Le donne cubane dettano legge

Testo e foto di Maria Elena Sini

«Oggi le donne costituiscono la maggioranza dei giudici cubani, degli avvocati e procuratori, degli scienziati, dei tecnici, degli operatori della sanità pubblica e dei professionisti», scrive Maria Elena Sini in questa seconda parte del suo interessante e completo approfondimento

Lavoro, istruzione, diritti: prosegue il viaggio di Maria Elena Sini nelle contraddizioni di Cuba. Mentre, come abbiamo sottolineato già ieri nella presentazione del suo meditato reportage, in queste ore gli Stati Uniti di Donald Trump hanno ordinato al 60 per cento dello staff dell’ambasciata americana di lasciare l’Avana.

Descrivere il fascino dei paesaggi cubani e la cordialità della gente è facile, ma all’inizio di questo racconto ho premesso che trovavo difficile parlare della mia esperienza a Cuba perché non si può dimenticare che questo Paese, caratterizzato da tanta bellezza e gioia di vivere è governato da un regime che limita alcune libertà fondamentali. È innegabile che la Rivoluzione Castrista ha messo fine al governo di Fulgencio Batista, corrotto e legato alla mafia. Il dittatore si insediò nel 1952 con un colpo di Stato che, reprimendo ogni opposizione, abolì il diritto di sciopero, ripristinò la pena di morte e sospese le garanzie costituzionali. In quegli anni le condizioni di vita della nazione erano pessime: un terzo della popolazione viveva nella sporcizia in baracche, spesso senza elettricità o servizi igienici, vittima di malattie parassitarie. Non esisteva un servizio sanitario e veniva negata l’istruzione.

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Egitto, Bothaina Kamel: “Non vogliamo essere governati dall’esercito”

“Stiamo preparando la seconda rivoluzione”. Parola di Bothaina Kamel, prima e unica donna egiziana a correre per le presidenziali che si terranno presumibilmente a dicembre.
“Supporto gli egiziani in tutto il Paese. Dall’8 luglio continuiamo con convinzione le nostre proteste e non solo a piazza Tahrir al Cairo. Abbiamo iniziato una seconda rivoluzione. Non abbiamo ottenuto risultati fino ad ora e non vogliamo essere governati dall’esercito”, incalza Kamel Continua a leggere

Isabella Ferrari: “Voglio fare la rivoluzione”

isabella-ferrari-06-12L’attrice: “Siamo il paese meno credibile del mondo. È il momento di reagire, basta con i sofismi e le vigliaccherie: l’arte non può servire il potere”.

di Malcom Pagani – da il Fatto Quotidiano del 28 maggio ’10

Gli occhiali non sono uno schermo. Proteggersi è vano. “Guarda, Isabella Ferrari”. Lei cammina a braccia conserte, saluta. La mano è un ventaglio. Il passato, uno scrigno da aprire con prudenza: “Raccontare è difficile, descriversi faticoso. Forse inutile”. Continua a leggere