Gay Pride, c’è sempre una prima volta (anche per Varese)

di Erica Sai

Varese Pride 3

Sabato 18 giugno: un abbraccio che vale più di mille proclami al primo Gay Pride di Varese. La nostra Erica Sai ha partecipato alla manifestazione perché, come giustamente sottolinea in questa sua riflessione, i diritti riguardano tutti, indipendentemente dall’orientamento sessuale di ciascuno di noi (foto dalla pagina Facebook di Varese Pride)

Le bandiere arcobaleno sventolano qua e là. Spicca una bandiera della Sardegna, solitaria. Non manca mai una bandiera sarda quando c’è l’occasione per portarla in giro. Un fiume di persone per il primo Varese Pride, un concentrato di colori che si snoda a dipingere le vie della città. Una sveglia per Varese, che suona a squilli decisi; un movimento nuovo per questo luogo talvolta troppo grigio, troppo conservatore di quel conservatorismo che finge di non vedere, che vuol convincersi che alcune cose non esistano voltando lo sguardo.

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In Soccorso anche dei bambini che imparano la “normale” violenza in famiglia

di Nadia Muscialini*

Muscialini 2

“Dignità”, è la parola al centro del lavoro che facciamo ogni giorno con il nostro blog. Abbiamo scelto questa illustrazione di Monica Martinelli per dare voce a Nadia Muscialini e al suo libro “Di pari passo. Percorso educativo contro la violenza di genere”

La cultura della violenza e la violazione dei diritti umani fondamentali sono fenomeni ancora molto diffusi. La violenza è sempre agita dai più forti verso i più deboli e ha alla base la mancanza del rispetto dell’altro, del diverso da sé, che è considerato meno importante e con meno diritti.

Tra le forme di violenza e discriminazione, quella contro le donne e i soggetti più deboli è tra le più diffuse al mondo. L’unico modo per sconfiggere la cultura della violenza è sviluppare una capacità critica e diffondere una cultura basata sul rispetto dell’altro. L’apprendimento di questi principi deve avvenire innanzi tutto all’interno della famiglia ma anche nelle scuole di tutti i gradi e livelli. È la scuola che stimola lo sviluppo delle abilità che permettono di leggere e decodificare in maniera critica la realtà e la complessità che ci circonda.

Molte delle donne che nel corso di questi anni hanno frequentato il Centro antiviolenza Soccorso Rosa di Milano (ora a rischio chiusura, ndr) hanno figli. Bambini che crescono e vivono in un ambiente violento, a cui viene proposto un modello educativo che giustifica e sostiene l’uso della forza e della prevaricazione dell’uomo sulla donna. Ho visto con i miei occhi come i figli di uomini violenti diano per scontato che la relazione tra maschi e femmine sia basata su un inevitabile uso della prepotenza da parte dei primi sulle seconde.

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Ilda Bocassini: grazie procuratrice, buon lavoro

Ilda Bocassini ha cessato l’attività di magistrata il 3 dicembre 2019.

Per una sola serata, prima del suo debutto al Carcano, Ottavia Piccolo sarà sul palco del Teatro Gerolamo di Milano lunedì 20 marzo in un reading tratto dal libro di Ilda Boccassini, La stanza numero 30 (Feltrinelli, 2021). 

Ne approfittiamo per ripubblicare uno dei post con cui il nostro blog ha espresso solidarietà e vicinanza alla magistrata che ha cessato la sua attività professionale nel 2019.

di Paola Ciccioli
Ilda Bocassini, procuratrice aggiunta della procura della Repubblica di Milano, è sotto attacco. La sua colpa? Far parte del pool che indaga sul presidente del Consiglio e sui suoi cortigiani, sospettati di aver messo in piedi un giro di prostitute, anche minorenni, per soddisfare la bulimia sessuale dell’uomo più ricco e potente d’Italia Continua a leggere

Isabella Ferrari: “Voglio fare la rivoluzione”

isabella-ferrari-06-12L’attrice: “Siamo il paese meno credibile del mondo. È il momento di reagire, basta con i sofismi e le vigliaccherie: l’arte non può servire il potere”.

di Malcom Pagani – da il Fatto Quotidiano del 28 maggio ’10

Gli occhiali non sono uno schermo. Proteggersi è vano. “Guarda, Isabella Ferrari”. Lei cammina a braccia conserte, saluta. La mano è un ventaglio. Il passato, uno scrigno da aprire con prudenza: “Raccontare è difficile, descriversi faticoso. Forse inutile”. Continua a leggere