di Paola Ciccioli
“Signorinella pallida
Amore mio nostalgico e lontano
Tutte le notti in nuvole di sogno
Tu vieni alla baracca piano, piano
Ho messo un fiore sul tavolo
E la stanzetta ha l’aria di una sala
L’anima si addormenta e si riposa
Domani andremo ancora a picco e pala
Oh, dolce amore
T’invoco sempre mentre passan le ore
(…)”
Per la giornata mondiale della poesia, che coincide con il primo giorno di primavera, ho scelto questi versi scritti da anonimi soldati italiani in una baracca del campo di lavoro nazista di Linz, in Austria. Il testo completo è pubblicato nel libro “Diario di guerra e di prigionia, 1941 – 1945” di Pierino Mucci, soldato maceratese che nel dicembre del 1940 venne inviato in Albania con la 62ª Sezione Ambulanze. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943, Mucci si rifiuta, come scrive lo storico Mario Avagliano nell’introduzione, «di continuare a combattere al fianco dei tedeschi o per il fascismo ricostituito sotto forma di Repubblica Sociale Italiana», diventando così uno degli oltre 600 mila Internati Militari Italiani (IMI) rinchiusi nei lager e nei campi di lavoro coatto del Terzo Reich.
I suoi diari sono stati custoditi dai figli Mario, Matilde e Domenico Mucci e pubblicati nel 2017 da Marlin Editore.
Il consueto grazie a Luca Bartolommei per la collaborazione e per le riprese con il cellulare.