A Teheran, nella parte femminile dell’autobus

reportage di Marina Severini*

Il manifesto dice che il velo "è una protezione, non una limitazione".

Il manifesto dice che il velo “è una protezione, non una limitazione”.

Ho avuto la fortuna di fare un viaggio in Iran nel mese di agosto e di essere ospitata da amici e dai loro amici e parenti in varie zone del paese: Teheran, Isfahan e Rasht (città che si trova a nord, a ridosso del mar Caspio). Ho incontrato pochi turisti occidentali, anche in luoghi che per il loro splendore potrebbero essere mete simili al Colosseo o alle nostre città d’arte; negli scambi occasionali che ho avuto con loro è sempre emerso che la difficoltà di fare un viaggio in Iran è molto legata a un senso di paura per un paese che ci viene mostrato solo attraverso immagini di manifestazioni antioccidentali. Quello che ho scoperto è al contrario la grande ospitalità degli iraniani, non solo di chi mi ha effettivamente ospitata ma anche di quelli semplicemente incontrati per la strada o nella visita a una moschea… riconoscevano immediatamente in me una straniera (nonostante il mio foulard e le maniche lunghe); molti mi hanno fermata per la strada per chiedermi da dove venivo e dirmi solamente benvenuta in Iran.

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Sakineh, la beffa del regime

A casa solo per la confessione tv sul luogo del delitto. Press Tv trasmetterà stasera e domani il programma registrato nella casa di Ashtiani: la notizia del rilascio era falsa

TEHERAN (10 dicembre) – Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio e per complicità nell’omicidio del marito, non è stata liberata, ma solo condotta nella sua casa a Tabriz per essere intervistata dalla tv nazionale «sulla scena del delitto». È quanto scrive questa mattina il sito di Press Tv, dopo che ieri sera il Comitato internazionale contro la lapidazione aveva diffuso la notizia della sua liberazione, pubblicando sul web alcune foto della donna e di suo figlio – anche lui arrestato – nel giardino di casa Continua a leggere

E ora l’Iran accusa gli Usa per il caso di Teresa Lewis, la «Sakineh» americana

La donna, considerata una disabile mentale, sarà giustiziata per omicidio in Virginia giovedì prossimo. L’accusa di Teheran: «Gli Stati Uniti usano due pesi e due misure, li denunceremo»

MILANO – Due pesi e due misure. Teheran accusa Washington di essersi mobilitata contro l’esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, fingendo invece di ignorare il caso tutto americano di Teresa Lewis, la disabile mentale che verrà giustiziata giovedì dallo stato della Virginia. Continua a leggere

Teheran insulta Carla Bruni. Tutti zitti, nessuno s’indigna

I giornali iraniani danno della “prostituta” alla signora Sarkozy. La sua colpa: essersi schierata contro la lapidazione di Sakineh

di Fiamma Nirenstein

In altri tempi sarebbe stata una dichiarazione di guerra: non si è mai dato di prostituta alla moglie di un re, di un primo ministro o un presidente di un Paese straniero, e nemmeno all’anima gemella di un qualsiasi uomo di onore senza che, nella storia e nella letteratura, questo creasse reazioni di sdegno popolare, diplomatico, ritiro di ambasciatori, duelli, cazzotti… Continua a leggere