Modello Ruby? Le torinesi dicono no: “Oggi un flash mob a Porta Nuova”

Abiti e occhiali scuri, rossetto sulle labbra: alle 18,30 il ritrovo per urlare il proprio dissenso
Torino – Donne che non accettano l’idea di corpo femminile come merce di scambio. Donne che non si riconoscono nell’immagine veicolata dalla televisione. Donne che rifiutano il paragone con le presunte protagoniste delle feste di Arcore. Sono «donne che si ribellano». Da Milano a Catanzaro, la protesta del gentil sesso corre sul web e nelle strade: «Ci saremo con le nostre facce, le facce delle donne italiane, quelle della realtà», spiegano la scrittrice Iaia Caputo e la professoressa di diritto costituzionale Marilisa D’Amico, promotrici dell’appello Ridiamo dignità all’Italia, aggiungendo in riferimento al caso Ruby che «quel che accade nel nostro Paese offende le donne». Il testo ha ricevuto una pioggia di adesioni dando il via in tutta Italia a una settimana di mobilitazione che culminerà sabato nel grande sit-in in piazza della Scala nel capoluogo lombardo, sciarpa bianca e carta di identità appuntata sul bavero del cappotto.

L’appuntamento a Torino è per oggi pomeriggio sotto il tabellone degli orari nell’atrio della stazione di Porta Nuova. Donne e uomini, i requisiti sono ironia, convinzione e un particolare «dress code»: tutti con abiti scuri, rossetto acceso sulle labbra e occhiali neri a coprire il volto, «come Ruby» dicono le organizzatrici Laura e Anastasia. «Il nostro è un comitato spontaneo nato contro questa classe politica, contro le orge del potere. E per colpire usiamo il flash-mob, che nasce dalla pubblicità». Su Facebook sono già centinaia le iscrizioni di chi non farà mancare la propria partecipazione per urlare il proprio disagio e chiedere le dimissioni del premier. E anche chi non potrà esserci fisicamente assicura «cuore e rossetto rosso é con voi!»

Al segnale, preciso alle 18,30, si scatenerà il ballo («Nessun imbarazzo! Saremo in tanti vero?»), poi l’interruzione della musica: occhiali via dal viso e, con un gesto lento ma netto, via anche il trucco dalle labbra, prima di srotolare lo striscione con la scritta: «Cavaliere, l’Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione. Dimissioni subito!». Sui social network il video che promuove l’evento si sta diffondendo in maniera virale. Le donne non si accontentano più di esprimere solo con un click il proprio dissenso, oggi si scenderà in strada: «Le donne oneste e che hanno fatto carriera seguendo le regole , le donne madri di famiglia e tutte le donne degne di questo nome , per favore facciano sentire la loro presenza, non urlando, bensì riempiendo le strade in totale silenzio… senza cartelli, ma con la loro dignità».

di Elisa Barberis

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