Mestieri “adatti” alle donne (e giornalisti “inadatti” al pensiero?)

di Roberta Valtorta*

Roberta Valtorta

Roberta Valtorta

Possibile che esista ancora gente che pensa alle donne come a deboli creature da relegare in casa tra fornelli e pargoli? Sì, purtroppo è possibile. Forse la vera domanda che dovrei pormi è perché mi stupisco ancora, ma partiamo dall’inizio.

Anzi, torniamo al 22 settembre 2014 quando Elisa De Bianchi, trentatreenne autista dell’azienda di trasporti pubblici romana, è stata aggredita da una trentina di uomini durante il proprio turno di lavoro, mentre era alla guida del suo bus. Un po’ per curiosità, o forse per masochismo, e un po’ per la sensazione che avrei trovato qualcosa di tristemente raccapricciante, ho deciso di rovistare fra quotidiani cartacei e online: il risultato ha brutalmente sconfitto anche le mie peggiori aspettative.

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«Anche Sant’Antonio aumenta gli oboli per le grazie. E vuole essere pagato sull’unghia»

di Mariagrazia Sinibaldi

Mariagrazia compleanno

Bella, colorata, elegante: Mariagrazia Sinibaldi fotografata dal figlio Francesco Cianciotta la sera del 20 settembre scorso. La sedicente “signora Vecchiottina” sta aspettando gli ospiti per la festa del suo ottantesimo compleanno.

La signora Vecchiottina si avviò verso la cucina per prepararsi una straccio di cena. Diversamente dal solito aveva le spalle curve e uno strano senso di inutilità. Veramente era da qualche giorno che si sentiva così. Sulla porta della cucina si fermò improvvisamente, colpita da una domanda: ma dove erano finiti il suo ottimismo e la sua ben nota combattività?

Cosa aveva determinato questo stato di prostrazione?
Dimenticandosi completamente della cena, la nostra signora tornò indietro, si sedette sul divano e cercò di riprendere il filo di se stessa e cartesianamente cominciò a mettere in ordine, uno dopo l’altro, i fattacci che l’avevano colpita da quindici giorni a questa parte.

Tutto era cominciato la sera in cui era andata dal suo dottore per farsi fare una ricetta e anche per fare due chiacchiere con lui; perché il suo medico era una persona gentilissima e sempre pronta a fornirle la possibilità di una buona risata.

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«Ma tu dove vivi?» «Dove mi hai relegato tu»

di Anonima*

Tables for ladies

Edward Hopper, “Tables for ladies” (1930) http://www.metmuseum.org Tutti i quadri che illustrano questo post sono dello stesso autore

Un signore entra in una pasticceria e ordina una torta di pan di Spagna farcita di crema Chantilly, raccomandandosi che non sia troppo dolce. «Quando sarà pronta?», chiede il signore. E il pasticcere: «Fra tre ore». «Bene», dice il signore e va via. Dopo mezz’ora il signore  torna e dice: «Senta, mi piacerebbe che sopra ci mettesse una glassa color verdino chiaro». «Certo, signore», rassicura il pasticcere. Continua a leggere