di Carine Picaud*

«Ciascuno fa ciò che lo rende felice/ e questa è proprio una bella cosa», scrive Tom Seidmann-Freud nel suo libro illustrato, edito in Italia da Topipittori. (La foto con Gattina è di Paola Ciccioli).
Una vita segnata dal genio artistico e dal dolore, quella di Tom Seidmann-Freud, vero nome Martha Freud, nata il 17 novembre 1892 a Vienna e morta suicida a Berlino il 7 febbraio 1930. Come abbiamo scritto nel post precedente, dal suo libro illustrato Die Fischreise la Pinacoteca di Brera ha tratto Peregrin and the Giant Fish, una Marionette Opera per le sensibilità bambine di ogni parte del mondo. La si può vedere accendendo al canale BreraPlus del sito del museo milanese (qui il trailer).
Nipote di Sigmund Freud, Tom Seidmann-Freud è considerata fra i migliori artisti del libro per l’infanzia della prima metà del Novecento.
Autrice e illustratrice attiva nella Germania degli anni Venti, grazie alla propria formazione di pedagogista illuminata, trasforma l’albo illustrato sia nei contenuti – grazie all’immaginazione e alla profonda comprensione dell’infanzia – sia nella forma, grazie all’audace immaginario visivo ispirato alle esperienze d’avanguardia.
Dal 1914 al 1932, come illustratrice, pubblica quattordici libri straordinari, scrivendo anche i testi della maggior parte di essi: libri oggi divenuti rari e ricercati dai collezionisti.
Nata a Vienna nel 1892, Martha Gertrud Freud è la terza figlia di Moritz Freud, originario di Bucarest, e di una cugina di secondo grado, Maria (Mitzi) Freud, sorella di Sigmund il quale non smetterà mai di osservare con critico sguardo psicanalitico questo ramo della famiglia che si trasferisce a Berlino nel 1898. A quindici anni, mentre si vanno affermando sempre più le sue doti artistiche, Martha adotta definitivamente il nome maschile di Tom.
Formatasi alla Unterrichtsansstalt des Kunstgewerbemuseum, scuola di arti applicate di Berlino, fra il 1911 e il 1915 segue anche corsi di disegno, incisione e pittura decorativa, rivelando un talento espressivo per l’acquerello. Si dedicherà esclusivamente all’illustrazione nel 1918, dopo l’uscita del suo secondo libro, Das Neue Bilderbuch, nella prestigiosa collana Dietrichs Munchener Kunstler-Bilderbucher, dell’editore bavarese Georg Dietrich.
Inizialmente influenzata dallo Jugendstil, corrente dell’Art Nouveau, nel 1922 le sue composizioni si evolvono bruscamente verso un’estetica essenziale, secondo la linea della Nuova oggettività (corrente artistica che succede all’Espressionismo), che inaugura con i libri pubblicati dalle edizioni Ophir, fondate da suo marito, Jankew Seidmann, sposato nel 1921, e dal poeta di origine ucraina Hayyim Nahman Bialik.
La parte più conosciuta della sua opera è quella pubblicata dall’editore berlinese Herbert Stuffer, a partire dal 1927: due splendidi libri animati (Das Wunderhaus e Das Zauberboot) (qui) e quattro libri-gioco creativi per imparare a leggere, scrivere e contare, che saranno elogiati da Walter Benjamin nel 1930 e nel 1931.
Pubblicato a Berlino nel 1923 per i tipi di Peregrin Verlag, casa editrice creata appositamente per questa occasione dal marito Jankew, Die Fischreise è senza dubbio il suo libro più personale, più ispirato e più riuscito. È il frutto della stretta collaborazione di questa coppia, formata da «una vera giovane donna bohème» (per riprendere la definizione che ne dava l’amico Gershom Scholem) e da un ebreo ortodosso nativo della Bucovina, specialista di lingua e cultura ebraica.
(…)
*Questo è un estratto della presentazione alla prima edizione in lingua francese di Die Fischreise, Le Voyage en poisson del 2016, firmata da Carine Picaud, Conservatrice alla Réserve des livre rares della Bibliothèque nazionale de France (qui). Il testo integrale è stato pubblicato dalla casa editrice Topipittori per l’edizione italiana del 2017.
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A cura di Paola Ciccioli