti della memoria, è questo qui. È l’avventura di questa ragazza che partecipa a un provino per diventare “veejay”: se sei troppo giovane o troppo adulta per sapere che caspita sia un “veejay”, trattasi di un giovanotto o una fanciulla che aveva il compito di condurre i programmi sui canali musicali come MTV e affini, dunque una figura televisiva che ha tenuto botta per una buona decina d’anni, salvo poi diventare un effimero ricordo.

 

Ok, siamo al provino dell’aspirante veejay: lei è giustamente agitata, ma si dimostra allegra e spigliata, finché a un certo punto non le chiedono di fare la ruota.

La ruota?

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Mattone su mattone, viene su una grande discriminazione

di Gianluca Suanno*

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All’inizio dell’anno, precisamente dal 4 al 10 gennaio 2014, ho deciso di registrare e analizzare tutte le pubblicità di giocattoli che io e i miei nipoti vedevamo trasmesse sui canali dedicati ai cartoni animati del Digitale terrestre: Boing, Cartoonito, Rai YoYo, Rai Gulp, Super!, Frisbee, K2. Ammetto che il periodo di ricerca sia stato senza dubbio limitato, ma ha alle spalle una pluriannuale visione di cartoni (e quindi di pubblicità) con i miei nipoti Continua a leggere

«Cosa, secondo Lei, si deve fare per prevenire la guerra?»

di Angela Giannitrapani 

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Adeline Virginia Woolf, nata Stephen (Londra, 25 gennaio 1882 – Rodmell, 28 marzo 1941)

«Cosa, secondo Lei, si deve fare per prevenire la guerra?».

«Cosa ci fa credere che l’istruzione impartita all’università faccia odiare la guerra?».

«Che tipo di istruzione vogliamo…?».

«Il lavoro di una madre, di una moglie, di una figlia non ha dunque alcun valore in moneta sonante per la nazione?».

«Che soddisfazione potrà mai dare il dominio al dominatore?».

(“Le tre ghinee”, Virginia Woolf)

Sono, queste, domande attuali? Potremmo ritrovarle sui giornali, nei blog, in alcuni forum, in qualche programma televisivo? E, se no, dovrebbero comparirvi?

Sono state formulate tra il 1936 e il 1938, anno quest’ultimo di pubblicazione a Londra del libro che le contiene: Le tre ghinee di Virginia Woolf.

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Vuoi vedere che il Sud batte tutti in fatto di “cultura antisessista”?

di Daniela Natale

Daniela Natale con Ico Gasparri

Daniela Natale con Ico Gasparri

Incontro Ico in un pomeriggio quasi primaverile di gennaio. Temperatura mite, strade piene di gente e vetrine illuminate: Ico Gasparri è a Lecce per esporre “Chi è il maestro del lupo cattivo?” negli spazi del MuSt, una mostra (ma anche un libro) che raccoglie oltre 300 fotografie di cartelloni pubblicitari in cui il corpo femminile è deumanizzato e oggettivato.

Già nel 2011 la mostra era approdata da queste parti, evidenziando un serie di criticità riguardanti la comunicazione che fino ad allora nessuno aveva fatto notare. Chiedo a Ico se, a distanza di due anni, la semina ha portato qualche frutto e se la qualità dei cartelloni pubblicitari di Lecce e provincia è migliorata. La risposta è negativa, molto negativa. Non solo perché la pubblicità sessista è ancora lì, più diffusa che mai, ma perché al degrado creativo di alcuni addetti ai lavori si è aggiunta l’assoluta cecità delle istituzioni. Come non condividere appieno questa considerazione? Sono sempre di più, infatti, i comuni salentini che sottoscrivono provvedimenti e norme per la “corretta” comunicazione pubblicitaria, puntualmente trasgrediti.  Continua a leggere

Donne, pubblicità, normalità: l’inutile leggerezza delle parole di una delibera

di A. Nannicini M. Ghezzi A. Coccia (da ArcipelagoMilano)

Stupore e una cascata di domande preoccupate. Questo ha generato il secondo punto della Delibera del Comune di Milano del 28 giugno su: “Indirizzi fondamentali in materia di pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità della donna” in cui si legge che sono considerati “messaggi incompatibili con l’immagine che intende promuovere: (…) punto 2) le immagini volgari, indecenti, ripugnanti, devianti da quello che la comunità percepisce come “normale”, tali da ledere la sensibilità del pubblico.” I termini che qui troviamo Normale, Comunità, non si leggono con leggerezza e nonchalance. Stupisce e dispiace leggere questi riferimenti confusivi in una Delibera che vuole contrastare la diffusione della pubblicità discriminatoria e lesiva della dignità delle donne. Le regole approvate dalla Giunta di Palazzo Marino per la valutazione dei messaggi da affiggere sugli spazi in carico all’Amministrazione comunale si articolano in 5 punti. Il punto 2, richiamato sopra, appare in evidente contraddizione con gli altri Continua a leggere

