Lucia Vastano, una magnifica integrità

Lucia Vastano qualche anno fa (foto di Paola Ciccioli)

Lucia Vastano qualche anno fa (foto di Paola Ciccioli)

di Paola Ciccioli
Lucia Vastano ha presentato a Milano il suo nuovo libro, La magnifica felicità imperfetta (Salani Editore) nella biblioteca del Parco Sempione. Mi aveva avvertito con largo anticipo e l’appuntamento era per il 26 giugno, nel pomeriggio. Volevo assolutamente esserci, ma non ce l’ho fatta. E sono tante le occasioni importanti alle quali devo rinunciare, in questo periodo.
Però Lucia, accidenti. Lucia no. È probabilmente l’unica giornalista-scrittice che ammiro davvero. Perché la conosco, so il suo cammino, la fatica, l’ostinazione, l’integrità. Le avevo chiesto tempo fa di scrivere qualcosa per il blog su un altro suo recente libro, quello che racconta il Vajont ai bambini e agli adolescenti. Lei me lo aveva postato su facebook e io, cerca cerca cerca, non lo trovavo. Poi stamattina sono andata a spulciare anche nel Gruppo solidarietà creato dopo il mio licenziamento da Panorama. E, contenta, l’ho trovato. Eccolo finalmente su Donne della realtà, insieme con una foto che le ho scattato tanti anni fa nella mia vecchia casa.
Forza, Lucia. Meriti tutto il bene del mondo.

PALLONCINI DEL VAJONT COMINCIANO A VOLARE
Venerdì ho finalmente dato alla stampa il libro I palloncini del Vajont-Storia di una diga cattiva. È ovviamente un libro rivolto ai bambini dell’ultima classe elementare e delle medie.
Si divide in due parti: nella prima un nonno spiega ai nipotini la storia della diga, nella seconda altri nonni raccontano come era la loro vita prima del 9 ottobre 1963. Ecco la sinossi in quarta di copertina:
«C’erano una volta, tanto e tanto tempo fa, dei paesi felici e pieni di allegria. Poi un giorno qualcuno decise di costruire sul torrente Vajont la diga più alta del mondo. E allora tutto cambiò: un’enorme frana precipitò dal Monte Toc nel lago sottostante sollevando un’onda gigantesca. Fu così che tanti bambini salirono in cielo in groppa a un palloncino.
Ora i loro amici, diventati nonni, raccontano come un tempo era bello e diverso essere bimbi e con dolcezza e commozione regalano un dono prezioso ai loro nipotini: una memoria da tramandare».
Mi piacerebbe che questo libro venisse adottato nelle scuole per far conoscere un’orribile pagina della storia italiana. Per questo chiedo la vostra collaborazione: se qualcuno ha contatti con elementari e medie che potrebbero essere disposti ad “adottare” il libro me lo faccia sapere. Ci sarà una prima presentazione durante il presidio del 6-7 ottobre sulla diga, ma sono a disposizione per altri incontri.
Sono oltre 11 anni che seguo le vicende del dopo Vajont ed ho scritto un altro libro inchiesta Vajont L’onda lunga (Ponte alle Grazie, sto preparando l’aggiornamento) che spiega come il «Miracolo del nord-est sia in realtà frutto delle speculazioni che seguirono il disastro. Questo libro è stato in tutti i modi combattuto dai poteri veneti (minacce, intimidazioni, boicottaggi) ma ora ha trovato una sua collocazione tra i testi sul Vajont». Attualmente è esaurito, ma presto verrà pubblicato l’aggiornamento.
Entrambi i libri, anche l’attuale per bambini, sono frutto di una vicinanza continua con i superstiti della tragedia e sono il mio modo di intendere il giornalismo d’inchiesta: dare voce a chi urla ma non viene mai ascoltato, ma soprattutto continuare a seguire nel tempo l’evolversi delle vicende, senza voler sfruttare l’emozione di un momento, ma mettendosi al servizio della verità e della necessità di preservare la memoria.

Lucia Vastano

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