«Tre volte femmina», se il Teatro è a chiamata

di Ornella Bonventre

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Ornella Bonventre

«A chiamata???». Mi pare di sentirli già i primi commenti… «Ma che vorranno mai dire questi con sto Teatro a Chiamata? Pronto???». Sorrido. Perché è proprio così, la mia per il teatro è una vocazione. Che ci posso fare? C’è chi fa il prete e chi fa teatro! Stessa forza di fede, stesso livello di povertà incluso nella premessa. Solo che, mentre a fare i preti possono andare solo i maschi, a far Teatro possono andare tutti.

Il teatro è una religione più democratica! «Eccola che ricomincia con il trito femminismo spicciolo…». Lo state pensando, vero? Rido. Dovete avere pazienza, sono femmina femmina! Mio nonno, quando si arrabbia sul serio, per dire a mia nonna che è proprio tremenda, le dice: «Sei tre volte femmina!». Che ci posso fare! Si vede che è ereditario. Va bene, torno al punto e torno seria. 

Cos’è T.A.C.? E’ una compagnia teatrale di recente costituzione, nata dalla mia esigenza di condividere con altri artisti un percorso di ricerca a partire dalla visione del teatro come strumento di trasformazione antropologica. T.A.C. non è solo una compagnia teatrale, è un nuovo progetto che ha trovato la sua sede fisica all’interno dell’Arci Martiri di Turro di Via Rovetta, 14 (MI) ed è rivolto a tutti i cittadini a partire dalla zona 2 di Milano. E’ un progetto che grazie allo strumento del teatro, vuole aprire la cittadinanza all’aggregazione, alla condivisione e alla rivalutazione del territorio attraverso la cultura locale. Prevede la collaborazione con le associazioni presenti in quel “pezzo” di città e mira a valorizzare spazi fisici e non della zona 2, generando e diffondendo arte, cultura e competenze. Ponendosi come risorsa in sinergia con le scuole e altri enti.

Con la nascita di T.A.C. il mio impegno per le donne è diventato il “nostro”. Per questo abbiamo voluto che l’evento inaugurale fosse alle donne dedicato. Urge fare cultura! Cultura per la bellezza. Cultura per i fondamentali diritti del rispetto e della civiltà! Fare cultura contro l’indifferenza. L’arte deve farci aprire il cuore. Il coraggio di coinvolgere i giovani nella voglia di un cambiamento possibile. Abbiamo fiducia nell’arte e soprattutto nel teatro come luogo di libertà, verità, comunione (di tutte le arti e prima di tutto comunione tra le persone). L’inaugurazione sarà domenica 16 marzo alle 19.00 (sarà possibile fare l’aperitivo), in via Rovetta, 14, con lo spettacolo “E sia il vero“. Pizzica, donne e teatro. Ingresso 5 euro. (Per prenotazioni tac.teatro@gmail.com tel: 3351472540).

16marzoLo spettacolo coinvolgerà l’intera sede dell’Arci Martiri di Turro. Inizierà già dall’ingresso dove il pubblico verrà invitato a partecipare al processo di Giovanni, colpevole di aver ucciso la compagna perché sensibile alle attenzioni che le vengono rivolte da un altro uomo di lei innamorato. Una volta entrati, gli spettatori si ritroveranno in questura, dove un Giovanni reo confesso narrerà i fatti del femminicidio alla presenza del fantasma della compagna. L’ironia amara strappa il sorriso alla crudeltà. Dopo la confessione è il momento della poesia e dei testi dedicati alle donne che accompagneranno il pubblico verso il giardino esterno dove, tra i giochi di fuoco dei giocolieri e la note dei musicisti, avrà luogo il processo e il duello tra i due uomini. L’esito segna la vittoria della giustizia. E’ tempo di festeggiare. Si scende al piano di sotto per danzare a suon di pizzica l’amore per le donne.

Sono davvero felice per questa inaugurazione. Lo sono perché è un nuovo inizio e lo sono ancora di più perché prenderanno parte alla serata donne del calibro di Paola Ciccioli, Livia Grossi e Maria Teresa Manuelli. Donne che stimo profondamente. La loro presenza non può che essere di buon auspicio. Dunque incrocio le dita e come si dice a teatro: merda, merda, merda!

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