di Paola Ciccioli

A dieci anni esatti dalla scomparsa, da domani 9 aprile 2022 un viale del parco di Villa Pamphilj, a Roma, porterà il nome di Miriam Mafai.
di Paola Ciccioli
A dieci anni esatti dalla scomparsa, da domani 9 aprile 2022 un viale del parco di Villa Pamphilj, a Roma, porterà il nome di Miriam Mafai.
di Patrizia Carrano
Dal nuovo libro della scrittrice, giornalista e sceneggiatrice Patrizia Carrano, La bambina che mangiava i comunisti (Vallecchi, 2022), un estratto dall’ultima parte intitolata “Autunno”. Lo pubblichiamo con il consenso dell’autrice, alla quale vanno i nostri complimenti e il nostro grazie. #siscrivedonna
Patrizia Carrano nella sua casa di Roma con l’ultimo degli oltre venti romanzi che ha scritto nel corso della sua brillantissima carriera (foto di Giliola Chisté).
«Tu bravissima a stare molto ferma. Ancora una piccola mezza ora e io finito miei schizzi. Molto bella tua testa disordinata, con capelli vivi, e piccolo naso che punta la luce. Alza lo sguardo verso vetrata…».
Elisabetta non ha mai visto una signora anziana vestita come Antonietta: pantaloni larghi, maglione lungo, un gilet, i capelli legati da un nastro rosso sulla sommità della testa… Quando è venuta ad aprire la porta aveva una crema bianca sul viso, e ha subito detto: «Credevo arrivavi fra mezza ora, un momento che lavo mia faccia…».
di Paola Ciccioli
La bambina che mangiava i comunisti, il nuovo libro di Patrizia Carrano (Vallecchi), esce giovedì 31 marzo 2022.
Ed è un’avventura che si vorrebbe far continuare a lungo fin dalla dedica: «Per Sara. Ricordando con lei sua madre Miriam Mafai e sua nonna Antonietta Raphaël».
-Sara è la giornalista Sara Scalia.
-Miriam Mafai è la scrittrice, resistente, esponente del PCI, parlamentare e giornalista tra le più autorevoli che la stampa italiana abbia mai avuto.
-Antonietta Raphaël è la pittrice e scultrice di origine lituana, moglie di Mario Mafai, madre di Miriam e nonna di Sara.
Ce n’è in abbondanza per costruire – come ha fatto Patrizia Carrano – un originale affresco della Roma anni ’50, tra baracche e appartamenti ai Parioli, Botteghe Oscure e sezioni di periferia, artisti rigorosamente squattrinati, sublimi poeti ai margini, funzionari e giornalisti, “Paese sera” e “L’Unità”. Una favola vera attraversata con occhi vigili da una bambina secca secca e da una madre sempre impegnata e sui tacchi.
Complimenti, cara Patrizia.
di Ivana Tamoni de Vos
Nella foto di Paola Ciccioli, la locandina dell’incontro #siscrivedonna con la scrittrice e sceneggiatrice Patrizia Carrano che si è tenuto domenica 17 ottobre 2021 nel Teatro comunale di Urbisaglia. La poeta Ivana Tamoni de Vos, autrice del post, che si trovava in Abruzzo, è salita in macchina e a sorpresa ha partecipato all’evento, raccontandolo su Facebook anche con immagini e video.
“Ti vedo scritta su tutti i muri…“. Anch’io ho avuto il piacere di leggere dal vivo a Urbisaglia, luogo tanto caro a Paola Ciccioli, la locandina della presentazione del libro A sinistra in fondo al corridoio di Patrizia Carrano, scrittrice, autrice radiofonica e sceneggiatrice televisiva di fama.
Testo e ricerca iconografica di Luisa Nattero*
La nostra amministratrice del Gruppo Facebook Donne della realtà, Paola Ciccioli, mi ha chiesto di dirvi qualcosa della mamma di Miriam Mafai, la brava artista Antonietta Raphaël.
Antonietta Raphaël, “Autoritratto con violino” (dettaglio), 1928, olio su tavola, 52.3 x 35.5 cm, Roma, collezione privata. «La figlia Miriam racconterà poi che la madre arrivò a Roma con un violino, un candelabro a sette bracci e un’edizione antica delle Metamorfosi di Ovidio».
di Paola Ciccioli*
Pane nero, oggi dalla terrazza di Bellano, sul lago di Como e di fronte al monte Bregagno, ci siamo affidat* alle parole della maestra di giornalismo Miriam Mafai. Che ha scritto questo libro, a mio giudizio bellissimo, denso di storie delle donne che durante la seconda guerra mondiale presero l’Italia sulle proprie spalle, facendosi forza anche con la musica e le canzoni per poi dire, una volta arrivata la pace: «… però, in fondo, è stato bello».
