“È come vivere ancora”: io l’ho letto tutto d’un fiato pensando a mamma, papà, mia figlia, un’amica e la zia professoressa

di Margherita Rinaldi

margherita

Margherita Rinaldi, giornalista, è autrice del libro “Il panorama qui è meraviglioso, bisogna che ce ne innamoriamo” (Amazon Kindle), illustrato con le foto di Corrado Maggi, nel quale ha raccolto le interviste pubblicate nella pagina “Gente della città” del suo blog Segmenti (https://segmentiblog.wordpress.com/). La foto è quella del suo profilo Facebook

Cara Mariagrazia e cara Paola,

il libro, come dicono i marchigiani, “me lo sono bevuto“. L’ho letto tutto d’un fiato con il pensiero fisso del passaparola: questo capitolo devo farlo leggere alla mia mamma, questa storia può piacere al mio papà, quest’altra è per mia figlia, quell’episodio lo racconterò a un’amica, questo stile così familiare, lineare, pulito ed elegante lo segnalerò a mia zia, professoressa d’italiano in una scuola di Lima, i cui studenti trarrebbero sicuramente giovamento dalla lettura. Dunque per me funziona.

Mi sono ritrovata con Mariagrazia sommersa dalla nevicata dell’ ’85, ho immaginato i suoi abiti ricordando le camicette di seta plissettata di mia madre (qualcuna sta ancora nell’armadio mio e di mia figlia) e ho ripensato alle vecchie foto di mamma diciottenne, scattate in qualche studio fotografico della città di Roma, che aveva accolto anche lei, anche lei in arrivo dalle Marche. Ho pensato a quel viaggio festoso in treno, Porto RecanatiAncona, all’abito scuro e pesante dei ragazzi e ho rivisto il mio papà giovanissimo posare davanti all’obiettivo in giacca e cravatta. E la festa, il ballo, e quel ritardo rispetto all’orario imposto dalla mamma…

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Senza salvagente

di Elena Novati*

Girl with the Blu Dress

“Girl with the blu dress” di Eman Hakim

E. non è una di quelle persone che si definirebbero “comuni”, non perché abbia caratteristiche fisiche tali da espellerla dal genere umano, ma perché ha alcune caratteristiche di personalità tali da renderla una donna rara; prima fra tutte queste caratteristiche c’è la sua particolare attitudine a non fare mai scelte di comodo, a non aggrapparsi alla monotonia sicura, a cercare in sé quello che non trova negli altri. Insomma, lei non vuole mai salvagente a cui aggrapparsi: piuttosto che stare a galla malamente, fa un lungo respiro e si prepara all’apnea; come si fa a risalire, altrimenti? Non si potrebbe dire nulla di lei, se non prima di averci condiviso almeno un solo bicchiere di vino, perché non gioca a fare l’attrice protagonista al centro del palco.

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«Sdraiarmi a fianco di Mara»

di Paola Ciccioli

Il 28 novembre 2011 il fondatore del Manifesto Lucio Magri ha deciso di morire in Svizzera con il suicidio assistito. Il 3 dicembre il suo corpo è stato sepolto nel cimitero di Recanati, nelle Marche, accanto a quello dell’amatissima moglie Mara Caltagirone. Ecco la lettera-testamento lasciata da Magri e letta durante il funerale. L’ho avuta dal giornalista del Resto del Carlino Sandro Stacchietti e, come gli ho scritto nel ringraziarlo per questo dono, «è talmente “forte” che preferisco non inquinarla in alcun modo con un commento».

«La mia morte è cominciata da tempo. Quando Mara è scomparsa ha portato via con sé tutta la mia voglia di vivere, ed ero già pronto a seguirla. Lei lo ha intuito e in extremis mi ha strappato la promessa di portare a termine il lavoro che avevo avviato negli anni della sua sofferenza e che in altro modo era anch’esso in punto di arrivo.

La promessa è più un atto d’amore, il regalo di un tempo supplementare.  Era uno stimolo e un aiuto per dare una conclusione degna al destino che ci aveva fatto casualmente ma più volte incontrare e poi dato tanti anni di felicità totale. Era anche un appuntamento, o almeno lo ho vissuto così ogni giorno. Ora posso dire che la promessa la ho mantenuta al meglio che potevo. Il libro è stato pubblicato anche in Spagna, Inghilterra, Argentina e Brasile.

Nel lungo e doloroso intermezzo ho avuto modo non solo di riflettere sul passato ma anche di misurare il futuro. E mi sono convinto di non avere ormai né l’età, né l’intelligenza, né il prestigio per dire o per fare qualcosa di veramente utile a sostegno delle idee  e delle speranze che avevano dato un senso alla mia vita.

Intendiamoci, non escludo affatto che quelle idee e quelle speranze, riformulate, non si ripresentino nella storia a venire: ma in tempi lunghi e senza sapere come e dove. Comunque fuori dalla mia portata.

Per tutto ciò mi pare leggittimo, anzi quasi razionale soddisfare un desiderio profondo che anziché ridursi, cresce. Il desiderio di sdraiarmi a fianco di Mara per dimostrarle che l’amo come e più che mai, e dimostrare che la morte è stata capace di spegnerci, ma non di dividerci. Può essere solo un simbolo, ma non è poco

Post scriptum. Vorrei evitare cerimonie funebri, rimembranze e giudizi dettati dall’occasione. Ciò che desidero e spero di meritare qui e ora è semplicemente uno sguardo affettuoso, o almeno amichevole rivolto a una coppia di innamorati sepolti in un piccolo cimitero, insieme. Lucio».

AGGIORNATO IL 28 FEBBRAIO 2017