Milano. Donne in piazza: “Un’altra storia italiana è possibile”

Piazza della Scala gremita di cittadini indignati per l’inchiesta sul Rubygate che vede indagato di concussione e prostituzione minorile Silvio Berlusconi e di favoreggiamento alla prostituzione la consigliera lombarda Nicole Minetti. Migliaia di persone provenienti da tutta Italia si sono presentate con sciarpa bianca al collo, cartelli e striscioni che inneggiavano alle dimissioni del premier per la dignità delle donne. Tra gli altri, in piazza della Scala hanno parlato l’organizzatrice della manifestazione Iaia Caputo e Conchita De Gregorio  video di Daniele Martinelli

dal Fatto Quotidiano – 29 gennaio 2011

Sciarpe bianche e carte d’identità
Donne in piazza Scala contro il premier

Urla rivolte a Berlusconi: «Dimissioni, dimissioni» Messaggi di stima alla Boccassini: «Resisti»

MILANO – Sono arrivate in piazza della Scala con una sciarpa bianca, simbolo del lutto per la situazione del nostro Paese: migliaia di persone, soprattutto donne ma anche uomini, hanno partecipato alla manifestazione di protesta organizzata a Milano per difendere la dignità delle donne e chiedere le dimissioni del premier Silvio Berlusconi. Alla protesta – prima di una serie, hanno promesso i partecipanti – hanno aderito i partiti del centrosinistra, la Cgil e numerose associazioni (femminili e non, come Usciamo dal silenzio e Arcigay). «Un’altra storia italiana è possibile. Insieme, donne e uomini», il titolo dell’evento cui, secondo gli organizzatori, hanno partecipato oltre diecimila persone, che hanno riempito la piazza non solo di sciarpe bianche ma anche di cartelli e palloncini. Messaggi di stima alla Boccassini e contro Berlusconi: «Ilda sei grande, questa piazza ti chiede di resistere», «Non voglio passare dalle stanze di Arcore per fare politica». Appese al cappotto, poi, molte donne indossavano appesa una fotocopia ingrandita della loro carta d’identità, «per dire chi siamo, cassaintegrate, commesse, ricercatrici precarie, artiste, studentesse, registe, operaie e giornaliste, per dire la forza che rappresentiamo, a dispetto di tutto».

SUL PALCO – A prendere per prima la parola, la direttrice dell’Unità, Concita De Gregorio, che tra le risate, ha esordito dichiarandosi «la nipote di Indira Ghandi». «Dobbiamo dire alle ragazze – ha osservato – che prostituirsi non è l’unico modo per campare». Più volte, i discorsi e i messaggi dal palco sono stati interrotti dalle grida dei manifestanti rivolte al premier: «Dimissioni, dimissioni!»

MESSAGGI – Tra chi ha preso la parola, Lucrezia Lante della Rovere ha letto un appello scritto dalla stessa De Gregorio e alcuni attori hanno recitato una serie di messaggi, da quello del candidato del centrosinistra a Milano Giuliano Pisapia, presente in piazza, a quelli dello scrittore Luis Sepúlveda, della segretaria Cgil Susanna Camusso e di Nichi Vendola per cui «la manifestazione è un tassello importante per la costruzione di una Italia migliore». Il più applaudito è stato però quello di Rosy Bindi. «Mi unisco a voi – ha scritto la presidente del Pd – Non siamo donne a sua disposizione». Franca Rame, accompagnata dal marito Dario Fo, è stata acclamata su una panchina trasformata per l’ occasione in palco. «Mi dispiace per questo clima malevolo verso Berlusconi – ha detto fra le risate l’attrice -. Silvio eleva la dignità delle donne. Diciamo che ama le donne. Soprattutto a seno scoperto e senza slip». »Oggi – ha aggiunto alla fine – è stato un bellissimo segnale. Speriamo si ricominci a fare politica».

Dal Corriere della Sera – 29 gennaio 2011


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