di Erica Sai
Ogni giorno, immersa nelle più semplici attività quotidiane, rimango colpita da una particolarità dell’ambiente sociale che mi circonda. Prendendo l’autobus, camminando per la strada, navigando su Internet, mi ritrovo a captare conversazioni, osservare comportamenti, leggere frasi che hanno un medesimo filo conduttore: sono propri di persone giovani e connotati da una “brutalizzazione” della sessualità.
La sensazione è che ci sia una grande confusione intorno al concetto di libera espressione della propria sessualità e di quali siano poi i confini della violenza. La convinzione è che questo dipenda dalla deriva sociale nella quale siamo precipitati, caratterizzata da una rappresentazione univoca della donna tanto falsa quanto denigrante e da un sessismo più o meno sottile portato alla luce del sole, normalizzato. Continua a leggere