di Cristina Fumarco
Con il rito sonoro “Voce che apre” la poeta Mariangela Gualtieri renderà omaggio a Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la prima donna laureata nella Storia dell’umanità, il 27 giugno 2022 nell’Aula Magna dell’Università di Padova che festeggia gli 800 anni dalla fondazione.
Elena Lucrezia diventò dottora in teologia il 25 giugno del 1678 e la notizia del suo eccezionale traguardo si diffuse in tutta Europa. Lo attesta anche l’iscrizione sul retro di questo suo ritratto che si trova nei depositi della Biblioteca Ambrosiana di Milano. Grazie alla collaborazione di Carolina Donzelli dell’Ambrosiana, abbiamo letto la scheda del dipinto pubblicata in Musei e Gallerie di Milano (Mondadori Electa 2007) e contattato l’autrice Cristina Fumarco, storica della critica d’arte all’Università Cattolica, che ci ha dato l’autorizzazione a riproporla sul nostro blog. Di seguito, la prima parte (Paola Ciccioli).

Pittore veneto-lombardo, “Ritratto di Elena Lucrezia Cornaro”, (1678-1684 circa), olio su tela; 148,5 x 116,5 cm. Biblioteca Ambrosiana di Milano
Il ritratto raffigura Elena Cornelia Piscopia ovvero Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, prima donna laureatasi in Italia presso l’Università di Padova.
La tela, ora in deposito, è tesa su telaio originale privo di listelli e cornice; si presenta in stato di conservazione mediocre, è piuttosto annerita e mostra in diversi punti, soprattutto al centro, piccole lacune e un sostanziale sollevamento della pellicola pittorica.
L’effigiata indossa un abito scuro con maniche e scollo bordati in pizzo e ha le spalle coperte dalla mantellina da cattedratico in ermellino; porta orecchini di perle e i capelli secondo l’acconciatura degli ultimi decenni del Seicento. Siede di tre quarti su un’imponente poltrona dall’alto schienale e regge con la mano sinistra un libro mentre con la destra mostra una sfera armillare, quasi a indicare gli strumenti di conoscenza a cui le donne dopo di lei avrebbero potuto accedere.
Sul retro, scritta a pennello a lettere capitali, si legge la seguente iscrizione dedicatoria: ” Europae oras omnes scripturumque calamos pervasit Helena Lucretia Cornelia Piscopia quae linguis graeca, latina, gallica, hispanica, hebraica loquta est. Melos ore fudit coram principibus, orbem circino conclusit. Penicillo tabulas animavit. Laurea Philosophica publice in accademia Patavina donata in ancipiti posuit. An Helena Accademie an Accademia Helene docus adaux erit. Hoc in propatulo posuit, quod preter Helenam feminam nullam philosophiae laurus exornavit. Apud magnates insignis et nota. Apud coelites optime merita, litterario labore tandem obruta, penitentie excercitio absunta. Ad superos evolavit adque totius urbis et orbis sanctimonie nomen et aclamationem meruit. Potavum anno 1684 mese iulio. Tam mirabilem virginem Joannes Baptista Cornelion Piscopia D. Marci procurator amplissimus et de virtute optime meritus et Joanna Bona genitores orbi dedere”.
Nata a Venezia il 5 giugno 1946, figlia del procuratore di San Marco Giovanni Battista Cornaro e di Zanetta Giovanna Boni, Elena Cornelia era nota per la sua intelligenza e cultura e per la sua capacità sin da fanciulla di parlare correntemente greco, latino, ebraico, spagnolo, francese e arabo, così da essere nominata “Oraculum Septilingue”. Era anche un’ottima musicista e compositrice, ma nel 1665 abbandonò la società per prendere i voti di oblata benedettina. Studiò all’Università di Padova matematica, astronomia, filosofia e soprattutto teologia , in cui però le fu impedito di laurearsi. Nel 1678, prima donna al mondo, fu insignita del titolo di dottore in filosofia, e divenne lettrice di matematica presso lo stesso ateneo ma morì a soli trentanove anni, probabilmente di tubercolosi, il 26 luglio 1684.
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