di Lorenza Rozzi
Catanzaro, 23 febbraio 2014
Cara Paola,
certe impressioni dovrebbero essere fissate nell’istante in cui le vivi. Dopo, tutto diventa diverso, non riesci a descrivere lo stupore del primo momento.
Venerdì sera, dopo una interminabile attesa (Renzi non usciva più dall’incontro con il Presidente Napolitano, e la curiosità di conoscere il nome dei ministri scelti era grande), sono stata costretta a uscire prima delle ore 20, perché avevo un appuntamento con amici. Ero in macchina con mio marito, quando ho ricevuto la telefonata di Adele che mi comunicava la nomina di Maria Carmela Lanzetta a ministra per gli Affari regionali. Non finivo più di ripetere ad alta voce: «come sono contenta… come sono contenta…», questa e’ stata la voce esultante che mi usciva dal cuore. Ho vissuto quella nomina, come il riconoscimento dato a una donna, che ammiro per molte virtù: coraggio, onestà, semplicità e intelligenza.
Una donna che ha cercato di cambiare con le sue scelte e il suo esempio la realtà di un luogo bellissimo e difficile quale è Monasterace. L’ho vissuta come un giusto riconoscimento.
Ho visto Maria Carmela Lanzetta il mese scorso, in un incontro organizzato da Franca Fortunato delle “Città vicine” assieme ad altre sindache e sindaci della Calabria. Alcune le conosci la Cardamone di Decollatura, la Tripodi di Rosarno. E’ stato un incontro interessantissimo. L’impressione che ho riportato è la grande solitudine che le accompagna , le difficoltà che incontrano ad affrontare i gravi problemi dei loro Comuni, ma anche, il coraggio, l’ingegno, la fantasia e la creatività che adottano per cercare di risolverli.
Il loro modo di fare politica, riconcilia con le delusioni della grande politica. Per ritornare alla nomina della Lanzetta, con il passare delle ore, ti poni delle domande che non trovano risposta.

Foto di gruppo a Decollatura, 13 ottobre 2012. Lorenza Rozzi, (in piedi) tra Paola e Diana Impennato. Sedute, da destra: Anna Maria Cardamone, Elisabetta Tripodi, Emerita Cretella, Maria Carmela Lanzetta in conversazione.
Ieri mattina, con Lina Scalzo, una mia cara amica operatrice sanitaria presso Villa Betania, una struttura che ricovera anziani e handicappati (che vive sulla sua pelle il disagio di sei mesi di stipendi arretrati non pagati) abbiamo riflettuto sulla scelta della Lanzetta e sono emersi dubbi e perplessita’. E’ stata scelta per un calcolo opportunistico per calmare l’ira civatiana? E’ entrata senza volerlo nel calcolo cinico di Renzi, che nomina allo Sviluppo economico ed alle Telecomunicazioni una creatura di Berlusconi e dimentica una donna autorevole come Emma Bonino e le tante lotte civili che ha sostenuto?
Per domani pomeriggio sono stata invitata da Loredana Marzullo, un’altra amica, a un incontro su Machiavelli. Pare che questi ritenesse necessario, per affrontare i momenti particolarmente difficili degli Stati, la presenza di uomini: rutilanti, audaci, veloci nell’agire nel pensiero perché interpretano meglio di altri le necessità del loro tempo.
Cara Paola, non so se Maria Carmela ha fatto bene o male ad accettare questo incarico.
Hai visto il sorriso felice e bellissimo che aveva vicino al Presidente della Repubblica? Forse perderà presto quel sorriso, ma io rispetto la sua scelta e le sono vicina con il pensiero e con l’affetto.
Lorenza