*Questo video è stato anticipato in giornata sui nostri canali Facebook e rientra nell’iniziativa sfogliare collettivamente ogni giorno un libro alle persone costrette in casa su disposizione del Governo italiano a causa della drammatica epidemia da Corona Virus in corso.
Grazie come sempre a Luca Bartolommei per le riprese con il cellulare.
di Miriam Mafai
«Au moins 129 personnes ont perdu la vie après les attentats du vendredi 13 novembre à Paris et Saint-Denis. 117 d’entre elles ont été identifiées a annoncé Christiane Taubira, mardi 17 novembre». http://www.lemonde.fr
Luciana che partorisce in un basso di Napoli nell’intervallo tra due bombardamenti; Bianca che con i figli il grammofono e la cassetta dei gioielli attraversa a piedi l’Abruzzo; Marisa che a Roma occupata dai tedeschi impara a sparare; Sofia che da Milano si rifugia con le sue provviste di tè e la sua biblioteca in un paesino al confine con la Svizzera; Zita, la mondina di Cavriago che ha il fratello partigiano e il fidanzato nell’esercito repubblichino; e ancora la confinata Cesira, Lela che comanda le ausiliarie di Salò nel Veneto; Carla che durante tutta la guerra fa la postina aspettando il ritorno del marito; Lucia che impara a guidare il tram a Milano e il marito non lo aspetta più, la Biki che continua imperterrita a preparare le sue collezioni di abiti da sera…; queste e tante altre sono le donne che ho avuto la fortuna di conoscere e di cui a un certo punto ho avuto voglia di scrivere la storia.
di Miriam Mafai
Roma, 10 giugno 1940: «Combattenti di terra, di mare e dell’aria! Camicie nere della rivoluzione e delle legioni! Uomini e donne d’Italia, dell’impero e del regno d’Albania! Ascoltate!»
La prima a conoscere le parole esatte con cui l’avvenimento sarebbe stato annunciato fu Myriam, la sorella più piccola di Claretta Petacci, l’amante del Duce. Mussolini telefonò alla Camilluccia poco dopo le quattro del pomeriggio del 10 giugno, ma Claretta era uscita con la mamma e così rispose la «cognatina». Fu lei a raccogliere l’indiscrezione. Si limitò a sussurrare nel microfono, con la voce adolescente emozionata: «Finalmente». Continua a leggere
Anna Banti fotografata da Ghitta Carrell nel 1934
di Elisabetta Rasy*
Nel 1983 un gruppo di scrittrici italiane che avevano compiuto i settant’anni furono intervistate e le loro dichiarazioni raccolte in un libretto (Le signore della scrittura a cura di Sandra Petrignani, edizioni La Tartaruga). Erano donne che avevano avuto vite e storie diverse, difficoltà e successo diversi. Gran signore della cultura come Anna Banti, che era stata moglie di Roberto Longhi e redattrice di una delle più prestigiose riviste italiane, Paragone, e solitarie insegnanti come Laudomia Bonanni; autrici osannate e dal successo indiscusso come Elsa Morante (la sua intervista fu costruita a tavolino con brani di precedenti dichiarazioni perché la Morante, allora molto malata, si preparava alla sua morte disperata) e autrici dai cassetti pieni di manoscritti lasciati a marcire per paura e totale sfiducia nel mondo editoriale come Paola Masino. Ma in ognuna, nella diversità, c’era un uguale e vivissimo sentimento: quello della solitudine. Non solo e non tanto una solitudine esistenziale, ma la solitudine come isolamento culturale Continua a leggere
«Amo di più le tue rughe…». Scriveva così, nel VI secolo, il poeta Paolo Silenziario. E non potevo non scegliere i suoi versi per tentare di raccontare il recital sulla vecchiaia nella poesia di tutti i tempi, ideato insieme con Alessandro Quasimodo. Ci prepariamo ad andare in scena domenica 15 luglio, al tramonto, al teatro romano di Urbisaglia, nelle Marche Continua a leggere
Casa internazionale delle donne di Roma, 21 novembre 2009: la giornalista Miriam Mafai con la promotrice di “Donne della realtà” Paola Ciccioli
Un “licenziamento ingiurioso”, anche così è stato definito il provvedimento assunto dalla Mondadori nei confronti della giornalista Paola Ciccioli, prima sottoposta a provvedimento disciplinare e poi licenziata per aver criticato, attraverso una mail interna inviata a Roberto Briglia, la politica delle promozioni attuata dal direttore di Panorama, Giorgio Mulè. Paola Ciccioli, da vent’anni in Mondadori, ha lamentato la mancanza di meritocrazia, ricordando in particolare che lei stessa ha dovuto subire un processo penale (terminato con una prescrizione) non per aver commesso errori nella stesura di un articolo. Ma per colpa della caposervizio che lo aveva impaginato e che successivamente, senza che la Mondadori ritenesse di attivare gli opportuni accertamenti, è stata promossa a ruoli di responsabilità.