“Ecco chi è Ico Gasparri, ecco cosa ha fatto contro lo scempio dei corpi femminili in pubblicità”

icodi Zaira Kasongo*

Il 24 gennaio 2013 ho intervistato il fotografo, archeologo e scrittore, Ico Gasparri con l’obiettivo di comprendere com’è nata la sua idea di fotografia e com’è maturata la volontà di raccontare le sue sensazioni nel primo libro “Chi è il maestro del lupo cattivo?” , relativamente all’oggettivazione sessuale nel mondo pubblicitario utilizzando il metodo iconografico per la descrizione delle immagini. La passione per la fotografia nasce nel 1975 (“un bel giorno i miei mi hanno regalato una macchina fotografica e da lì ho capito di avere una dote, potevo guardare il mondo attraverso le immagini”) Continua a leggere

Pubblicitari, please, stop it!

donne in quotaQuesto il testo della lettera che Wecams ha inviato all’Alleanza europea per l’etica in pubblicità (Easa) per chiedere di non utilizzare più immagini femminili degradate e violente. Wecams è la nuova rete internazionale formata dall’italiana DonneInQuota, dalla francese Chiennes De Garde e dall’inglese Object.

Europe, March 29, 2013

Dear Madams/Sirs,

objectWECAMS is a coalition of three European women’s groups set up with the specific aim of bringing an end to sexism in advertising and the media. Together we have over 20 years experience campaigning for a more socially responsible media which respects both the equality and dignity of women.

It is well established that the unrelenting portrayal of women as sexual objects plays a key role in maintaining gender inequality and the European Parliament itself has called for advertisers to stop chienusing sexist images and on member states to combat sexist stereotypes (EU Resolutions 2008/2038; 2010/1751; 2012/2116).

In order to challenge irresponsible portrayals of women in advertising, each of us has attempted to work within the standards set by our national regulatory organisations (IAP in Italy, ARPP in France and ASA in the U.K.). However, they continue to disregard European Parliament resolutions and to define the sexual objectification of women as a taste and decency issue, rather than a form of discrimination Continua a leggere

Sessismo e Pubblicità, Milano tradisce l’Europa. DonneInQuota crea una rete internazionale: è nata Wecams

Donatella Martini

di Donatella Martini

Sarà  anche vero, per dirla con Lucio Dalla, che Milano è vicina all’Europa. Ma in fatto di pubblicità sessista, e di azioni concrete per ripulire la città  da manifesti e immagini che offendono le donne, Milano e la sua amministrazione sono lontane dalle disposizioni europee in materia».

Donatella Martini, presidente di DonneinQuota, annuncia così la nascita di una coalizione di livello internazionale contro l’uso offensivo e distorto del corpo femminile nei media e in pubblicità Continua a leggere

1 marzo 2013: Premio Immagini Amiche, Sala Alessi – Comune di Milano

L’Amministrazione Comunale di Milano e la delegata del Sindaco alle Pari Opportunità, Francesca Zajczyk, Vi invitano il 1° marzo alla presentazione della III° edizione del Premio Immagini Amiche che si terrà per la prima volta a Milano e che si inserisce nelle iniziative in occasione della Festa delle donne. Il Premio “Immagini Amiche” si ispira alla Risoluzione del Parlamento europeo, votata il 3 settembre 2008, sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne ed uomini.

Sono previsti 5 premi rivolti al mondo della pubblicità (pubblicità televisiva, stampata, affissioni, programmi televisivi e web) e una menzione speciale ad una città che ha tenuto comportamenti virtuosi nel campo delle pari opportunità. Al termine dell’evento siete tutte e tutti invitati ad un aperitivo a Palazzo Reale

Stampa. Attaca. Propaga

da TOTEM GIRL

Diventa guerrila artist per un giorno: attacca questi adesivi sui cartelloni per rendere visibile a tutti quali sono le conseguenze derivanti dalla continua esposizione a corpi femminili stereotipati e sessualizzati. Varie ricerche confermano che guardare questo tipo di pubblicità a lungo termine (e noi ne siamo sovraesposti da anni!), può causare disturbi psicologici, anche gravi. (v.link)
Lotta anche tu contro la diffusione di modelli negativi Continua a leggere

Giovanardi ignorante (del Vangelo)

Una bella riflessione sull’anatema lanciato dal sottosegretario per la famiglia Carlo Giovanardi contro la pubblicità (una volta tanto civile) dell’Ikea.

di Francesca Ribeiro

La pubblicità d’Ikea,  dei due giovani che si tengono per mano e la scritta: “Siamo aperti a tutte le famiglie”, non è piaciuta al sottosegretario Giovanardi. Il sottosegretario, per chi non lo riocordasse,  è quel cattolico che il 9 novembre 2009, dichiarò Continua a leggere

Comunicare significa anche rispettare

La pubblicità rispetta l’immagine femminile? Un convegno promosso dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia di Mantova

La Commissione Pari Opportunità della Provincia di Mantova, conformemente agli indirizzi espressi dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 3 settembre 2008 sull’impatto del marketing e della pubblicità sulla parità tra donne e uomini, ritiene fondamentale garantire il rispetto della dignità umana e dell’integrità della persona vigilando affinché il marketing e la pubblicità non comportino discriminazioni dirette e indirette, non contengano Continua a leggere

Accordo tra aziende e consumatori: stop alla pubblicità che offende le donne

Siglata un’intesa tra società e associazioni che aderiscono al Consumers’ Forum per difendere la dignità dell’immagine femminile negli spot e promuovere forme di comunicazione corrette e prive di volgarità di Monica Rubino Continua a leggere