“Libere”: il 3 ottobre a Milano

Alle 21 del 3 ottobre 2010, al Teatro Franco Parenti di  Milano, l’associazione “Di Nuovo” presenta “LIBERE“, atto unico di Cristina Comencini,  con Lunetta Savino e Isabella Ragonese, regia di Francesca Comencini con la collaborazione di Carlotta Cerquetti, Maddalena Fragnito e Francesca Leone.


“Ci avete educato alla libertà, al rispetto di noi stesse, siamo andate nel mondo piene delle vostre aspettative. Solo che fuori non ne sapevano niente e tutto andava nel solito vecchio modo.”

Sono le parole che la giovane protagonista rivolge ad una donna matura in un confronto nato all’insegna di una distanza, quasi di un’inimicizia. Che però si trasforma via via in un dialogo nel quale affiorano affinità e aspirazioni comuni. Fino a intravedere la possibilità di un orizzonte condiviso, di un annodarsi di fili che sembravano sciolti. Libere è stato scritto da Cristina Comencini per Di Nuovo, un’ associazione di donne che in un documento condiviso spiegano perché non si riconoscono nella rappresentazione dei media che lede la dignità delle donne e ne sottrae la realtà, preoccupate per la crescente quantità di episodi di violenza di genere inversamente proporzionale al tasso di occupazione che è il più basso in Europa, per la precarietà delle conquiste, le difficoltà del lavoro e della maternità, l’insufficienza del welfare.

Per ragionare sull’EMERGENZA nell’Italia di oggi, per costruire insieme una convenzione di donne, Di Nuovo invita a partecipare allo spettacolo e al dibattito: domenica 3 ottobre, al Teatro Franco Parenti di Milano, alle ore 21. Al pubblico presente verrà distribuito il documento La nostra libertà, firmato da: Elisabetta Addis, Milena Boccadoro, Marina Calloni, Stefanella Campana, Iaia Caputo, Anna Carabetta, Carlotta Cerquetti, Cristina Comencini, Francesca Comencini, Licia Conte, Barbara Corrao, Elisa Davoglio, Ilenia De Bernardis, Daniela De Pietri, Valeria Fedeli, Fabrizia Giuliani, Francesca Izzo, Francesca Leone, Anna Francesca Lieggi, Anna Maria Mori, Monica Pasquino, Fabiana Pierbattista, Ilaria Ravarino, Anna Maria Riviello, Simonetta Robiony, Elena Rosa, Maria Serena Sapegno, Lunetta Savino, Giorgia Serughetti, Sara Ventroni.

Teatro Franco Parenti, Via Pier Lombardo 14, Milano
www.teatrofrancoparenti.com– 02 59995206
INGRESSO LIBERO

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Mail infodinuovo@gmail.com

Adesioni adesionedinuovo@tiscali.it

2 thoughts on ““Libere”: il 3 ottobre a Milano

  1. io ieri sera al Franco Parenti c’èro. E’ stata una serata importante, il teatro parla a tutti e mette a nudo, non come il politichese che ormai è sfociato nel nonsense.
    Ho 38 anni e ho lavorato per tanti anni all’estero. Davo tutto per scontato – la parità, gli stipendi equi, il welfare – poi sono tornata in Italia….
    Qui c’è ancora un sacco da fare, e francamente è scoraggiante, ma..
    let’s try!

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  2. Ciao. Anch’io c’ero al Franco Parenti e sono rimasta davvero impressionata nel vedere tutto quel pienone. Devo confessare, però, che il piccolo lavoro teatrale di Cristina Comencini mi ha un po’ deluso. Forse perché mi aspettavo qualcosa di più graffiante, di più centrato sui fatti dell’attualità. Errore mio, per carità. Bisognerebbe porsi davanti all’opera di un’autrice con un atteggiamento più libero e flessibile. Anche il dibattito, che non ho potuto seguire fino alla fine, a mio giudizio ha soltanto sfiorato le domande più urgenti. Certo, bisogna interrogarsi sul perhé le donne italiane, che pure hanno tanto lottato per la conquista dei loro-nostri diritti, si vedano oggi confinate in ruoli di retroguardia e debbano sopportare l’offesa quotidiana di vedersi rappresentate (meglio, di veder rappresentate le loro figlie e nipoti) come ornamenti sguaiati del potere politico o mediatico (che da noi sono la stessa cosa). C’è però il vitale bisogno di dare corpo e visibilità alle tante voci che negli ultimi tempi si sono levate contro lo svilimento della figura femminile. Dunque ben venga la proposta avanzata da Iaia Caputo di convocare al più presto gli stati generali delle associazioni, dei movimenti, dei circoli, dei gruppi, e anche delle donne singole, affinché i mille ruscelli dell’indignazione diventino fiume. Se non riusceremo a fare questo, saremo noi a essere ricacciate all’indietro ogni giorno di più, sommerse dai detriti della volgarità, del sessismo, della trivialità, del razzismo vero e proprio. Dall’inondazione dell’inciviltà in corso, insomma.

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