Su Facebook è stato creato un gruppo per esprimere solidarietà alla giornalista che, lo ricordiamo, è l’ideatrice di Donne della realtà e tra le prime in Italia a denunciare la cattiva rappresentazione dell’universo femminile sui media.
Di seguito il link per essere vicini alla professionista licenziata in tronco: http://www.facebook.com/groups/282867608460476/
AGGIORNATO IL 21 MAGGIO 2018
L’editoriale di Gad Lerner sul cosiddetto “sexy-gate” di Bologna, che anche noi abbiamo ripreso nel post precedente, ha scatenato molte reazioni. Di particolare rilievo ci sembrano le osservazioni di Miriam Mafai, in grado di far riflettere anche chi ha apprezzato l’articolo di Lerner. Ve le riproponiamo qui di seguito:
di MIRIAM MAFAI
da Repubblica del 28 gennaio 2010
«Quando ha capito che era finita con Del Bono?» «Quando mi ha disattivato il bancomat». Così Cinzia Cracchi, ex compagna e collaboratrice del sindaco di Bologna, al giornalista di Repubblica che la intervistava. Ora su quel misterioso bancomat e sui viaggi nei quali, nel corso degli ultimi anni, Cinzia accompagnava Flavio Del Bono, e sulla burrascosa fine del loro rapporto e sulle ingiustizie e vessazioni da lei allora subite, è aperta una indagine della magistratura. E a noi non resta che aspettarne i risultati (che speriamo giungano in tempi ragionevoli). Continua a leggere
Miriam Mafai all’incontro di “Donne della realtà” a Roma
Eravamo in tante, nel pomeriggio di sabato 21 novembre, alla Casa internazionale delle donne di Roma. Oltre 250 persone, ad affollare le suggestive stanze di via della Lungara 19.
Molte, non trovando posto, hanno dovuto seguire il dibattito dalla saletta adiacente collegata in video.
Tantissime donne (e anche qualche uomo), di generazioni diverse, a riflettere e a discutere delle donne della realtà, della loro scomparsa dai nostri giornali e dalle nostre tv, di come giornalisti e media possano ridare spazio alle vicende di un’Italia al femminile più vera di quella raccontata dalle immagini di escort e veline e dalle loro storie di mera apparenza e di compiacenza del potente di turno. Continua a leggere
Dove sono finite le donne “normali” e perché sono sparite dai media? Le “donne della realtà” ne hanno discusso in un forum nella Casa Internazionale delle Donne di Roma. L’intervento di Paola Ciccioli, una delle organizzatrici e le intervista a Miriam Mafai, Chiara Volpato e Michela Marzano su Repubblica TV
di Eleonora Ferrazzi
Michela Marzano
Il caso. Convegno organizzato dal gruppo “Donne della realtà”
con la collaborazione della Fnsi e del nostro giornale
di MARIA NOVELLA DE LUCA
ROMA – Un dibattito appassionato, concreto, forte. Tra generazioni di donne che si confrontano e decidono di contare di nuovo, di influenzare il presente, mentre la società italiana sembra camminare all’indietro, rimuovendo diritti e libertà che parevano sicure e consolidate. Uno smantellamento continuo e costante, attraverso campagne mediatiche mai così martellanti, che del lato femminile mostrano sempre più corpi nudi, sottomissione, compiacenza. Di questo si è discusso ieri a Roma, in un affollatissimo convegno organizzato dal gruppo milanese “Donne della realtà”, con la collaborazione della Fnsi e di Repubblica che con l’appello per la dignità delle donne ha raccolto nelle scorse settimane oltre centomila firme. Un forum lanciato per parlare delle “altre donne”, quelle che sfuggono al ritratto che ne fanno i giornali, le televisioni e la pubblicità, dove l’unico obiettivo del genere femminile sembra quello “di ingraziarsi il maschio più ricco e potente possibile”. Continua a leggere