«Anche Sant’Antonio aumenta gli oboli per le grazie. E vuole essere pagato sull’unghia»

di Mariagrazia Sinibaldi

Mariagrazia compleanno

Bella, colorata, elegante: Mariagrazia Sinibaldi fotografata dal figlio Francesco Cianciotta la sera del 20 settembre scorso. La sedicente “signora Vecchiottina” sta aspettando gli ospiti per la festa del suo ottantesimo compleanno.

La signora Vecchiottina si avviò verso la cucina per prepararsi una straccio di cena. Diversamente dal solito aveva le spalle curve e uno strano senso di inutilità. Veramente era da qualche giorno che si sentiva così. Sulla porta della cucina si fermò improvvisamente, colpita da una domanda: ma dove erano finiti il suo ottimismo e la sua ben nota combattività?

Cosa aveva determinato questo stato di prostrazione?
Dimenticandosi completamente della cena, la nostra signora tornò indietro, si sedette sul divano e cercò di riprendere il filo di se stessa e cartesianamente cominciò a mettere in ordine, uno dopo l’altro, i fattacci che l’avevano colpita da quindici giorni a questa parte.

Tutto era cominciato la sera in cui era andata dal suo dottore per farsi fare una ricetta e anche per fare due chiacchiere con lui; perché il suo medico era una persona gentilissima e sempre pronta a fornirle la possibilità di una buona risata.

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Barzellette: le risate aggressive che colpiscono le donne (e non solo)

di Giada Sofia Conti*

Barzellette 3

Tutte le immagini sono tratte dal Web e inserite dall’autrice di questo post nella sua ricerca su “Barzellette di genere e rafforzamento degli stereotipi”

È possibile che le generalizzazioni semplicistiche che fanno sorridere per la loro imprevedibilità possano finire per essere considerate dati di fatto? E che le eccezioni servano solo a confermare la regola e non a prendere in considerazione un punto di vista alternativo?

La mia ricerca muove da tali domande e vuole indagare il rapporto tra umorismo e rafforzamento dello stereotipo di genere. Come scrive Charles Brenner, «La tecnica della battuta generalmente serve a provocare la liberazione, o lo scarico, di tendenze inconsce, le quali altrimenti non avrebbero avuto il permesso di esprimersi o che, almeno, non avrebbero potuto esprimersi in maniera così completa».

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