Rischia la chiusura il Centro antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce

Maria Luisa Toto

Maria Luisa Toto

di Daniela Natale

Anche stavolta i cavilli burocratici e la “fantomatica” revisione della spesa pubblica rischiano di danneggiare e uccidere quanto di positivo, in quindici anni di duro lavoro, si è costruito qui, nel profondo Sud dell’Italia. Una terra evidentemente ancora bendata rispetto al fenomeno della violenza sulle donne, sempre più diffuso in Italia. I dati del rapporto annuale (stilato proprio dal Centro “Renata Fonte”) parlano di 720 richieste di aiuto raccolte nel corso dell’anno 2011. I reati più comuni sono i maltrattamenti in famiglia, lo stalking e la violenza sessuale. I dati nel dettaglio, se confrontati con quelli nazionali diffusi da Telefono Rosa, rispecchiano pienamente la triste realtà del Paese. Fino a pochi anni fa l’omertà era la vera padrona delle case in cui si consumavano le violenze contro le donne: nessuno denunciava, nessuno sapeva. Anche in questo senso l’impegno delle operatrici del Centro antiviolenza “Renata Fonte” è stato prezioso: a piccoli passi, giorno dopo giorno, è aumentato il numero delle donne salentine coraggiose, che si oppongono alla violenza, denunciano e, lentamente, rinascono. Inoltre, finalmente, il Centro appare all’interno della mappatura dei servizi che afferiscono al numero di telefono 1522 (sostegno telefonico alle donne vittime di violenza e di stalking): ciò significa che il Centro è presente nella banca dati dei servizi di riferimento sul territorio nazionale, che agiscono nel contrasto alla violenza di genere. Il lavoro del Centro antiviolenza è stato riconosciuto anche ufficialmente: per l’impegno sociale profuso, il 27 novembre 2012 la presidente del Centro, Maria Luisa Toto, è stata insignita in Campidoglio del Premio Minerva 2012, assieme ad altre 8 donne che hanno rappresentato, nel corso dell’anno, l’eccellenza al femminile in ambito internazionale.

Centro Antiviolenza NumeriMa tutto questo sembra non bastare a convincere il sindaco della città di Lecce, Paolo Perrone, a firmare la convenzione con il Centro per l’anno 2013: a detta delle istituzioni la spending review, che il comune leccese si trova a dover attuare, porterà al blocco delle attività di assistenza e seguente chiusura del Centro. Già da tempo la presidente e le operatrici del “Renata Fonte” denunciano una paradossale violenza ai loro danni, fatta di rendicontazioni ferme al maggio 2011, di contributi risibili (la vecchia convenzione parla di 5.000 euro all’anno, evidentemente insufficienti a rispondere alle esigenze che la gestione del Centro richiede), pretesti e capricci pseudo politici. A differenza degli altri Centri antiviolenza italiani, quello leccese nasce su iniziativa privata e, nella sostanza, si può dire conservi tale natura, non vedendo rispettato il principio della sussidiarietà tra pubblico e privato che caratterizzava la convenzione firmata con l’amministrazione di Adriana Poli Bortone, precedente a quella Perrone. Non esistono stipendi per le esperte (assistenti sociali, avvocati, operatrici, etc.) che mettono a disposizione la propria professionalità in qualità di volontarie.

Eppure le dichiarazioni fatte in luglio dal ministro del Welfare, Elsa Fornero, lasciavano ben sperare: 10 milioni di euro a sostegno delle attività dei centri antiviolenza italiani. Dove sono finiti? Adesso sembra che si sia arrivati al limite: Maria Luisa Toto, dopo aver provato anche l’arma dello sciopero della fame, dichiara guerra alle ingiustizie e alle false promesse, chiedendo che si definiscano, una volta per tutte, i termini per una nuova convenzione, senza dimenticare la necessità di rispondere al mancato pagamento degli ultimi 18 mesi di attività del Centro. La data di chiusura era stata fissata per il 21 dicembre e a tutt’oggi il destino della struttura è incerto: non è possibile pensare di subire anche questa violenza.

3 thoughts on “Rischia la chiusura il Centro antiviolenza “Renata Fonte” di Lecce

  1. Cosa possiamo fare noi ? Come possiamo mostrare la nostra indignazione di cittadini ? Possiamo mandare simbolicamente una busta con 5 euro e farla mandare a tutta la gente che conosciamo ? Fateci sapere.

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    • Gentile Andrea,
      la presidente del Centro, dott.ssa Maria Luisa Toto, ringrazia di cuore per la solidarietà dimostrata.
      Lunedì 11 p.v., a Lecce, ci sarà un confronto con il Sindaco e verrà presa definitivamente una decisione, nel bene e nel male. Per il momento non è stata organizzata alcuna forma di protesta o manifestazione ufficiale, in attesa di un segnale positivo da parte delle istituzioni locali. Se tale segnale non dovesse palesarsi nell’incontro di lunedì, si procederà ad organizzare ogni tipo di attività a sostegno del Centro.
      Sarà mia premura segnalare all’interno del blog gli sviluppi della vicenda.
      Grazie.
      Daniela

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